Una spesa difficile da sostenere quella per l’intrattenimento ed in particolare per i concerti. Molto spesso questi si rivelano non essere più un hobby accessibile a molti come accadeva in passato, ma sempre più un passatempo “elitario”, soprattutto in seguito agli ultimi rincari post 2020.
Concerti in Italia: ancora un hobby per tutti o un lusso per pochi? In questo articolo vedremo in se assistere a un concerto oggi è ancora un passatempo accessibile a molti italiani, o se invece si sta trasformando in un lusso riservato a pochi, fino a diventare un nuovo “status symbol”.
Il concerto: momento di svago e intrattenimento collettivo
Andare ai concerti è un passatempo che appassiona moltissimi italiani. Spesso non solo quelli dei grandi artisti internazionali, ma anche concerti di band emergenti, possono diventare occasione per intrattenersi fuori casa, soprattutto in estate. I festival, tipicamente estivi, attirano infatti tantissime persone ogni anno e sono motivo di spostamento in gruppo. Proprio quest’ultimo fattore è un elemento chiave da prendere in considerazione quando si parla di rincari, perché incide direttamente sul prezzo totale per questo tipo di intrattenimento e può essere un deterrente, soprattutto in un’epoca nella quale il costo della vita, per molti aspetti, è aumentato a dismisura.
Eppure in molti fanno dei veri e propri sacrifici per non rinunciare ai concerti. Questo perché il concerto in sé è un vero e proprio rituale collettivo, a cui tantissimi non vogliono dire no, nonostante l’impennata dei prezzi. Un momento di convivialità, spesso di vacanza o viaggio, che ci ricorda quanto è importante condividere.
Magari oggi si sceglie con più criterio a quali concerti partecipare, limitando il numero di artisti nell’anno i cui concerti, sono secondo giudizio personale, irrinunciabili. Questa è una pratica tanto diffusa e in questo modo si può risparmiare notevolmente. Ancora, si prediligono concerti nella propria zona o festival gratuiti, occasioni per ascoltare più artisti insieme.
Altre volte, la tendenza è esattamente opposta: si rinuncia del tutto ai grandi artisti internazionali, che in genere hanno costi per biglietto elevati, in favore di band emergenti e festival più circoscritti, magari quelli di paese che affollano le date estive di molte regioni Italiane.
Ognuno ha la propria strategia per risparmiare sul costo dell’intrattenimento, ma certamente quello che conta, è il fatto che questo è aumentato a dismisura, non permettendo ai più di recarsi ai live dei propri artisti preferiti.
L’aumento dei prezzi. Cause e fattori dell’impennata
I concerti hanno subito una forte impennata dei prezzi, possiamo dire dal 2020 ad oggi. Come ci racconta la redazione di questo sito legale di casinò online all’interno del loro blog in un’analisi dedicata al costo medio dei biglietti per andare ai concerti, i prezzi hanno subito una forte crescita, facendo lievitare il cosiddetto “costo per brano”.
Questo è un valore indicativo di quanto siamo disposti a spendere per ascoltare un singolo brano del nostro artista preferito, dal vivo. Si tratta di un valore molto esaustivo se vogliamo, perché ci fa riflettere sull’aumento dei prezzi dei biglietti in generale.
Ma quali sono i fattori principali legati all’impennata dei costi?
Sicuramente i costi logistici legati alla sicurezza. Dopo la pandemia un’attenzione maggiore è andata via via concentrandosi sulle norme di sicurezza, facendo aumentare le assicurazioni. Vi sono poi anche fattori prettamente legati alla manifestazione in sé, come le scenografie, sempre più sofisticate, o gli effetti speciali. Un concerto oggi non è solo musica dal vivo, ma una vera e propria manifestazione di luci e spettacoli immerisivi. Da chi preferisce gli effetti 3D, passando per artisti che puntano sugli spettacoli pirotecnici, gli show live sono oggi molto più coinvolgenti rispetto il passato.
Spesso poi vi sono impianti audio molto più precisi e sofisticati che necessitano di più personale per essere gestiti durante i live.
Sicuramente poi, il costo delle commissioni di prevendita, da parte dei circuiti online sono saliti moltissimo e possono oggi arrivare fino un 20% del valore nominale del ticket. Si tratta forse di una speculazione che segue a ruota gli altri fattori citati e che quindi “approfitta” di show sempre più spettacolari e costosi.
Andare ad un concerto oggi: un hobby sempre più elitario
Se fino qualche anno fa i concerti erano alla portata di tutti, oggi stanno diventando un hobby elitario. L’aumento dei prezzi ha fatto si che molti rinuncino a questo tipo di attività, ma In compenso la risposta delle istituzioni locali è chiara: un incentivo per festival gratuiti e rassegne musicali locali.
La musica è un bene collettivo e non deve diventare uno status symbol per pochi. Per questo molti comuni in tutto il territorio italiano, partecipano ad iniziative che portano spesso anche grandi artisti in luoghi più impensabili. Si punta poi tanto sulle collaborazioni con le band e gli artisti locali, per promuovere la cultura musicale del territorio e abbassare i costi. Ovviamente un artista “residente” costerà meno rispetto ad uno internazionale che deve effettuare una lunga trasferta per la tournée.