Queste sono le parole di Leone XIV che hanno riscaldato il mio cuore, il cuore dei milioni di fedeli che guardavano alla Basilica di San Pietro, in attesa del nuovo pontefice.
Il momento di grande difficoltà che l’umanità sta vivendo ha riempito di significato l’attesa per il nuovo papa.
In piazza San Pietro non c’erano solo i cattolici, ma il mondo intero, perchè grande è la fame e la sete di significato che attraversa le menti, i cuori, del nostro tempo.
Non ci sono le ideologie a dare orientamento alle nostre speranze, neppure uomini forti capaci di esercitare fascino, entusiasmo nei popoli.
Viviamo una epoca di grande livellamento e un senso assoluto di vuoto che toglie la voglia di camminare, di lottare, nell’attesa di un avvenire migliore.
L’umanità sembra aver esaurito le armi del pensiero, della cultura, dei buoni sentimenti, delle emozioni forti, del desiderio di raggiungere mete sempre più elevate.
Una umanità, come ha dichiarato il vescovo di Milano mons. Delpini, derubata, privata “dell’Oltre” , di Dio, della possibilità di guardare al Cielo.
Le uniche armi rimaste sembrano quelle che vediamo esprimersi in Ucraina, in Medioriente, in Palestina, nella striscia di Gaza, e non solo, armi capaci di generare morte, solitudine, disperazione, disorientamento come quello che si trova nel volto dei leader di un Occidente vecchio, ancorato a schemi superati, senza che nessuno indichi un’autentica via d’uscita, una strada della speranza.
Oltre all’attesa, molte sono state le chiavi di lettura di una elezione che, ancora una volta, ha sorpreso i media, riportando al centro la forza dello Spirito Santo, capace di leggere (Lui si) “i segni dei tempi” per rispondere alle domande, ai bisogni degli uomini e delle donne di questo millennio, di questo secolo, di questi anni, dei nostri giorni.
Inadeguate, ingiuste le interpretazioni, con una lettura tutta politica, del conclave, immaginando, progressisti, conservatori, moderati, alleanze, strategie, con classifiche di gradimento alla luce di questi criteri, che fanno torto alla storia della chiesa, del cristianesimo, come perfino Fausto Bertinotti ha avuto modo di dichiarare.
Quelle parole del nuovo pontefice sembrano incarnare tutta la potenza che lo Spirito Santo ha impresso al conclave, conducendolo a scegliere il successore di Pietro, affidandogli un compito grandissimo: ridare speranza al popolo di Dio, a quanti guardano al popolo di Dio.
La vera povertà, che oggi rappresenta una assoluta emergenza, è quella che si tocca con mano nei giovani, nelle nuove generazioni, una povertà che li porta ad elemosinare, nell’alcol, nelle droghe, nei social, pur di fuggire da quel silenzio assordante che c’ è nel loro cuore, di fuggire da quel vuoto incolmabile per non avere mai incontrato la gratuità di un amore, del Suo amore, per non avere mai incontrato Colui, che cercano “quando sognano la felicità, quando niente li soddisfa, quando sentono la sete di radicalità… “.
Tutti dobbiamo sentirci in piazza San Pietro accolti, voluti, perdonati, amati, e come dice papa Leone XIV “siamo tutti nelle mani di Dio. Pertanto senza paura, uniti mano nella mano con Dio, e tra di noi andiamo avanti! Siamo discepoli di Cristo. Cristo ci precede, il mondo ha bisogno della Sua luce. “
Giuseppe Failla
Papa Leone XIV sta insediandosi ufficialmente sul suo trono in Piazza San Pietro, le immagini scorrono sul video ed io leggo il tuo articolo cosi’ profondo e pertinente che sembrano un commento dettato dallo Spirito Santo. Grazie