Un giovane cavaliere italiano trasforma l’amore per l’equitazione in un progetto imprenditoriale unico nel suo genere: un gioiello esclusivo che celebra il legame indissolubile tra cavallo e cavaliere.
ROMA – Mattia Santini, talento emergente dell’equitazione italiana, si distingue non solo per i risultati sportivi, ma anche per la sua visione imprenditoriale. A soli 18 anni ha scelto di allontanarsi dalla sua famiglia (è figlio di un noto avvocato matrimonialista della Capitale) per dedicarsi interamente alla sua più grande passione: i cavalli.
Oggi, quel percorso intriso di sacrifici e determinazione lo porta a gareggiare nel circuito Gold del prestigioso CSIO di Piazza di Siena a Roma. Ma Mattia non si ferma al mondo sportivo. Insieme all’amica Veronica La Greca, ha ideato un progetto straordinario che unisce eleganza, artigianato e sentimento: un gioiello dedicato al cavallo.
Realizzato in oro 18 carati, questo oggetto prezioso racchiude una gemma ottenuta dal crine del cavallo e con inciso il suo codice genetico, rendendolo un pezzo unico e personale, simbolo del profondo legame tra cavallo e cavaliere. Un tributo all’identità e al prestigio di questo rapporto senza tempo, dove la bellezza e l’unicità si fondono con l’essenza dell’equitazione.
Il gioiello verrà presentato in anteprima assoluta durante il Concorso Internazionale CSIO 4 Stelle di Gorla Minore, in programma dal 15 al 18 maggio presso il Centro Equestre L’Equieffe. Mattia non sarà solo ideatore ma anche testimonial esclusivo di questo progetto, in uno stand interamente dedicato.
«Oggi per emergere nell’equitazione servono non solo buoni cavalli, ma soprattutto essere buoni cavalieri” commenta Duccio Bartalucci, che ha seguito Mattia nel suo percorso sportivo fino a pochi mesi fa. “È un ragazzo determinato, che non teme la fatica. E questa è una qualità che va di pari passo col talento”.
La storia di Mattia Santini è la testimonianza concreta che la passione e la dedizione possono diventare motore di grandi sogni. Il suo futuro sembra tracciato tra i più importanti campi gara internazionali, a patto (come lui stesso ammette) di non perdere mai quello spirito di sacrificio e quella voglia di migliorarsi che lo hanno portato fin qui.