In Italia il prezzo energia più elevato d’Europa.

Economia & Finanza

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Costruire una macchina in Spagna  costa 516 euro e in Italia 1414 euro.  La causa ? Il costo dell’energia. Il prezzo del gas naturale, tra settembre 2024 e febbraio 2025 è aumentato mediamente del 40% con punte del 65% attestandosi venerdì a un + 13%. Costo del gas che ha generato aumenti dei prezzi del chilowattora elettrico e pari a 2/3 volte il prezzo negli Stati Uniti.  L’Italia paga la bolletta più alta in Europa. In media superiore  dell’87% rispetto ai francesi, del 70% rispetto agli  spagnoli, e del 38% rispetto ai tedeschi. Anche i prezzi del gas all’ingrosso in Italia nel 2024 sono stati mediamente più alti rispetto ai mercati europei. Lo scandalo del Cip 6/92

Tutta colpa della classe dirigente, che ha sgovernato dagli anni 90. Sono costoro, ancora con ruoli di responsabilità istituzionale e/o politica ad avere   generato con scelte di politica energetica insopportabili extra costi per famiglie e imprese.

Era il 1991 e  il ministro dell’industria stava predisponendo la legge numero 9, per premiare le energie pulite quando ai veri Padroni, il Gotha dei produttori elettrici venne l’idea vincente: perché non chiedere per le centrali a gas naturale di nuova costruzione, e per le altre che verranno costruite a fianco delle raffinerie, le stesse tariffe riconosciute agli impianti idroelettrici, eolici o alimentati da biomasse ? Chiaro che il metano non è una fonte rinnovabile allora il colpo di genio italico,  il metano diventa fonte assimilata. Il tutto spacciato per inizio della concorrenza.

 L’ altra genialata, il compratore deve essere Enel a un prezzo stabilito. La tariffa  diventa un vero miracolo italico ! Evito i tecnicismi per spiegare le componenti della tariffa/prezzo di vendita dell’energia ed è sufficiente riportare il confronto, tra prezzo di acquisto e prezzo di vendita per comprendere il business pagato da famiglie e imprese. Fatta la liberalizzazione a Enel subentra il Gestore della rete di trasmissione che acquista questa energia denominata Cip6 (era il provvedimento del Comitato Interministeriale Prezzi che,  trasformo residui di raffinerie, senza alcuna vergogna in fonti assimilate alle rinnovabili  consentendo al Gotha degli elettrici come li chiamava Mucchetti, di realizzare il grande business e attivare i project financing a rischio zero per costruire le centrali).

Ultimi due miracoli italici furono: il mancato invio a Bruxelles del provvedimento/delibera Cip 6 sostituita dalla non compromettente legge 9 del 1991 e il mancato provvedimento al ribasso delle tariffe, da parte del Ministero per i risparmi conseguiti applicando i miglioramenti tecnologici.

Inutile dire che una“ montagna di risorse“ furono utilizzate dalle“ assimilate alle fonti rinnovabili “,  a danno delle rinnovabili. Questa la genesi della composizione del mix energetico, per la produzione elettrica italiana  sbilanciato per solo  il 37% da fonti energetiche rinnovabili.

Della restante parte imputabili a fonti fossili il gas naturale incide, per circa il 49%.

La“ bomba” prezzo del chilowattora elettrico scoppia il giorno della festa dei papà, a seguito della audizione in Parlamento del capo di Stellantis Europa Jean Imparato il quale ha detto che, per fare una macchina in Spagna  costa 516 euro e in Italia 1414 euro.

La causa ? Il costo dell’energia ed è questa la causa della crisi dell’auto in Italia.

