Attendendo la stagione dei bagni.

Equitazione

Di

Attendendo la stagione dei bagni.
Alcuni vecchi consigli sempre validi per riguardare i nostri cavalli da freddure in questa pazza stagione.
I bagni generali possono esser fatti in due modi; o nei laghi, nei fiumi, nel mare, nei fossati, durante la stagione calda;
oppure si può dare questo nome all’operazione che consiste nel lavare interamente il cavallo. Questa operazione che
ha per scopo la pulizia del corpo ha luogo col mezzo d’una spazzola e d’una spugna: si mette a preferenza il cavallo al
sole. Allora il palafreniere prende una grossa spugna nella mano ed incomincia dalla nuca, e continua andando verso
la groppa e discendendo finchè abbia bagnato tutto il cavallo: questa operazione deve essere fatta in fretta e non
durare più di dieci minuti: dopo ciò, immergendo la spazzola ad acqua in un secchio d’acqua, ritorna esattamente su
tutte le parti che sono già state passate colla spugna, ma sempre nella direzione del pelo e senza fregar forte. La
spugna non fa che bagnare, la spazzola esporta il sudiciume che imbratta il pelo.
In seguito si adopera la lama da sudore a diverse riprese, principalmente sul ventre. Poi si passeggia il cavallo al sole,
più o meno e finchè sia asciugato: dopo è messo nella scuderia e passato col tortoro ( bouchon) e poi spazzolato
leggermente per distendere il pelo. Questo semi-bagno è vantaggioso a patto che non sia esagerato, e fatto in fretta;
si deve bagnare, lavare e poi asciugare il più presto che si possa. Se la stagione è fredda od umida o nebbiosa, non
bisogna farlo.
Nel bagno generale di fiume, lago, mare o fossato, ecc., si conducono i cavalli all’epoca dei grandi calori; essi non
devono essere riscaldati, nè in sudore: si fanno entrare nell’acqua ove si lasciano, non in riposo però, e se possibile si
fanno nuotare, per cinque, dieci minuti od un quarto d’ora; se sono un po’ riscaldati per la passeggiata, ancora meno.
Generalmente dopo il bagno non si asciuga la pelle, ma è utile aver cura che il cavallo passeggi e non rientri alla
scuderia se non è asciutto. Bisogna adunque continuare il moto per un tempo sufficiente dopo il bagno,
allontanandolo dalla polvere, e preservandolo dal freddo, affinchè possa compiersi regolarmente la necessaria
reazione. Il bagno generale all’acqua corrente o di lago, ecc., oltre all’essere vantaggioso per la pulizia del corpo,
rinfresca, toglie il calore soverchio, regolarizza l’esercizio delle funzioni, imprime all’apparecchio cutaneo una tonicità
ed una forza di resistenza che lo mettono in condizione di opporsi all’influenza delle cause morbifiche.
Il bagno generale nelle stagioni fredde è una follia.
Bagni a vapore. Nel cavallo essendo assai difficile l’uso del bagno caldo, torna conveniente sostituirvi il bagno a
vapore. Senonchè non è se non nelle grandi città, ove vi sono stabilimenti di bagni, che si possono far proprio bene.
Si amministrano anche questi bagni col mezzo d’una grande coperta colla quale si ricopre tutto il cavallo, in modo
che i bordi della coperta tocchino terra da ciascun lato; poi si pone sotto il ventre, fra le quattro gambe, un vaso
contenente dell’acqua bollente, che deve fornire il vapore. Per mantenere l’acqua sempre in evaporazione, vi si
gettano di quando in quando dei pezzi di ferro riscaldati a bianco.
Potendolo è meglio fare il bagno col mettere un vaso chiusa in cui si sviluppi il vapore vicino al cavallo, e col condurre
il vapore stesso sotto le coperte col mezzo di un tubo qualunque. Qualunque sia il mezzo adoperato, bisogna sempre
aver cura, dopo il bagno, di asciugar ben bene la pelle con energiche frizioni, e di coprire tutto il corpo con coperte di
lana, allo scopo di evitare un raffreddamento che potrebbe tornare funesto, poichè non è di quelli che provocano e
determinano la reazione.
Fregare un cavallo bagnato per asciugarlo. Se vi sono abbastanza persone nella scuderia (almeno un pajo per ogni
cavallo) si può asciugare il cavallo con tortori di paglia e con salviette. S’incomincia colla lama da sudore a levare
l’acqua più che sia possibile; poi un uomo o più per parte fregano il cavallo con ambe le mani e con un tortoro per
mano che va cambiato sovente, finchè il cavallo sia asciutto, ciò che si può ottenere in circa mezz’ora. Per asciugare
un cavallo con questo metodo ci vuole attività e forza; e devesi fregarlo tutto il cavallo, compreso il ventre e le
gambe.
Coprire un cavallo bagnato. Quando o perchè piove o nevica a dirotto, o perchè non si hanno braccia per asciugarlo,
bisogna pensare ad altri mezzi per impedire che il cavallo si raffreddi. In tali casi si gratta via l’acqua, e poi si copre

ben bene il cavallo. Molti usano pei cavalli comuni di mettere della paglia sotto le coperte, che poi levano e cangiano
quando è bagnata.
È un mezzo buono anche questo, specialmente se si ha penuria di coperte. Ma questi mezzi non valgono quanto il
moto e le fregagioni; sono espedienti che si prendono per necessità. È però vero che le coperte assorbono una
buona quantità d’acqua, l’evaporazione si fa più lentamente, ed il cavallo non si raffredda tosto. Senza dubbio il
cavallo resterà bagnato più a lungo che se fosse nudo, ma l’umidità mantenuta anche un’ora o due sulla pelle, non
torna mai così nociva come il freddo improvviso. Perchè la pelle quantunque umida, ma calda, traspira egualmente
un poco. Le coperte in questo caso non scaldano il cavallo, ma impediscono che si raffreddi. Tante precauzioni non
sono indispensabili nella stagione estiva.
Anche un cavallo bagnato dalla pioggia o dalla neve sarà in alcuni casi passeggiato. Quando un cavallo rientra
bagnato dalla pioggia o dalla neve e freddo, se ha il pelo lungo è difficilmente asciugabile e se non vi è che un solo
uomo, cosa si fa?
In tale circostanza conviene coprirlo e passeggiarlo. Se lo mettete in scuderia e lo lasciate fermo in questo stato, è
cosa assai pericolosa. L’acqua si evapora e priva il cavallo d’una gran quantità di calorico; se lo tenete in moto si
sviluppa abbastanza calore per supplire a quello tolto dall’evaporazione e per conservarne alla pelle. Se il cavallo
rimane immobile, la pelle si raffredda, il sangue vi circola più lentamente ed in piccola quantità, così pure nei muscoli
sottoposti e si getta in gran copia sugli organi interni, sulla gola e nei polmoni o nei piedi.
Il cavallo bagnato, quando non possa essere asciugato col lavoro delle mani, deve tenersi in movimento, finchè sia
asciugato colla evaporazione.

 Fabrizio Canali 
Tratto da ” LE BELLEZZE E LE MERAVIGLIE DEL CORPO DEL CAVALLO-Ciro Griffini 1870″

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

Traduci
Facebook
Twitter
Instagram
YouTube