Grillo figlio e avvocato viaggiano gratis in Sardegna: la nuova frontiera del privilegio

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“I privilegi sono come le cime innevate: visti da lontano affascinano, ma da vicino congelano la giustizia.” – Gianrico Carofiglio

C’è chi prende un traghetto e paga. E poi ci sono loro: Ciro Grillo, figlio del fondatore del Movimento 5 Stelle, e il suo avvocato Andrea Vernazza, che si muovono per la Sardegna come se l’isola fosse un’enorme navetta privata sponsorizzata dallo Stato. Secondo quanto riportato, tra il 2019 e il 2024, non solo Ciro Grillo e gli altri imputati, ma anche alcuni dei loro legali, tra cui l’avvocato Vernazza, risultano beneficiari di biglietti gratuiti sui traghetti. 

La notizia ha un retrogusto amaro, ma anche un certo sapore di déjà vu. È il solito copione italiano, dove l’ex leader del Movimento 5 Stelle, quello dei “vaffa” contro i privilegi della casta, si ritrova ora con un figlio che sembra aver capito tutto dei vantaggi del sistema. Ciro Grillo, d’altronde, non è nuovo alle cronache: è attualmente imputato in un processo per presunto stupro di gruppo, con la prossima udienza prevista per il 30 giugno.

E mentre papà Grillo è stato ormai estromesso dal Movimento che lui stesso aveva creato — ironia della sorte — si avvicina sempre di più, per stile e compagnia, a un altro grande interprete della politica italiana: Ignazio La Russa. Stessi modi rudi, stessa passione per il patriarcato e, coincidenza ancora più inquietante, anche lui con un figlio indagato per stupro. Leonardo Apache La Russa è stato coinvolto in un’indagine per presunta violenza sessuale, con la richiesta di archiviazione dell’accusa di stupro, ma con ulteriori indagini in corso per altri reati. 

Due mondi politici nati agli antipodi — l’uno a colpi di slogan populisti, l’altro con la nostalgia del Ventennio — che oggi si scoprono simili: stessi toni arroganti, stessi sorrisi sprezzanti, stesso disinteresse per ciò che accade al di fuori del proprio salotto. E soprattutto, stessi figli problematici.

Dai palchi dei V-Day alle comode poltrone dell’ipocrisia, il passo è stato breve. La rivoluzione promessa è diventata un club esclusivo, in cui i biglietti si pagano solo se non sei “figlio di”. Ma tranquilli, è tutto normale: è la nuova Italia. O meglio, è sempre la solita. 

Carlo Di Stanislao
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