Cori, 29 aprile 2025 – Una vicenda ancora avvolta dal mistero quella che si sarebbe consumata nella mattinata del 29 aprile a Giulianello, frazione del Comune di Cori, in provincia di Latina. Intorno alle ore 9.30, sarebbe stato rinvenuto il corpo senza vita di un giovane all’interno di un appartamento situato al secondo piano di una palazzina in via Colle Finocchio n. 39.
La vittima sarebbe un ragazzo di circa 19 anni, noto con il nome di Ionut, presumibilmente di origini romene. Secondo quanto trapelato, il giovane avrebbe vissuto fino a qualche tempo fa in condizioni di precarietà, dormendo anche per strada. Pare parlasse correntemente italiano e che avesse vissuto ad Ardea, comune della provincia di Roma.
Sul corpo sarebbero stati rilevati dei segni sul collo, la cui natura non è ancora chiara: si tratterebbe, secondo prime ipotesi non confermate, di lesioni compatibili con una possibile aggressione, ma non si escluderebbe del tutto l’ipotesi di un malore o di una causa naturale. L’appartamento in cui il cadavere è stato scoperto è stato posto sotto sequestro e le indagini sono attualmente in corso da parte dei Carabinieri, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Latina.
Alcuni conoscenti del giovane avrebbero riferito che Ionut conduceva una vita disordinata, trascorreva le giornate dormendo e talvolta si assentava da Cori per recarsi – a suo dire – dalla fidanzata ad Ardea. In passato, sarebbe stato notato con dei segni sul collo riconducibili, forse, a effusioni amorose. Gli occhi arrossati e certi suoi atteggiamenti avrebbero fatto sospettare l’uso di sostanze leggere.
Dal racconto di chi lo frequentava, emergerebbe un quadro familiare complesso: la sua famiglia si sarebbe inizialmente trasferita in Italia per poi fare ritorno in Romania, dove la madre, separatasi dal padre, avrebbe intrapreso una nuova convivenza. Proprio con il compagno della madre Ionut avrebbe avuto forti contrasti, tanto da decidere di troncare i rapporti familiari e trasferirsi stabilmente a Cori.
Sebbene dicesse di voler lavorare, pare che nella realtà non si fosse mai attivato concretamente, trovandosi spesso senza denaro, pur essendo in possesso di un cellulare con prefisso internazionale romeno (+40). Non risulterebbe in possesso né di un documento d’identità italiano né di un codice fiscale, e le informazioni attualmente raccolte indicherebbero come suo paese d’origine la città di Brașov, in Romania.
Al momento del ritrovamento del corpo, né il cellulare né i documenti sarebbero stati rinvenuti nell’abitazione. A ciò si aggiunge un ulteriore elemento che starebbe attirando l’attenzione degli inquirenti: nella notte precedente al decesso, vi sarebbe stato un furto di tabacchi presso una rivendita di Giulianello, vicino a un distributore di benzina. Alcune voci – tuttavia non confermate – parlerebbero di una lite sorta per la spartizione del bottino.
La Procura di Latina avrebbe aperto un fascicolo per chiarire la dinamica dei fatti. Al momento, tutte le ipotesi restano aperte, comprese quelle di una morte accidentale o indotta. I segni sul collo – benché apparentemente sospetti – non consentirebbero ancora di formulare conclusioni certe.
Le Autorità invitano chiunque sia in possesso di elementi utili a presentarsi per collaborare con le indagini in corso.