Nel tradizionale messaggio Urbi et Orbi, pronunciato da Piazza San Pietro in occasione della Pasqua, Papa Francesco ha toccato con parole forti e chiare alcune delle principali crisi che affliggono il mondo contemporaneo.
Con tono fermo e preoccupato, il Pontefice ha condannato la corsa al riarmo globale, definendola un segnale allarmante di un’umanità che sembra aver dimenticato le lezioni del passato. “Mentre la fame e le disuguaglianze aumentano – ha detto – le nazioni continuano a investire nelle armi. Questo è inaccettabile e profondamente ingiusto.”
Particolarmente toccante è stato il passaggio dedicato alla situazione in Gaza, che Papa Francesco ha definito senza mezzi termini “una condizione ignobile”. Ha richiamato la coscienza internazionale sull’urgenza di proteggere i civili, chiedendo un immediato cessate il fuoco e l’apertura di corridoi umanitari. “La sofferenza di bambini, donne e uomini innocenti non può essere considerata un effetto collaterale. Ogni vita è sacra.”
Il Papa ha inoltre espresso una “profonda preoccupazione” per la recrudescenza dell’antisemitismo in diverse parti del mondo. “Ogni forma di odio verso il popolo ebraico – ha affermato – è un’offesa a Dio stesso e alla memoria della storia. Occorre vigilare affinché simili fenomeni non si ripetano mai più.”
Infine, Francesco ha rinnovato il suo invito alla pace globale, incoraggiando i leader politici e religiosi a “scegliere la via del dialogo, del perdono e della solidarietà”.
Il suo appello, forte e limpido, risuona in un tempo segnato da conflitti, divisioni e paure, e ricorda al mondo che la pace non è solo un’utopia, ma una responsabilità collettiva.
Papa Francesco all’Urbi et Orbi
Last modified: Del 20 Aprile 2025 alle ore 13:49