Roma, città eterna o eterna emergenza?

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Rifiuti, degrado urbano, la farsa dei servizi smart: ecco tutta la fuffa dell’era Gualtieri

Mentre la città si lecca le ferite dopo l’ennesimo incendio all’impianto rifiuti di Rocca Cencia, il sindaco Gualtieri si esibisce alla chitarra a qualche evento istituzionale, come se la realtà non gli appartenesse. Ma la realtà, quella vera, è sotto gli occhi di tutti: una capitale che affonda tra sporcizia, disservizi e retorica da palcoscenico.

 

I gabbiani ingrassano, i cittadini affondano

Roma è la capitale europea, scrive il New York Times,  invasa da “gabbiani giganti e aggressivi”. No, non è uno scherzo. Secondo il Dipartimento Ambiente, questi volatili superano ormai i 2,2 kg di peso, con aperture alari fino a 1,5 metri. Perché? Perché i rifiuti sono ovunque. Non è più una questione estetica: è un problema sanitario e un fallimento politico totale.

“La presenza massiccia di questi uccelli l’abbiamo avuta persino durante la fumata bianca per l’elezione del nuovo Pontefice Leone XIV, con un gabbiano appollaiato vicino al comignolo della Cappella Sistina” commenta sarcastico Fabio Desideri, segretario nazionale di Pensiero Popolare Italiano.

Le periferie sono diventate discariche diffuse. Quartieri come Tor Sapienza, Torre Angela, Boccea, Magliana e Tufello vivono in una emergenza rifiuti permanente. Secondo Legambiente, nel 2024 Roma ha registrato il peggior indice di raccolta differenziata tra le grandi città italiane: appena il 44,8%, con una produzione pro capite di rifiuti che ha superato i 600 kg per abitante all’anno.

 

La farsa dei “servizi smart”

In un’epoca in cui l’identità digitale è la base di qualsiasi rapporto tra cittadino e istituzioni, “se non fosse per le giornate straordinarie open day dei vari municipi (per queste ragioni sempre stracolme di cittadini), avere una prenotazione per il rilascio della carta di identità elettronica è quasi come vincere alla lotteria” incalza ancora Desideri.

Secondo una recente inchiesta del Messaggero, per ottenere un appuntamento la lista d’attesa può raggiungere 15 mesi, a meno di pagare un “saltafila” da 20 euro su piattaforme più o meno lecite.

Cittadini in fila per mesi per una carta d’identità (ph web)

Intanto, l’app IO funziona a intermittenza, i servizi digitali del Comune sono fermi al secolo scorso e i municipi si affidano a fogli Excel e PEC per qualsiasi richiesta. Di “Capitale Digitale” Roma non ha nulla, se non nei convegni pagati a suon di consulenze esterne.

 

Case vacanza: Roma svenduta ai turisti

Il Giubileo 2025 ha fatto da detonatore a un fenomeno già fuori controllo: il boom incontrollato di B&B e case vacanza. I numeri sono impietosi: secondo InsideAirbnb, a Roma ci sono oltre 24.000 alloggi attivi, il 75% dei quali interamente dedicati all’affitto turistico. Quartieri come Trastevere, San Lorenzo, Monti, Esquilino e Prati hanno visto crollare l’offerta abitativa residenziale del 30% in due anni.

Gli affitti a lungo termine sono ormai proibitivi. Uno studio di Immobiliare.it segnala che un bilocale in centro ha superato i 1.500 euro mensili, mentre nelle zone semicentrali la media è salita a 1.100 euro. Chi non può permetterselo emigra o finisce stritolato in subaffitti, coabitazioni forzate o, peggio ancora, in emergenza abitativa.

Secondo il PPI, “non è più rinviabile una scelta dell’amministrazione comunale che disciplini e regolamenti gli affitti brevi per contrastare abusi e tutelare i turisti. Inoltre, queste attività devono essere gestite secondo criteri di sostenibilità ambientale e rispetto del tessuto urbano”.

 

 

Servizi pubblici: disastro annunciato

Il quadro è ancora più drammatico se si analizzano i servizi pubblici locali, il vero termometro della qualità della vita urbana. L’ultima indagine di Cittadinanzattiva parla senza mezzi termini: 17 servizi su 19 sono giudicati “gravemente insufficienti” dai cittadini romani.

Il disastro comincia dall’igiene urbana, che si conferma il peggiore in assoluto, con un voto medio di 3,9 su 10. Spazzatura ovunque, cassonetti stracolmi o inesistenti, raccolta differenziata in stallo e una città che si trasforma ogni giorno in una discarica a cielo aperto. Segue il trasporto pubblico, con autobus fatiscenti, corse che saltano, attese infinite alle fermate e una metropolitana in perenne emergenza manutentiva. Risultato: un desolante 4,1.

I servizi sociali municipali, che dovrebbero rappresentare il primo presidio di prossimità per le famiglie in difficoltà, risultano quasi inesistenti, con sportelli chiusi o inaccessibili, personale insufficiente e tempi di risposta biblici: voto 4,3.

Gli asili nido comunali sono un altro fallimento: posti esauriti da mesi, liste d’attesa interminabili, costi in crescita per chi cerca un’alternativa privata. Un colpo basso alle giovani famiglie che ancora resistono nella Capitale.

Roma città abbandonata: periferie al buio, sicurezza zero (ph web)

Nemmeno l’illuminazione pubblica si salva. Interi quartieri periferici sono immersi nel buio, con lampioni spenti da settimane e segnalazioni ignorate. Una situazione che ha prodotto un aumento del 19% delle aggressioni notturne nel solo 2024, come riportato dalle forze dell’ordine.

La Polizia Municipale, che dovrebbe essere il volto della sicurezza e del controllo del territorio urbano, è praticamente assente: sotto organico, senza mezzi, spesso introvabile anche in situazioni critiche. Mentre Termini, Tiburtina, Ostiense e decine di piazze della cintura esterna diventano terre di nessuno, preda di spaccio, accattonaggio molesto e crescente insicurezza.

“E mentre Roma crolla… Gualtieri suona la chitarra” commenta sconsolato Desideri. “Più che la ‘Grande Bellezza’, qui si assiste alla ‘grande stecca’ di un sindaco impegnato in un tour continuo di conferenze stampa, inaugurazioni e happening da guida turistica,  che ha perso il senso della realtà e della misura”.

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