La via del Cuore: l’esperienza di una giovane collaboratrice, Emanuela.
Ho ritenuto importante coinvolgere alcune persone che collaborano con me nel progetto sociale “la
cultura del cavallo e la tutela del territorio” in cui il Cavallo diviene l’artefice di miracoli, di
guarigione emotiva, di sorrisi genuini e confortanti, ma anche di scoperta della bellezza del paesaggio e
del territorio, in poche parole è il regista di un Benessere generale sia fisico che psichico rivolto sia a chi
riceve che a chi dona, e di una armonia con l’ambiente che ci circonda.
“Mi chiamo Emanuela, ho 23 anni, abito a Funes di Chies D’Alpago (BL). Fin da piccola ho nutrito una
grande passione per tutti gli animali e ho avuto la fortuna di iniziare a 9 anni ad avvicinare e poi a
montare a cavallo, intraprendendo così un cammino meraviglioso alla scoperta del suo mondo.
In età adolescenziale grazie alle iniziative che si svolgevano presso l’azienda agricola di mio cugino, ho
avuto la possibilità di partecipare a svariati appuntamenti in occasione dei quali si approfondivano
aspetti formativi teorici e pratici finalizzati a fare conoscere meglio il mondo animale, in particolare del
cavallo. Avrei tanto voluto dedicarmici di più e magari anche coltivare la mia passione, ma poi per
inderogabili impegni di studio ho dovuto a malincuore accantonare questo progetto.
Non so poi se è stato il destino o semplicemente se sono stata fortunata, sta di fatto che un giorno ho
incontrato Claudio il quale, avendo saputo che ero appassionatissima dei cavalli, mi ha prima parlato del
progetto e poi coinvolta operativamente nella sua realizzazione. Tutt’ora lavoro con mio marito Luca con
cui gestisco una trattoria a Funes. Nel mio tempon libero mi dedico con entusiasmo alla realizzazione del
progetto in particolare nelle attività dei centri diurni, fra cui quello di Feltre (BL), ancora
Il primo incontro a cui ho partecipato è stato presso il centro diurno di Feltre (BL). Non dimenticherò mai
quella giornata. Ho condiviso con gli ospiti e con gli operatori momenti di gioia e di silenzi, il tutto è
stato molto armonioso e piacevole. Mi sono resa conto che a volte basta poco per rendere felici le
persone, ed è proprio quando si dedica loro un po’ del proprio tempo con il cuore che scatta la magia
della felicità, della comunione, della empatia. Sono rimasta molto colpita nel vedere come alla presenza
del cavallo di legno tutti avessero un grande interesse a capire e a interagire per cercare di mettere ogni
parte al posto giusto, e a collaborare fra loro e con noi e soprattutto ho colto l’impegno con cui volevano
rendersi utili. Tutto ciò è stato talmente apprezzato che una quindicina di giorni dopo alcuni ospiti hanno
fatto richiesta agli operatori di ritrovarci e sono venuti a Funes presso la nostra struttura per vivere la
realtà di un cavallo in carne ed ossa, e così è stato. La loro presenza vicino ai cavalli e ai pony , il
desiderio di toccarli di accarezzarli, di prendersene cura, di guardarsi negli occhi ha fatto si che per
ognuno di loro e per tutti noi si creasse una atmosfera magica, autentica, di vera e profonda condivisione
la quale non richiede tante parole ma disvela grande serenità e senso di fratellanza, di comunione e di
gioia condivisa con il cavallo. E’ tutto così semplice ed alla portata basta seguire LA VIA DEL CUORE!!!
Altra esperienza di vita che non scorderò mai è quella relativa agli incontri straordinari con i bambini
delle scuole di Chies, Farra e Puos.Come sapete questo puzzle/cavallo/pony realizzato nei minimi dettagli
(diciamo un grande grazie a Lorenzo per l’idea e la realizzazione) è parte fondamentale degli incontri
teorici specialmente con i bambini delle scuole primarie per i quali le “parti più teoriche” avrebbero
potuto annoiare, invece grazie al puzzle del cavallo e al cavallo di legno si sono attivati ed hanno
partecipano con grandissimo interesse. Anche la fase del racconto e della descrizione della vita di un
cavallo e delle sue esigenze produce sempre un enorme effetto al punto che le domande che ci fanno sono
moltissime, vogliono sapere sempre di più, sono curiosi. E noi siamo veramente felici di vedere tutte
queste persone così immedesimate (adulti, bambini/e, operatori e maestre) e desiderose di conoscere dal
vivo il cavallo. E’ evidente che questo approccio produce non solo interesse e curiosità, ma anche stimola
una visione della bellezza della Natura. In particolare il meraviglioso cavallo è in grado di suscitare un
grande grande fascino. Continuerò con questa esperienza perché credo fortemente che la relazione con il
cavallo possa produrre stimoli utili a far esprimere il meglio dei nostri ragazzi a tutela anche della loro
crescita poiché è un ambiente sano e connesso con la Madre Natura.
Claudio Maniero