Nella dieta della longevità si consiglia agli adulti fino a 65 anni di età di consumo pesce 2-3 volte alla settimana

IA Ph
Arriva l’estate e aumenta il pesce esposto nelle pescherie, un invito a intraprendere una dieta più salutare con meno cibo trasformato nelle buste sottovuoto del supermercato. Però qualche attenzione da tenere, avvicinandosi al banco del pesce va segnalata, ad esempio alcune pescherie usano acqua ossigenata per sbiancare le polpi e renderli più attraenti, la pratica è legale ma andrebbero valutate le concentrazioni impiegate.
Il pesce di allevamento è sottoposto a trattamento antibiotico che ha lo scopo di prevenire malattie nei pesci, ma può favorire lo sviluppo di microrganismi patogeni insensibili ai farmaci.
Tra questi microrganismi resistenti ai farmaci c’è lo Staphylococcus aureus , che può essere trasmesso dal pesce contaminato all’uomo e provocare intossicazioni alimentari anche gravi quindi verificare qualità e provenienza .
Per una salutare Direzione di Longevità sarebbe meglio preferire il pesce azzurro di cattura come sgombri, sarde, alici e similari dai diversi nomi locali.

IA Ph
Il pesce è parte essenziale della Dieta Mediterranea celebrata recentemente da numerose Società scientifiche anche per la riduzione del Rischio Cardiovascolare, con la raccomandazione di consumo frequente di pesce , quantità relativamente basse di carni (prevalentemente bianche), consumo da basso a moderato di latticini e un consumo moderato di vino ai pasti.
Secondo il noto biogerontologo prof. Walter Longo esperto di Longevità , vanno tenute presenti le seguenti Linee Guida per il consumo di pesce:
1 Scegliere pesci a basso contenuto di metalli pesanti, cioè pesci più piccoli ea vita breve, come sardine, sgombri e acciughe, che tendino ad accumulare minori quantità di mercurio rispetto ai pesci più grandi e longevi, come tonno e spada.
2 Preferire pesce proveniente da acque pulite e da fonti sostenibili, come trota, salmone selvaggio o allevato responsabilmente, merluzzo o platessa, proveniente da aree certificate o controllate.
3 Mangiare ogni tipo di pesce non più di una volta a settimana e mangiare quelli contenenti alti livelli di mercurio ecc. non più di una volta ogni 2-3 settimane.
4 Conservare il pesce a basse temperature e consumarlo entro pochi giorni dalla pesca o dall’acquisto.
5 Educazione e monitoraggio: informarsi sui livelli di contaminazione nei pesci locali e seguire le raccomandazioni delle autorità sanitarie riguardo ai rischi di contaminazione in specifiche aree geografiche.

IA Ph
Palazzo Umberto
Editorialista de IlCorriereNazionale.net