Una banca nostra

Puglia

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Oggi 12 Aprile negli spazi messi a disposizione da una azienda gravinese si è svolta l’assemblea annuale ordinaria della Banca Popolare di Puglia e Basilicata.
I toni -pur se misurati e composti come si addice alle grandi Banche di successo- nascondevano a fatica compiacimento se non trionfalismo.
Dopo un lungo inverno si è tornati a vedere un utile di esercizio non meramente simbolico.
L’utile è dovuto anche alla crescita di interessi pagati dai mutuatari grazie all’aumento dei tassi voluto discrezionalmente dalla Banca Centrale Europea. Quindi se merito di questo successo c’è o è della BCE o dei mutuatari della Banca; noi propendiamo per questi ultimi che hanno pagato di tasca propria questo successo.
Forse se quando i tassi erano più bassi si fossero prestati più soldi adesso l’utile sarebbe stato molto maggiore, ma ormai la cosa è fatta e serve pensare al futuro.
Il ruolo di una popolare del sud trascende il perseguimento del massimo utile di esercizio; anzi l’utile è un modo per sottrarre all’economia -aziende e famiglie chiamate a pagare maggiori interessi- somme che potrebbero essere utili alla crescita diffusa. Inoltre la iperfiscalità necessaria a rendere sostenibile il nostro debito faraonico, il livello delle “bollette” che sta creando profitti faraonici per le aziende dell’acqua, dell’elettricità, del gas,…appesantiscono il tono dell’economia e frenano lo sviluppo che ha vitale bisogno di danaro fresco per sostenere la spesa ordinaria e gli investimenti e quindi il ruolo economico -e quindi sociale- della banca del territorio è cruciale proprio per la sua capacità di offrire liquidità a chi la fa rendere.
In questo senso destinare fette rilevanti dei profitti a tonificare il patrimonio -anziché alla distribuzione degli utili- può essere una scelta che si potrebbe rivelare vincente per gli anni a venire perché il livello del patrimonio permette di erogare nuovi prestiti -e quindi successivamente puntare a ulteriore tonificazione dei profitti- e quindi di svolgere al meglio e molto meglio il ruolo di propellente dell’economia. Inoltre non si deve dimenticare che l’aumento del patrimonio è e rimane degli azionisti come si fossero distribuiti dividendi; infine il ruolo e lo scopo di una popolare non è quello di massimizzare il profitto ma quello di servire i soci al meglio.
Ma quello che maggiormente serve al territorio è una banca diversa che non abbia gli stessi servizi delle mega banche nazionali e europee che schiacciano il singolo operatore e le altre banche, ma sappia guardare al proprio mercato con gli occhi del mercato stesso. Lo stesso utilizzo della tecnologia deve essere ridotto al minimo proprio perché il nostro mercato, la nostra cultura, la nostra economia vuole questo; e da molti segnali si percepisce che i nostri competitor vogliono la centralizzazione del sistema bancario nelle mani di pochi player nazionali proprio al fine di non avere tra i piedi concorrenti meridionali di cui temono l’ingegno, la creatività, la genialità, la operosità, la dedizione, la personalità, tutte cose ampiamente in grado di annullare qualunque intelligenza artificiale.
Complimenti e auguri da parte della nostra redazione a tutti i partecipanti della Banca di Puglia e Basilicata.
Canio Trione

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