Un viaggio tra culture, arti, sapori e spiritualità dell’Asia: prossima tappa a Milano fino al 4 maggio
Tre padiglioni, più di 300 stand, migliaia di persone, dieci ore ininterrotte di spettacoli. Sono numeri che parlano da soli e raccontano il successo dell’ultima edizione del Festival dell’Oriente, appena conclusosi negli spazi espositivi della Fiera di Roma. Un’autentica immersione nel cuore dell’Asia, tra suggestioni contemporanee e tradizioni millenarie.
La kermesse si conferma come uno degli appuntamenti più attesi per chi desidera scoprire, o riscoprire, la ricchezza delle culture orientali. Visitatori di tutte le età hanno potuto intraprendere un viaggio multisensoriale tra i profumi delle spezie, i colori sgargianti degli abiti tradizionali, i suoni lontani della musica etnica e la spiritualità di pratiche antiche.
Ogni area tematica dell’esposizione è stata curata nei minimi dettagli. Dalle atmosfere rarefatte della meditazione zen allo yoga, guidato da maestri provenienti da diversi paesi asiatici, fino alle dimostrazioni spettacolari di arti marziali.

Ogni gesto, sapore o suono racconta una visione del mondo (ph GI)
Le cerimonie del tè, eseguite secondo i rigorosi rituali giapponesi e cinesi, le danze folkloristiche, le calligrafie orientali, tutto ha rivelato un’arte che fonde equilibrio, estetica e bellezza interiore.
Arti, cibo e benessere
Non sono mancati i sapori intensi dello street food asiatico. Il pubblico ha potuto assaporare piatti preparati sul momento da cuochi esperti, in un vero e proprio tour del gusto che andava dalla piccantezza della cucina thailandese ai sapori agrodolci del sud-est asiatico, fino alle specialità coreane a base di kimchi e bulgogi. Immancabili i dolci: pasticcini di riso, dessert al tè matcha, frutta caramellata e dolci fritti speziati.
Accanto al cibo, l’artigianato tradizionale raccontava storie fatte di tessuti pregiati tinti a mano con tecniche antiche, kimono, sari, ventagli decorati, lanterne in carta di riso, strumenti musicali, gioielli in pietre dure e metalli lavorati secondo stili regionali. Gli ospiti potevano osservare gli artigiani all’opera e scoprire i significati simbolici di ogni creazione.
Nell’area benessere, il viaggio proseguiva attraverso pratiche millenarie votate all’equilibrio di corpo e mente. Massaggi ayurvedici, trattamenti shiatsu, sedute di riflessologia plantare, consulti introduttivi di medicina tradizionale cinese e sessioni di meditazione guidata offrivano non solo momenti di relax, ma anche un approccio diverso alla salute e al benessere.
Un’occasione d’incontro multiculturale
A dare ritmo all’evento ci hanno pensato oltre 100 artisti provenienti da dieci nazioni diverse. Sul palco si sono alternati tamburi taiko giapponesi, danze kathak e bharatanatyam dall’India, canti rituali in una maratona artistica che ha trasformato la Fiera di Roma in un palcoscenico multiculturale.

Uno spazio condiviso dove le culture si incontrano (ph GI)
Il Festival dell’Oriente non è solo una festa per i sensi. E’, prima di tutto, un’occasione di incontro e scoperta. La bellezza dei costumi, la varietà dei sapori e la suggestione dei rituali celano una vocazione più profonda, quella di favorire il dialogo e abbattere stereotipi attraverso la conoscenza diretta dell’altro.
Passeggiando tra i padiglioni, si scoprono modi diversi di concepire il tempo, la spiritualità, la salute e il rapporto con la natura. Si intuisce che dietro ogni gesto rituale, un simbolo, un sapore o una melodia si racconta una visione del mondo. La rassegna, in questo senso, educa a riconoscere nella diversità culturale una straordinaria ricchezza.
In un tempo segnato da conflitti e paure, la manifestazione assume un valore simbolico profondo. Dimostra che è possibile creare spazi condivisi in cui le culture non si confrontano per scontrarsi, ma per conoscersi e arricchirsi a vicenda. L’arte, il cibo, la meditazione e l’artigianato diventano linguaggi universali. Il Festival dell’Oriente significa quindi non solo divertimento, ma un invito a uscire da sé e a guardare il mondo con occhi nuovi.
Prossima tappa a Milano fino al 4 maggio.