Si è svolto a Roma il primo convegno nazionale dell’Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare e la radioprotezione dal titolo “ISIN, dall’esperienza pregressa ai nuovi scenari per garantire efficienza e sicurezza”.
In un momento particolarmente significativo per il dibattito pubblico sul futuro energetico dell’Italia e sul possibile ritorno alla produzione di energia nucleare, l’evento ha rappresentato un’occasione di confronto aperto tra istituzioni, operatori del settore, esperti e rappresentanti della politica, con l’obiettivo di porre al centro dell’attenzione un tema cruciale: la sicurezza nucleare come condizione imprescindibile per ogni scelta energetica futura.
Aprendo i lavori, il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ha ricordato come “l’Italia non sia un Paese denuclearizzato, ma un Paese che utilizza il nucleare per fini medici, industriali e di ricerca, producendo centinaia di metri cubi di rifiuti radioattivi ogni anno”.
Ha sottolineato che “paradossalmente abbiamo tutti i problemi che derivano dal nucleare civile – la gestione dei rifiuti, il decommissioning degli impianti chiusi – ma non i vantaggi che derivano dalla produzione di energia in termini di costi per i cittadini e le imprese, di indipendenza energetica e quindi di sicurezza nazionale”.
In questo scenario, ha aggiunto, “l’ISIN svolge un ruolo importantissimo: quello di garantire che la gestione del nucleare – presente e passata – avvenga in una cornice di piena sicurezza per le popolazioni e per l’ambiente e in un ambito di sistemi ed enti regolatori europei e internazionali.
Il Ministro ha inoltre ribadito il ruolo centrale che l’ISIN dovrà avere nel futuro assetto della governance del settore, previsto dal disegno di legge delega sul nucleare, sottolineando come l’Ispettorato debba essere il nucleo fondante della futura Autorità indipendente.
Nel suo intervento, il direttore dell’ISIN, Francesco Campanella, ha tracciato un bilancio del primo decennio di attività dell’Ispettorato e ha delineato la visione per il futuro: “Nel disegno di legge delega sul nucleare sostenibile, diverse sono le ipotesi aperte. Attendiamo serenamente le determinazioni del decisore politico, pronti a mettere efficacemente a disposizione le esperienze operative, le competenze tecniche e le sensibilità professionali che in questo decennio sono state maturate, anche grazie ai contributi forniti dai diversi Enti che hanno preceduto – negli ultimi decenni – la nascita dell’Ispettorato”.
Campanella ha inoltre evidenziato i numeri che testimoniano l’attività dell’Ente, tra cui il controllo sulle modalità di gestione di 33.000 m³ di rifiuti radioattivi, il monitoraggio delle condizioni di sicurezza di 62 depositi temporanei, la vigilanza su 17 impianti nucleari nazionali, l’autorizzazione di 98 grandi installazioni che utilizzano sorgenti ionizzanti per scopi medici industriali e di ricerca, la sorveglianza sul trasporto di 180.000 colli medi annui di materiali radioattivi da parte di 120 vettori autorizzati che si muovono regolarmente lungo tutto il territorio nazionale.
Il Direttore dell’Ispettorato ha infine lanciato un appello per il rafforzamento dell’ISIN: “Il nostro potenziamento non è solo un tema di prospettiva, ma una necessità immediata. Solo con risorse adeguate potremo continuare a garantire sicurezza ed efficienza, oggi e nel futuro”.