Sperando in una Pasqua di Pace. Non so chi si parlerà a Washington, cosa si potrà dire e secondo quali ottiche. Ma – da Italiano, eppur amante dell’ideale di Europa Unita voluta dai Padri Fondatori della stessa – mi piacerebbe che chi di dovere parlasse e agisse in nome dell’Italia, dei suoi interessi e delle prospettive giovanili, occupazionali, produttive, industriali, sociali e politiche, così esprimendo i dubbi e le fortissime preoccupazioni dei Cittdini, al pari della volontà popolare di non frsi coinvolgere ancor più in aree conflittuali.
La UE, ossia i suoi esponenti – quelli che si identificano con ordini, diktat, imposizioni e visioni politiche anguste e punitive per il sociale, per l’agricoltura, il commercio… per tutto. Punitive e coercitrici oppositrice delle libertà e delle sovranità delle Nazioni e soprattutto dei Polpoli europei – che tanto hanno ‘seminato’ tolgano le castagne con le loro mani. ‘Dopo’ potremmo trovarci – come spessissimo è accaduto – con tante pacche sulle spallle, poco fieno in cascina, la stessa opposizione verso ogni nostra (eventuale) buona e sana crescita., i costi dell’energia stellari, il controllo digitale sempre più pervasivo (ma tale da rendere del tutto insicura ogni cessione di dati a sistemi informatici anche di tipo istituzionale/governativo, vulnerabili ad hacker e professionista del furto, ma anche cessione, di dati di ogni tipo.
La nostra vita, negli ultimi 5 anni è stata stravolta. Sarebbe ora di riportare l’Italia in acque più tranquille, in porti più sicuri, per riparare il proprio scafo malconcio e dare tregua a un equipaggio stanco, molto stanco.
Giuseppe Bellantonio
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