Abusi familiari e violenza domestica: i dati in Italia e come tutelarsi

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Il numero di femminicidi in Italia è in aumento e accanto a queste fini tragiche ci sono spesso precedenze in termini di abusi familiari e violenza domestica. Il quadro in Italia è allarmante; seppur non siano ancora disponibili i dati relativi all’anno in corso poiché le analisi Istat le forniranno a novembre 2025, possiamo basarci sulle ricerche dei 12 mesi precedenti. Vediamo insieme la situazione nazionale e in che modo ci si può tutelare.

Il quadro numerico delle vittime in Italia

Secondo quanto riportato da Istat, il 31,5% di soggetti tra i 16 e i 70 anni ha dichiarato di aver subito almeno una volta una forma di aggressione, fisica o sessuale e il 13,6% ha affermato di conoscere l’aggressore e di identificarlo in un partner o ex partner. Accanto allo stupro ci sono poi minacce (12,4%), spintoni e strattonamenti (11,5%), schiaffi, pugni e morsi (7,3%).

Parenti, amici o partner ricoprono il ruolo di aguzzino nella maggior parte dei casi rendendo la propria abitazione non più un posto sicuro ma una vera e propria prigione da cui alcune non riescono a fuggire per mancanza di indipendenza economica o timore di non poter portare con sé i figli.

Cosa fare per difendersi?

Il primo passo è riconoscere la pericolosità a cui ci si sta esponendo, tenere traccia di messaggi violenti e manipolatori, documentare episodi di stalking o violenza e quindi muoversi legalmente.

Il consiglio principale è quello di contattare avvocati e specialisti sul proprio territorio e verticalizzati nel diritto di famiglia come lo Studio Legale Bocchi che opera nella provincia di Vicenza e ha persino attivato un servizio di codice rosso per proteggere vittime di violenza familiare o di genere.

Ci si deve rivolgere poi alle caserme dei carabinieri dove, oltre ad un supporto immediato, si potrà depositare una denuncia ed essere informati in modo più dettagliato su come procedere. Esistono poi numerosi centri antiviolenza in Italia che, in modo totalmente gratuito, forniscono un supporto pratico, legale e psicologico per aiutare le vittime ad uscire da una situazione pericolosa.

Violenza domestica e abusi familiari: non è solo questione di aggressione fisica

La diffusione di violenza domestica e abusi familiari è in crescita ed è importante sottolineare che non si tratta solo di aggressioni fisiche. È piuttosto frequente immaginare la vittima come qualcuno con lividi visibili ma in realtà è molto più complesso di così.

Gli abusi possono manifestarsi anche in forma psicologica, verbale, economica e digitale. Un partner che umilia costantemente, isola socialmente, controlla le finanze o minaccia di danneggiare la vittima esercita un atto violento devastante. Il risultato? Chi subisce perde autostima, inizia ad elaborare sensi di colpa, paura e una dipendenza emotiva che rende molto più complicato allontanarsi dall’abusante.

La violenza psicologica viene spesso considerata più difficile da riconoscere, persino da chi la subisce. Frasi svalutanti, silenzi punitivi, manipolazioni emotive e gelosia ossessiva sono segnali che indicano un clima relazionale tossico e pericoloso. A tutto ciò si aggiunge la difficoltà di un’indipendenza economica che obbliga a rimanere in un contesto distruttivo per mancanza di risorse e alternative, specialmente quando sono presenti figli.

È necessario superare l’idea che gli abusi siano solo fisici per essere considerati tali; ogni forma ha conseguenze profonde e lascia cicatrici durature. Le istituzioni, la scuola, i servizi sociali e la comunità devono essere formati per riconoscere e intervenire tempestivamente facendo rete e offrendo un sostegno concreto.

L’educazione emotiva è più che mai fondamentale: non si parla solo di andare dallo psicologo ma di lavorare per promuovere una cultura del rispetto, del consenso e della parità nei rapporti interpersonali fin dall’infanzia.

I segnali da non ignorare

In che modo si riconoscono i campanelli d’allarme? Per proteggere se stessi e gli altri da comportamenti abusanti, bisogna tenere gli occhi aperti. Spesso i manipolatori e i narcisisti partono insinuandosi poco alla volta con atteggiamenti travestiti da eccesso di amore, premura o gelosia.

I segnali più evidenti? L’isolamento sociale con l’allontanamento da familiari, amici o altre persone che fanno parte della quotidianità. Frasi svalutanti, insulti, minacce velate o esplicite e notare la difficoltà nel parlare apertamente.

Se si sta vivendo questa situazione o ci si accorge che qualcuno attorno a noi ha bisogno d’aiuto contattare uno studio legale, assistenti sociali, un centro antiviolenza e le forze dell’ordine è fondamentale.

 

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