 La questione energetica era stata già sollevata da Draghi nel documento sulla competitività presentato a Bruxelles. Draghi aveva richiamato i tre elementi su cui agire, per rilanciare l’Europa: innovazione, decarbonizzazione e difesa.Nel suo documento ha presentato numeri da forte impatto ! Il prezzo del gas naturale, tra settembre 2024 e febbraio 2025 è aumentato mediamente del 40% con punte del 65% attestandosi venerdì a un + 13%. Costo del gas che ha generato aumenti dei prezzi del chilowattora elettrico e pari a 2/3 volte il prezzo negli Stati Uniti. Chiaro che il problema fondamentale e primario dell’Europa è la dipendenza energetica e il conseguente aumento dei prezzi che,  gravano su famiglie e imprese ? Draghi nella audizione in Senato ha detto  che,  l’Italia paga la bolletta più alta in Europa. Quanto più alta ? Draghi risponde“ In media superiore  dell’87% rispetto a quelli francesi, del 70% rispetto a quelli spagnoli, e del 38% rispetto a quelli tedeschi. Anche i prezzi del gas all’ingrosso in Italia nel 2024 sono stati mediamente più alti rispetto ai mercati europei”.

 Giustamente alcuni commentatori si chiedono come mai, in Spagna dove Endesa la più grande società di energia elettrica spagnola, di proprietà di ENEL produce a un prezzo del Kwh più basso salvaguardando l’industria dell’auto e lo stesso non avviene in Italia tutelando il destino di migliaia di operai impegnati nel settore auto. Un costo dell’energia che confinerà a crescita negativa la produzione industriale. Sul chilowattora italiano poi molto ci sarebbe da dire come i contratti agevolati per le ferrovie, l’industria siderurgica, la gabella sulla gestione delle scorie nucleari del secolo scorso.

IL deposito unico nazionale delle scorie dipende dal provvedimento di compatibilità ambientale della valutazione ambientale strategica,“ congelata” presso il ministero dell’ambiente, mentre i costi crescono, per esempio la gestione del plutonio a La Hague in Francia e a Sellafield in Inghilterra. Incide anche l’alta tassazione tra la più elevata in Europa tanto da collocarci al secondo posto in Europa. Draghi ha denunciato che a causa del prezzo dell’energia è a rischio la  sopravvivenza di alcuni settori tradizionali dell’economia ma anche lo sviluppo di nuove tecnologie a elevata crescita come i data center che richiedono molta energia elettrica ed elevato consumo di acqua. Draghi ha concluso l’audizione in Senato affermando:“ Una seria politica di rilancio della competitività europea deve porsi come primo obiettivo la riduzione delle bollette,  per imprese e famiglie. A livello europeo, nel mercato del gas naturale è necessario esercitare il nostro potere di acquisto, sfruttando la nostra posizione di più grande consumatore al mondo di gas. Possiamo coordinare meglio la domanda di gas tra Paesi, ad esempio anche riempiendo gli stoccaggi con flessibilità in modo da evitare l’irrigidimento della domanda complessiva”. Noi aggiungiamo che scontiamo il boicottaggio di fatto della espansione delle rinnovabili, l’alternativa agli accumulatori al litio costituita da quelli al magnesio brevettati dalla Università di Padova nel 1997 ma mai oggetto di investimenti pubblici per innovarla esistendo i margini così da restare perenne prototipo. Gli  scarsi investimenti al Sud sulla rete di trasmissione e distribuzione, fondamentale per le rinnovabili e le“ anomalie” sulle componenti della bolletta elettrica prima evidenziati.  Intanto il Governo sta ponendo le basi per un nuovo Cip 6, mi riferisco a un inesistente nucleare small di quarta generazione. Nucleare che è la fonte più costosa esistente se rapportata all’intero ciclo di vita. Paghiamo ancora oggi il nucleare della partecipazione di Enel al reattore francese Superphoenix  chiuso dopo pochi anni di attività per questioni di sicurezza. Nel Rapporto alla UE Draghi cita il “forte potenziale di innovazione” dell’UE nelle tecnologie energetiche pulite come un vantaggio competitivo. Riferimento assente o boicottato nel dibattito e nelle scelte italiane dove domina uno stato nello stato a gestire le fonti fossili

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