Ferrovie : lotta alla concorrenza e ritardi ,con costi per 220 milioni di euro

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Abuso di posizione dominante , questa la contestazione. Boicottaggio nei confronti del francesi di SNCF che vogliono far circolare i nuovi treni TGV M sulle linee AV italiana, Ferrovie non nuove, a questi atteggiamenti monopolistici. Di fatto costrinsero la società Arenaways  a portare i libri in tribunale:  svolgeva il servizio passeggeri Intercity  tra Milano e Torino. Infine  sono stati calcolati i ritardi da ricercatori della scuola Mattei. Ammontano a 220 milioni annui.

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha aperto una istruttoria su RFI e FS, per verificare il presunto abuso di posizione dominante verso l’ingresso nel mercato del trasporto passeggeri Alta Velocità, dei francesi Sncf Voyages Italia.

     Istruttoria avviata su segnalazione dei francesi presentata a giugno dello scorso anno e successivamente ripresentata e integrata. I francesi vogliono aumentare l’offerta dei treni alta velocità passeggeri sulla rete AV italiana. Offrirebbero un servizio di alta qualità e, a prezzi molto competitivi lungo gli assi Torino/Milano/Venezia e Torino/Milano/Roma/Napoli, sui quali sono presenti Trenitalia S.p.A. e Italo.

     Questo servizio i francesi vorrebbero avviarlo dal prossimo anno. Servizio consistente in 13 corse giornaliere di andata e ritorno (per un totale di 26 treni), di cui 4 corse a/r sulla linea AV Torino/Venezia e 9 corse a/r sulla linea AV Torino/Napoli, ritenendo che tale offerta rappresenti la “dimensione minima sufficiente”, per ammortizzare gli investimenti pianificati e avere un ritorno economico adeguato.

     I francesi per svolgere questo servizio hanno effettuato un investimento di circa 2 miliardi di euro per l’acquisto di 15 TGV-M, treni interoperabili di nuovissima generazione con maggiore capacità di trasporto, a parità di utilizzo della rete. Sono treni che possono trasportare fino a 600/700 passeggeri in formazione singola e 1.000/2.000 in formazione doppia, rispetto ai circa 450/460 passeggeri dei convogli utilizzati da Trenitalia e da Italo.

     Evidenziano i francesi che questi loro nuovi treni realizzano migliori performances a livello ambientale. Sono costituiti i TGV-M da materiali riciclabili e riduzione le emissioni di CO2 rispetto ai treni attuali grazie ai minori consumi dovuti alla particolare aerodinamica dei mezzi e al nuovo motore.

   Rete Ferroviaria Italiana era stata condannata dall’Autorità di Regolazione dei Trasporti per violazione del limite di capacità massima assegnabile e sanzionata con 350 mila euro. A fine luglio 2023 i francesi avevano chiesto a RFI l’assegnazione di adeguata capacità sulla rete AV presentando una formale richiesta, per la stipula di un accordo quadro della durata di 15 anni a decorrere dall’orario di servizio 2025/2026.

     I francesi denunciano in proposito, che RFI avrebbe assunto un comportamento ostruzionistico volto a ostacolare l’accesso dei francesi all’infrastruttura ferroviaria. In che modo? Assumendo   un comportamento dilatorio e non trasparente nell’ambito del processo di assegnazione della capacità richiesta per realizzare l’offerta di trasporto. In particolare, da un lato, RFI avrebbe indebitamente ritardato tale processo, utilizzando come pretesto la pendenza dei procedimenti condotti dall’Autorità di Regolazione dei Trasporti nei suoi confronti. I francesi accusano RFI di essere disposti a riconoscere solo 10 tracce ( quindi 5 treni andata e ritorno) delle 20/30 richieste e collocandole in orari poco appetibili commercialmente.

   Non è la prima volta che RFI ostacola altri operatori e quindi la concorrenza e la possibilità di risparmio per i cittadini ,che hanno superpagato le linee alta velocità e che ancora oggi ne finanziano la manutenzione straordinaria e ordinaria per due terzi.

   Il precedente “ ostruzionismo” si verificò con la prima compagnia ferroviaria italiana Arenaways che tentò la sorte nel settore dei servizi passeggeri, sulla tratta Torino-Milano. Il rilascio delle tracce da parte di RFI fu ritardato di oltre un anno e attraverso l’Ufficio per la regolazione dei servizi ferroviari (URSF) fu impedito ad Arenaways di iniziare il servizio , il 10 novembre 2010.

   A seguito di questa decisione Arenaways portò i libri in tribunale non potendo assolvere al servizio del debito contratto. Solo dopo 13 anni , prima l’Antitrust, poi il Consiglio di Stato e infine la Corte di Cassazione hanno riconosciuto e condannato con 300 mila euro di sanzione a RFI e Trenitalia per abuso di posizione dominante. Da allora cioè dal 2010 si arrestò il processo di concorrenza nei servizi di trasporto regionale  ,che presentano una scarsa qualità per i pendolari: ritardi, soppressioni , costi crescenti. Ormai è un dato acquisito : la stragrande maggioranza dei treni è già in ritardo alla partenza. I costi economici sono altissimi e non riguardano solo i rimborsi dovuti ai passeggeri. È una questione che influisce sulle scelte quotidiane delle persone , la gestione del tempo e la qualità della vita. Una ricerca attuale effettuata da docenti della Scuola Enrico Mattei monitorando gli orari dei treni circolanti in Italia tra l’11 giugno e il 26 luglio 2024 ha confermato quello ,che da tempo si legge sui media. Ritardi frequenti. La ricerca ha diviso i treni per categoria: Frecciarossa, Italo, Eurocity, regionali, interregionali e Intercity. La ricerca ha verificato che il 91,33 per cento dei treni non parte all’orario previsto. Una prima vittima è l’affidabilità! I ricercatori hanno anche quantificato il valore monetario dei ritardi con una particolare ma accettata metodologia. Nei dati usati in 45 giorni di monitoraggio ci sono 60mila treni regionali, 14mila Frecciarossa e 3700 Italo. I ricercatori hanno fatto riferimento a un ritardo medio di 5 minuti , sei giorni su sette e un anno il costo complessivo per ritardi arriva a 225 milioni ( 108 milioni per i regionali , 84 per le Frecce e 33 per Italo). IL fatturato di Trenitalia nel 2023 è stato pari a 15 miliardi di euro ( 12 sono trasferimenti dello Stato) e un utile netto di 100 milioni di euro

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