“Bimbo affidato da neonato a una famiglia e poi dato in adozione a 4 anni: “Tutto in 24 ore. Un dolore assurdo, come se i genitori morissero”
Il tribunale sceglie un altro nucleo per l’assegnazione. Lo psicoterapeuta Pellai: “La tutela del bambino soccombe alla mera burocrazia. Questo bambino farà una fatica infinita e la domanda è solo una: perché?” (Il Giorno – 30 marzo).
Umberto Saba venne allevato per tre anni da una balia, che avendo perso un figlio, riversò sul piccolo Umberto tutto il suo affetto che il bambino ricambiò, tanto da considerarla, come egli stesso scrisse, «madre di gioia». Quando la madre lo rivolle con sé, il poeta, all’età di tre anni, ebbe il suo primo trauma di cui tratterà nelle poesie raccolte sotto il titolo “Il piccolo Berto” (1926).
E allora, riguardo al bambino di Varese allontanato dalla «madre di gioia»: ignoranza o cuore di pietra? Questo bimbo avrà un trauma peggiore, giacché di anni ne ha quattro. Impedire poi al bambino di restare in contatto con la famiglia che lo ha cresciuto, oltre ad ignoranza mi sembra pura cattiveria.
Il fatto è che per alcuni, ancora oggi come è avvenuto per secoli nel passato, la vita dell’infanzia non ha significato.
Renato Pierri
foto Usb pubblico impiego