Autovelox a Roma: sicurezza stradale o tassa mascherata?

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Nel primo quadrimestre 2025 incassati oltre 35 milioni di euro da sanzioni: crescono le multe, ma nessun investimento in sicurezza

C’è un occhio vigile che scruta ogni giorno migliaia di automobilisti romani. E’ quello degli autovelox disseminati lungo le arterie principali della città. In teoria, strumenti di prevenzione degli incidenti. In pratica, sempre più cittadini e associazioni li percepiscono come strumenti di prelievo sistematico, con benefici più per i bilanci comunali che per la sicurezza stradale.

Nel solo primo quadrimestre del 2025, il Comune di Roma ha già incassato oltre 35 milioni di euro in sanzioni per infrazioni stradali, quasi 3 dei quali solo grazie ai rilevatori di velocità. Per Pensiero Popolare Italiano “gli automobilisti sono diventati le pecore da tosare delle pubbliche amministrazioni”.

 

Sanzioni in aumento, entrate record

Secondo il Codacons, nel 2024 il Comune di Roma ha incassato 88 milioni di euro da multe stradali, seconda in Italia dopo Milano (128,7 milioni), mentre il Lazio ha superato i 130 milioni. Nel 2023, le sanzioni avevano già fruttato a Roma 172 milioni, in crescita del 30% rispetto al 2022. Di questi, 7,5 milioni derivano esclusivamente dagli autovelox.

Tangenziale Est, via Cristoforo Colombo, via del Mare e GRA le zone più colpite. ” A Roma i vigili urbani sono alla continua ricerca di autoveicoli appena sporgenti dagli stalli – denuncia Fabio Desideri, segretario nazionale PPI – ma se c’è un ingorgo, un problema, un incidente, una coda, un semaforo mal funzionante, non si trova mai un vigile neanche a pagarlo oro”.

Incassi record: 7,5 milioni di euro derivano solo dagli autovelox (ph web)

Posizionamento e segnaletica: i punti critici

A far discutere non sono solo gli importi delle sanzioni, ma anche le modalità con cui vengono elevate. I criteri di posizionamento dei dispositivi sono spesso contestati: molti vengono installati in tratti dove l’incidentalità è bassa e dove il superamento del limite di velocità non comporta un pericolo reale.

Non meno rilevante è il problema della segnaletica. Numerose segnalazioni denunciano cartelli assenti, poco visibili o posizionati in modo da impedire al conducente della presenza del dispositivo. Una criticità che ha portato i giudici di pace, in più di un’occasione, ad annullare interi blocchi di multe, aprendo la strada a ricorsi collettivi. A metà aprile è stato depositato un ricorso di oltre 200 automobilisti contro sanzioni elevate tramite autovelox in via Prenestina, per assenza di segnaletica conforme.

Su questo punto, Desideri evidenzia un’evidente disparità nei controlli. “Non abbiamo mai visto un vigile multare un conducente di monopattino senza casco, senza assicurazione o che viaggia contromano. L’attenzione si concentra solo sull’automobilista, perché è la categoria da cui si può incassare di più”.

 

La gestione dei proventi

Il Codice della Strada impone che il 100% delle somme incassate debba essere investito in segnaletica, manutenzione del manto stradale, illuminazione e interventi di prevenzione.

Sempre il Codacons ha denunciato alla Corte dei Conti che molte somme non sarebbero state utilizzate secondo legge, sollevando dubbi sull’effettivo utilizzo dei fondi, sul rispetto del “vincolo di destinazione”.

Secondo Pensiero Popolare Italiano, il vero obiettivo è spesso altrove. “A Roma l’amministrazione cerca di fare cassa anche sottraendo stalli di sosta, come avvenuto in via di San Teodoro, dove interi lati sono stati eliminati per far posto a marciapiedi sovradimensionati e scarsamente utilizzati, in una zona ad alta frequentazione e necessità di parcheggi” ha dichiarato Desideri.

 

I fondi nel dettaglio

Dalla rendicontazione ufficiale del Comune di Roma, si nota come quasi  980 mila euro sono stati destinati al noleggio di autovetture di servizio, più di 900 mila per contributi previdenziali e straordinari del personale e 11 milioni di euro per il fondo di assistenza integrativa del corpo. A fronte di questi importi, appena 536 euro per le utenze telematiche e 451 euro per la manutenzione della sala operativa.

“Solo briciole” osserva Desideri. ” L’unica cosa di cui non si preoccupa “l’amministrazione bellezza” di Gualtieri sono i parcheggi per gli automobilisti. Come in via di San Teodoro dove è stato eliminato un intero lato di stalli per fare spazio a un marciapiede di larghezza ingiustificata in una via dove si concentrano mercati agricoli, spazi per il tempo libero, alberghi e abitazioni”.

Molte associazioni di cittadini e di consumatori hanno chiesto l’accesso agli atti, la trasparenza sugli incassi e l’obbligo di pubblicare annualmente una relazione dettagliata sull’impiego delle somme.

È stata proposta anche una mappatura completa degli autovelox e una relazione sull’impatto sulla sicurezza stradale nei tratti interessati.

A oggi, non risultano investimenti significativi in segnaletica, illuminazione, manutenzione del manto stradale o prevenzione degli incidenti. Né risultano report ufficiali in grado di confermare tali intenzioni. Dunque, cresce il sospetto che le risorse vengano impiegate prevalentemente per sostenere la macchina amministrativa, piuttosto che per reali politiche di prevenzione.

Nessun intervento concreto in segnaletica stradale o prevenzione degli incidenti (ph web)

Il “Decreto autovelox”

Il Decreto Autovelox, in vigore da giugno 2024, impone l’obbligo di omologazione standard per tutti i dispositivi, la presenza di segnaletica visibile almeno un chilometro prima dell’apparecchio e il divieto di installazione su tratti stradali privi di una documentata sinistrosità. A distanza di mesi, resta incerta l’attuazione dalle amministrazioni comunali competenti.

 

Nessun segnale anche dall’“Osservatorio nazionale sulle sanzioni”, insediato a fine marzo. Nessun report, nessun controllo, nessuna comunicazione ufficiale sui dati. Un’autorità di controllo e garanzia, che sembra stare in un limbo e che appare come un’istituzione fantasma

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