Alba di speranza

Equitazione

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Alba di speranza

Buongiorno sono Claudio Maniero, socio fondatore A.S.D. Legnaro a Cavallo e coordinatore del progetto
“Cultura del Cavallo e Tutela del Territorio”. Questo progetto nasce una quindicina di anni fa in
collaborazione con la Pro Loco di Legnaro (PD) e alcuni istruttori dei centri ippici affiliati alla F.I.S.E.
Veneto (Federazione Italiana Sport Equestri). Il progetto sostanzialmente prevede una serie di incontri con
i bambini delle scuole dell’infanzia, primaria e secondaria, della durata di 45/60 minuti, ma anche presso
strutture ospedaliere, durante i quali si parla di cavalli e in particolare si cerca di dare informazioni sulla
vita e sulle esigenze del cavallo, dove vive, cosa mangia, quali sono le sue esigenze prioritarie, come ci si
relaziona, quali sono gli aspetti di sicurezza a cui prestare attenzione, ed anche il valore della relazione
amicale che si può instaurare se lo si considera nella sua interezza. Vi lascio immaginare quante domande
ci fanno i bambini che con la loro spontaneità e semplicità aprono il cuore di tutti. Alla fine questi incontri
oltre a costituire un modo per divulgare le varie attività con il cavallo, e quindi di promuoverne la
conoscenza, consentono anche a me e a tutti i collaboratori e anche agli stessi insegnanti, di tornare a casa
con una grande gioia non solo per aver fatto qualcosa di utile e gradevole per questi bambini, non solo per
avere contribuito a diffondere il valore del cavallo, ma anche per avere ricevuto quella autentica
gratitudine che scaturisce direttamente dai loro sorrisi, dalla loro partecipazione attiva e anche dalla loro
naturale espressione di fiducia verso la nostra proposta formativa ed informativa.
In alcuni di questi incontri laddove non è possibile portare fisicamente i pony, come nel caso di alcuni
ospedali o di alcune scuole, abbiamo comunque potuto realizzare gli incontri portando con noi un “cavallo
di legno” appositamente costruito da uno dei miei amici volontari, e composto da più parti da assemblare
(puzzle) e poi da rismontare alla fine dell’incontro. A questo proposito ho potuto notare che quel “mettere
insieme i pezzi” per dare forma al corpo del “cavallo di legno” per alcuni bambini si è rivelato un modo
più progressivo e semplice di iniziare ad approcciarsi al nostro mondo. Dirò di più ci ha consentito anche
di spiegare meglio il concetto che loro sono “predati” e che noi siamo i “predatori” e di preparare il
terreno per una curiosità diretta nei confronti della creatura a 4 zampe.
Con grande entusiasmo siamo entrati nelle scuole, e tutt’ora ci adoperiamo nel migliore dei modi,
oltrechè gratuitamente, ma il nostro grande desiderio era quello di portare tutto questo nelle pediatrie dove
i bambini/e sono ospiti “non per loro scelta”. Per realizzare in modo adeguato e in sicurezza il progetto mi
ero rivolto a F.I.S.E. Veneto e alla Associazione Gioco e Benessere presente all’interno del reparto di
pediatria di Padova.
E’ iniziata così la nostra meravigliosa avventura, un’esperienza fatta di cose semplici ma concrete il cui
valore è realmente incommensurabile sia per chi riceve le nostre visite che per noi.
Durante uno di questi incontri un genitore che assisteva il figlio mi ha “confessato” che un suo amico un
giorno gli ha chiesto: “ma cosa fa tuo figlio durante la permanenza in reparto per tutto quel tempo, non si
annoia? Io gli ho risposto mostrandogli le foto del cavallo di legno che lui insieme ai suoi “compagni di
avventura” avevano costruito trascorrendo un’oretta in spensieratezza”. Mi ha abbracciato e ci siamo
sciolti in un pianto liberatorio. Poi quando a mia volta l’ho riportato a tutti i collaboratori volontari, anche
per noi un’emozione profonda si è tradotta in un abbraccio intenso e in qualche lacrima scesa sul viso con
naturalezza. Abbiamo avuto ulteriore conferma che quello che stavamo facendo è importante e ci siamo
resi conto che, forse, questi bambini non avrebbero avuto mai la possibilità di avvicinarsi al pony/cavallo.
Nel Maggio 2024 si è deciso di portare ben tre pony nel giardino situato all’interno del reparto di pediatria
dell’Ospedale di PD, assicurandosi che i bambini non venissero a contatto con loro, per motivi di
protocollo sanitario, ed abbiamo creato per la circostanza due percorsi, uno sull’erba dove i pony condotti
a mano a turno facevano delle “figure” che erano le stesse che eseguivano a piedi altri bambini
accompagnati dai genitori e operatori sanitari sull’asfalto del marciapiede, e, chi non riusciva a
camminare, per diversi motivi, veniva accompagnato con la carrozzina.
Attualmente stiamo programmando ulteriori appuntamenti sulla falsariga di questo e abbiamo preparato
una bella sorpresa per quei bambini infatti è stato realizzato un pony di legno con le ruote, con la criniera
e la coda fatte in modo da poter essere spazzolate, e per dare a tutti la possibilità di vivere un sogno che ci
auguriamo un domani potrà realizzarsi. Questo piccolo cavallo che è stato inaugurato a fine 2024 in
pediatria, ha già un nome che i bambini giustamente gli hanno voluto attribuire…..guarda caso un nome

molto significativo, fra l’altro giunto inaspettato per tutti noi che eravamo presenti….dopo aver messo “ai
voti” i vari nomi che essi stessi avevano proposto il nome più votato è stato: “ALBA DI SPERANZA” !!

Il 13 Maggio 2025 ritorneremo in pediatria a Padova con tanta gioia riportando i pony. Oltre a questa
meravigliosa esperienza, ci siamo recati in pediatria a Belluno e siamo in attesa di conferma per portare i
pony dal vivo in un incontro previsto a fine Maggio. Oltre queste iniziative abbiamo contatti con diverse
realtà e già realizzato incontri con gli ospiti del Centro Diurno di Feltre, del Centro Diurno di Cusighe e
RSA di Cusighe, proponendo iniziative simili anche ad adulti di età compresa tra i 18 e i 65 anni.
Più passa il tempo più mi rendo conto che con poco, ma fatto con il cuore si può arrecare tanta gioia e
strappare più di un sorriso a chi sta attraverso un momento di difficoltà.

Claudio Maniero: coordinatore de “La via del Cuore” parte di Rubrica Equestre-Corriere
Nazionale.

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