“La Perla è salva! Il simbolo del Made in Italy sarà rilanciato da un investitore che garantirà marchio, sito produttivo e tutti gli occupati”. E’ quanto ha annunciato, secondo quanto si apprende, il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, al tavolo La Perla in corso a Bologna, presso lo stabilimento di via Mattei. “Sono qui con voi, perché questa era la battaglia del Made in Italy e l’abbiamo combattuta insieme, senza mai mollare. Grazie all’impegno straordinario dei commissari, dei curatori italiani, dei liquidatori inglesi e dello staff del Mimit, abbiamo individuato una soluzione industriale per una delle crisi più emblematiche del settore moda, tra le più complesse mai affrontate dal Ministero, per la prima volta alle prese con più procedure in diversi Paesi, con una complessità legale che appariva inestricabile. Un grande successo frutto di un lavoro di squadra”, ha affermato Adolfo Urso.
“Siamo pronti ad assegnare La Perla – ha aggiunto – a un soggetto unitario che ha manifestato il proprio interesse per il marchio, il sito produttivo e i lavoratori, presentando un progetto industriale concreto per il rilancio di questa storica realtà, icona della moda italiana. Abbiamo voluto che questo momento decisivo si svolgesse qui – ha continuato Urso -, nel sito produttivo di Bologna, di fronte ai sindacati, ai lavoratori e alle istituzioni di questo territorio, perché lo devo alle lavoratrici che avevo incontrato all’inizio di questa vertenza e che mi hanno spronato a non mollare. Qui, in questo stabilimento è cominciata la storia di una grande icona del Made in Italy e qui si misura la resilienza del Made in Italy che stupisce e affascina il mondo”.
Si tratta di un importante risultato, grazie allo sforzo senza sosta da parte del ministero alla ricerca di chi potesse essere interessato al salvataggio e al rilancio di un marchio iconico e storico del made in Italy. l piano industriale presentato dall’ancora misterioso cavaliere bianco, il cui nome verrà svelato dal ministero solo il giorno 11 giugno prossimo, prevede l’assunzione dei 210 dipendenti coinvolti nelle procedure di liquidazione più 40 nuove assunzioni, sulla base di un progetto che farebbe della continuità aziendale e produttiva uno dei capisaldi del rilancio del marchio fondato nel 1954 da Ada Masotti. Il figlio Alberto, insieme alla moglie Olga, prendono in mano l’attività sartoriale e la trasformano nel brand dell’intimo di lusso diventato iconico nel mondo.
La famiglia Masotti dà quindi l’impronta al marchio che oggi conosciamo, conquistando clienti celebri come Claudia Schiffer, Cher, Sharon Stone e facendosi conoscere a livello mondiale come esempio di haute couture italiana nella lingerie. Nel 2008 arrivano i primi cambiamenti importanti per La Perla. Nel contesto della crisi finanziaria mondiale, l’azienda passa alla società americana di private equity JH Partners, il cui proprietario è il finanziere John Hansen con esperienza nel settore del lusso.
Dopo soli cinque anni segnati da cassa integrazione e difficoltà nelle vendite, nel 2013 l’azienda cambia ancora proprietà e la sua gestione è affidata a Silvio Scaglia (fondatore, tra l’altro, di Fastweb). Dopo un breve periodo di ritorno ai fasti del passato, la nuova proprietà vende nel 2018 alla Sapinda Holding (che diventa Tennor nel 2019). Ma errori e cattiva gestione portano alla crisi aziendale che pare irreversibile, con oltre 1000 lavoratrici lasciate a casa. Nel 2022 Chiude la Perla Global management Uk, mentre l’italiana La Perla Manufacturing passa in amministrazione straordinaria, con l’unica piccola svolta arrivata il 5 settembre 2024, quando i liquidatori britannici di La Perla Global Management UK e i curatori e commissari delle controllate italiane siglano un’intesa provvisoria in un incontro tenuto al Mimit. L’accordo consente la ripresa della produzione e quindi della vendita di lingerie con il marchio La Perla, detenuto dalla casa madre inglese.
Ora finalmente il ministro Adolfo Urso, il cui ministero è impegnato a risolvere. attualmente, circa 41 tavoli aziendali, alcuni dei quali già in via di risoluzione, può finalmente dare l’annuncio tanto atteso da sindacati e lavoratori dello storico marchio. Secondo il ministro, si tratta di una scelta che va oltre il valore simbolico e “riflette una strategia chiara di valorizzazione del Made in Italy come tratto identitario del brand”.
Il ministro ha parlato poi di un lavoro di squadra che ha saputo affrontare una crisi complessa, la più difficile mai gestita dal ministero, caratterizzata da procedure legali internazionali e da una situazione economico-giuridica intricata. Per la prima volta, si è riusciti a coordinare azioni legali in diversi Paesi per salvare un marchio iconico. “Siamo pronti ad assegnare La Perla a un soggetto unitario che ha presentato un progetto industriale concreto, con l’obiettivo di rilanciare una realtà storica della moda italiana”, ha annunciato Urso.