Aumenta il rischio di guerra

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Droni ucraini colpiscono bombardieri nucleari strategici russi, a 4000 chilometri dal confine. Attentato a due ponti ,che sono crollati facendo deragliare due treni. Oggi incontro in Turchia per i programmati negoziati di cessazione del conflitto. Putin convoca i ministri al Cremlino e valuta l’uso di missili ipersonici Oreshnik.

I venti enti di guerra continuano a soffiare in Europa. Attendevamo con fiducia l’inizio della nuova fase di incontri a Istanbul, per discutere della cessazione della guerra in Ucraina.

Invece una operazione condotta dagli ucraini ha colpito obiettivi strategici russi, distanti 4000 km dal confine ucraino. Stando alle notizie ucraine i droni hanno colpito la  parte estrema del Nord della Russia,  dall’Oblast di Murmansk fino alla Siberia orientale.

Dichiarano gli ucraini di aver colpito  40 bombardieri strategici russi, inclusi velivoli di prima linea come i Tu-95 “Bear”, i Tu-22M3 “Backfire” e persino un aereo da ricognizione A-50 “Mainstay”. Colpita  la base aerea di Belaya nell’Oblast di Irkutsk, l’aeroporto di Olenya nella regione di Murmansk e il quartier generale della Flotta del Nord a Severomorsk.

Contemporaneamente sono stati sabotati linee ferroviarie, che hanno causato  il deragliamento di due treni merci: uno presso  Zheleznogorsky, che si trova nella Siberia centrale   e un altro più grave vicino a Vygonichi, dove sono morte 7 persone e 41 sono rimaste ferite.

Treni deragliati per attentati a due ponti, che sono crollati.

Secondo il  rapporto ufficiale del Ministero della Difesa russo, gli attacchi nelle regioni di Ivanovo, Ryazan e Amur sono stati respinti.e in   totale, nelle basi aeree di Belaya e Olenya sarebbero andati persi, distrutti e/o gravemente danneggiati non 40, ma  Tu-95MS,   2 Tu-22M3 e un   aereo da trasporto militare An-12. Se i danni ufficiali sono questi la riduzione del potenziale strategico russo sarebbe del 5 per mille. IL potere strategico  delle Forze dell’aviazione  russa è  nei bombardieri Tu-160M e non nei Tu-95

Il vero potenziale nucleare strategico della Russia sta nei Sarmat, Avangard e Tzyrkon. Zelensky celebra ” L’operazione ragnatela” come un ” successo assolutamente brillante” 

L’attacco all’aeronautica russa è uno dei più grandi colpi di guerra. Certo che un attacco di queste dimensioni implica una capacità di intelligence e di mezzi, che difficilmente si può credere di fonte unicamente ucraina.

Un evento a  meno di 24 ore dall’apertura dei negoziati di Istanbul, guidati dal ministro della Difesa ucraino. Siamo indubbiamente, in presenza di una pericolosa escalation del conflitto.

L’Ucraina  ha ottenuto un forte  sostegno diplomatico e industriale dalla Germania. Il cancelliere Merz ha annunciato che la Germania fornirà i  missili Taurus , che hanno una gittata fino a 500 km all’Ucraina oltre , a 5 miliardi di euro in aiuti militari.

Notizie informali parlano di una riunione al Cremlino e della decisione di Putin di usare il missile  ipersonico Oreshnik.

La Russia ha quasi completato lo sforzo decennale di sostituzione  dei suoi sistemi nucleari, strategici e non strategici, con versioni più recenti. All’inizio del 2025, si stima  che la Russia disponga di una riserva di circa 4.309 testate nucleari destinate all’uso da parte di lanciatori strategici a lungo raggio e forze nucleari tattiche a corto raggio. Delle testate in riserva, circa 1.718 testate strategiche sono schierate: circa 870 su missili balistici terrestri, circa 640 su missili balistici lanciati da sottomarini e probabilmente poco più di 200 presso basi di bombardieri pesanti.

Altre circa 1.114 testate strategiche sono in deposito, insieme a circa 1.477 testate non strategiche. Oltre alle scorte militari per le forze operative, un gran numero di testate dismesse ma ancora in gran parte intatte, pari a circa 1.150, attendono lo smantellamento, per un inventario totale di circa 5.459 testate

Nei dati più recenti del New START, al 1° settembre 2022, la Russia risultava avere 1.549 testate dispiegate, assegnate a 540 lanciatori strategici. Anche se fossero 40 i lanciatori strategici distrutti rappresenterebbero il 3,7% del numero di lanciatori strategici. 

Secondo il quotidiano tedesco Der Spiegel e il sito web investigativo danese Danwatch, nel centro-est del Paese sono state installate circa dieci basi di lancio missilistiche sotterranee,  in grado, secondo loro , di “colpire l’Europa in meno di dieci minuti”.

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