Come iniziare il lavoro in campagna.
Nell’articolo precedente ho invitato ogni singolo appassionato di equitazione,
qualunque sia la disciplina da esso intrapresa, a condurre il proprio cavallo a
sperimentare il lavoro di campagna, al fine di migliorare il binomio uscendo dai
contesti ordinari delle lezioni in campo, sviluppando così un ottimo esercizio tecnico
e nello stesso tempo rilassando cavallo e cavaliere.
Conosco già le smorfie di disappunto di molti, che avranno letto il precedente
articolo e di conseguenza questo invito.
Le frasi, che in anni di lavoro ho sentito ripetere sia da allievi che da Tecnici e
Istruttori sono state sempre le stesse, “ Il mio cavallo in campagna si spaurisce e dà i
numeri” “Il mio cavallo si rifiuta di lasciare il maneggio” “Il mio cavallo è terrorizzato
dai rumori del traffico” “ Non voglio rovinare i piedi al mio cavallo” ecc., pochi sono
coloro che sinceramente ammettono che hanno timore di uscire dal Circolo, in
quanto non abituati a questa attività.
Tutto ciò è comprensibile, non è facile da un giorno all’altro pretendere che un
cavallo nato e vissuto dentro un rettangolo al riparo da tutto e da tutti
improvvisamente apprezzi il mondo esterno. Quanti bambini ho frequentato che
nati in città e cresciuti in appartamento, una volta arrivati su un prato di montagna
dimostrassero il terrore di sedersi in mezzo all’erba di un prato.
Quindi se vogliamo fare questa esperienza e allargare le nostre cognizioni e
conoscenze come dobbiamo comportarci ?
Dovremmo innanzitutto cercare e verificare il terreno più adatto, trovare delle
radure o dei prati, nei pressi della nostra struttura, dove poi condurremo il nostro
cavallo, magari alla longia a godere di quella aria aperta e di quel profumo di libertà.
I rumori circostanti delle auto che sfrecciano lontane o del trattore che opera in
zona saranno i primi contatti audio visivi. Un piccolo boschetto potrebbe essere una
prima esperienza tra i rami bassi, un tronco caduto il primo superamento di un
ostacolo fisso, un limpido ruscello che all’inizio potrà sembrare al nostro animale
uno valico insormontabile, diventerà in breve un divertimento dove immergere gli
zoccoli e godere del refrigerio dell’acqua.
Iniziamo quindi, con il portare il nostro destriero ad affrontare varie difficoltà,
lontano dalla sua “confort zone”, conduciamolo ripetutamente ad affrontare
problemi progressivamente maggiori.
In seguito nei stessi luoghi e questa volta in sella potremo fare gli esercizi di
ginnastica di lavoro in piano che facciamo abitualmente in rettangolo, sarà
semplicemente più stimolante e divertente per noi e per il cavallo.
Nel caso avessimo la fortuna di grandi spazi verdi accessibili, potremmo sempre
ricreare in maniera artificiale un rettangolo, abituando così il cavallo a lavorare su un
terreno verde, naturalmente verificando che il fondo non nasconda pericoli di alcun
genere.
Una volta che ci siamo abituati ad un lavoro, anche tecnico, fuori dal Circolo,
possiamo iniziare ad allontanarci tenendo inizialmente andature corte, per poi
passare a transizioni continue, avremmo modo così di verificare come il nostro
animale si stia abituando a lavorare lontano dalle sue comodità, dai suoi amici di
branco e intuire la sua distensione e serenità.
State certi che i segnali saranno netti e chiari sotto ogni punto di vista, perché
ricordatevi che qualsiasi cavallo una volta digerito l’iniziale distacco dal suo
ambiente abituale, accetterà di buon grado il lavoro e il divertimento della
campagna.
Naturalmente potrete continuare i vostri allenamenti consueti, semplicemente
alternandoli a quelli di campagna. Potrete così anche iniziare ad organizzarvi per
qualche passeggiata più lunga e divertente, sarete voi stessi a capire i vantaggi
acquisiti da questo lavoro.
Vi ritroverete un cavallo più equilibrato, più sano, più felice di lavorare, scoprirete
nel vostro cavallo delle qualità che neppure lontanamente pensavate potesse
nascondere.
Voi, in qualità di cavalieri imparerete a muovervi e a reagire con lestezza a piccoli
scarti che naturalmente fanno parte dell’etologia del cavallo, scoprirete come il
vostro equilibrio e il vostro assetto migliorerà di uscita in uscita.
Ricordiamo infine che il lavoro in campagna, se effettuato con salite e discese oltre a
renderci leggeri in sella, farà in modo che il binomio diventi molto stretto e
consapevole, i movimenti del cavallo, saranno i vostri, diventerete un tutt’uno
comprendendo meglio le sue e le vostre fatiche.
Finisco affermando che quanto detto nei due articoli non è certo una scoperta o una
novità di lavoro, il Maestro di tutto questo è stato Caprilli e molte scuole europee
che hanno seguito e seguono i suoi insegnamenti, confermano a tutt’oggi le sue
teorie con i risultati.
Maitre Randonneure Cav. Luigi Conforti o.m.r.i.