Un pericoloso fungo si diffonde in Europa

Ambiente, Natura & Salute

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La crociata contro le politiche di riconversione energetica e la connessa crisi climatica espongono   il mondo,  a gravi rischi. Si diffonde in Europa un pericoloso fungo , l’  Aspergillus responsabile di gravi malattie. Lo scioglimento dei ghiacciai invece, può provocare la dispersione  patogeni  intrappolati da millenni nel ghiaccio del Guliya, in Tibet.

Trump ha sconvolto l’ordine stabilito adottando misure che favoriscono i combustibili fossili e smantellando nel contempo i resti delle politiche “verdi” del suo predecessore Biden. Trump rappresenta il riferimento massimo dei negazionisti, ma gli effetti prodotti dal riscaldamento globale a causa dell’uso delle fonti fossili inizia a manifestarsi anche in campo sanitario. E’ solo l’inizio Le alte temperature stanno facendo diffondere, in Europa un pericolosissimo fungo: Aspergillus. Il riscaldamento del pianeta e la conseguente crisi climatica determinano condizioni più calde e più umide che rappresentano l’ambiente ideale, per alcune malattie fungine, un tempo confinate alle regioni tropicali, e che si stanno facendo strada nelle zone temperate di tutta Europa , ponendo rischi significativi per la salute degli esseri umani e della fauna selvatica. Le consuete analisi d’inizio anno sui dati della NOAA ci dicono che per il secondo anno consecutivo (ma come anche successo nel 2019 e nel 2020), l’anno appena trascorso è risultato il più caldo da quando si misurano le temperature. L’aumento di temperatura di +1,54 °C rispetto al periodo preindustriale (1750) è un dato molto preoccupante. Anche in Italia l’anomalia registrata è stata record, pari a quella del 2022, +2,24°. Temperature globali che continuano ad aumentare, e inducono gli scienziati a lanciare l’allarme su una minaccia emergente: la rapida diffusione del fungo Aspergillus, potenzialmente mortale. Secondo uno studio recente, pubblicato su Research Square, il cambiamento climatico fornisce l’ambiente ideale per la diffusione di funghi come l’Aspergillus.

Lo studio afferma che le specie di Aspergillus causano gravi infezioni negli esseri umani, nel bestiame e nelle piante e sono saprotrofi ambientali molto diffusi. I saprotrofi sono organismi che si nutrono di materia organica non vivente a livello microscopico. Sono “essenziali per la decomposizione e il ciclo dei nutrienti e includono funghi, alcuni batteri e organismi fungini. Lo studio afferma che le specie fungine filamentose Aspergillus sono “l’esempio perfetto di patogeno interregno. Sono in grado d’infettare esseri umani, altri mammiferi, uccelli, api e coralli, rovinano i raccolti prima e dopo il raccolto e li rendono pericolosi per il consumo a causa della produzione  micotossine. L’Aspergillus può causare infezioni gravi come l’aspergillosi. Questa infezione fungina colpisce principalmente individui con un sistema immunitario indebolito, come chi soffre di asma o è sottoposto a chemioterapia. L’aspergillosi  spesso non viene diagnosticata a causa dei suoi sintomi subdoli e della scarsa consapevolezza tra i medici. Ogni anno, le infezioni fungine invasive contribuiscono a circa 3,8 milioni di decessi. Tra i funghi più pericolosi c’è l’Aspergillus fumigatus, che prolifera a temperatura corporea, il che lo rende particolarmente letale. Si prevede che il cambiamento climatico ne amplierà l’area  del 77% entro il 2100, Aumentano il numero di persone esposte all’infezione nell’Europa settentrionale, in Asia e nelle Americhe.

Un’altra specie significativa, l’Aspergillus flavus, colpisce le colture e produce aflatossine, che possono causare danni al fegato e cancro. L’aumento delle temperature e dei livelli di CO₂ può favorire la crescita dell’A. flavus, peggiorando la sicurezza alimentare e i problemi di salute pubblica. Il fungo è stato responsabile di epidemie in diversi paesi e sta diventando resistente ai fungicidi, rendendone più difficile il controllo.. 

Legato ai cambiamenti climatici un ulteriore rischio Un gruppo di ricerca guidato dall’università dell’Ohio ha rilevato ,  33 gruppi virali (28 dei quali sconosciuti) intrappolati da millenni nel ghiaccio del Guliya, in Tibet. Quello che gli studiosi prevedono, nel peggiore dei casi, è che il disgelo possa provocare la dispersione di questi patogeni nell’ambiente..

 

 

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