di Domizia Di Crocco
Nessuna urgenza reale
La Corte di Cassazione ha espresso un giudizio critico sul Decreto Sicurezza voluto dal ministro Nordio. Nel suo parere, la Corte sottolinea che manca una reale urgenza che giustifichi l’adozione del decreto-legge. Il testo, infatti, ricalca un disegno di legge già noto da mesi, rendendo il ricorso alla procedura straordinaria una scorciatoia politica per bypassare il Parlamento.
Norme eterogenee e confusionarie
Il decreto accorpa temi molto diversi tra loro: dal contrasto al terrorismo, alla disciplina del carcere duro, passando per la penalizzazione della canapa light e nuove aggravanti contro le forme di protesta civile. Questa eterogeneità normativa, secondo la Cassazione, mina la chiarezza e la coerenza del quadro giuridico, aprendo a possibili interpretazioni arbitrarie.
Rischio per la libertà di manifestazione
Un punto centrale riguarda le aggravanti previste per condotte come resistenza passiva, blocchi stradali e occupazioni simboliche. Norme che, secondo la Corte, potrebbero limitare indebitamente il diritto costituzionale di manifestare, colpendo chi esercita forme di dissenso non violento.
Servizi segreti e magistratura: un equilibrio in pericolo
Criticità anche sull’estensione dei poteri dei servizi segreti, che vengono chiamati ad operare in ambiti tradizionalmente riservati alla magistratura. La Cassazione avverte che questa scelta rischia di compromettere il delicato equilibrio tra i poteri dello Stato.
Diritti fondamentali sotto attacco
Infine, la Corte segnala le criticità di due disposizioni specifiche:
- La stretta sulla canapa light, in palese contrasto con le normative europee e la giurisprudenza consolidata;
- Le limitazioni alle misure alternative per le detenute madri, che mettono a rischio la tutela dei diritti familiari e dei minori.
Un parere pesante, ma non vincolante
Pur non essendo vincolante, il parere della Cassazione assume un ruolo fondamentale come massima interpretazione giuridica prima dell’esame della Corte Costituzionale. L’iter parlamentare del decreto prosegue, ma l’ombra di un giudizio di legittimità costituzionale è sempre più concreta.
La politica alla prova della democrazia
In un contesto politico segnato da divisioni e silenzi delle opposizioni, la Cassazione lancia un monito chiaro: la sicurezza non può trasformarsi in pretesto per ridurre le garanzie democratiche e comprimere i diritti civili. Il confronto parlamentare e la tutela della Costituzione devono restare pilastri irrinunciabili.