Il Business arabo alletta tantissimi campioni e allenatori, dopo Pioli-ultimo trasferimento nella Saudi Pro League-, Simone Inzaghi firma un contratto faraonico con l’Hal Hial. La fine del calcio italiano? Oppure?
Lascia l’amaro in bocca ai tifosi più appassionati, ma nell’era dello sfrenato business calcistico, dove a far da padrone sono arabi, inglesi e spagnoli, con la Germania che ci prova da lontano, l’Italia, da Eldorado del calcio italiano, diventa solo una terra di passaggio per quei campioni alla ricerca di contratti faraonici e trofei da alzare sotto il cielo stellato. Ultimo temerario a cedere alle sirene della Saudi Pro League, la massima divisione in Arabia Saudita, è proprio l’uomo della provvidenza nerazzurra. Simone Inzaghi, più che un allenatore, è stato un manager di livello superiore alle aspettative, in quanto la società di investimenti americana Oaktree, proprietaria del club nerazzurro, alla fine della stagione, tra Champions League, finale di campionato e partecipazione a tutte le competizioni di massimo livello, ha capitalizzato l’importante cifra di 524 milioni di euro, cosa non da poco, visto il clima economico che si respira nella massima divisone italiana, la Serie A, un tempo la meta ambita di qualsiasi giocatore di talento, voglioso di mettere in mostra il proprio bagaglio tecnico. La storia, a braccetto con la statistica è un importante testimonial dell’avvincente storia del calcio italiano. Il lontano ricordo di Corrado Ferlaino, presidente del Napoli Calcio, che riuscì a portare Diego Armando Maradona all’ombra del Vesuvio. Perchè non citare Platinì? Perchè mai, trascurare Falcao, Zico, Socrates, Matthaeus, Rumenigge? Tutti atleti e campioni che hanno onorato il calcio italiano e le maglie dei rispettivi paesi d’origine. Cosa è cambiato, seppur con un’ampia offerta di giocatori e talenti da ogni parte del globo terrestre, pare che la terra promessa per molti campioni contemporanei, sia altrove. Spagna, Inghilterra, Arabia Saudita e proprio quest’ultima diventa l’ambizione di molti campioni e allenatori affermati. Cos’è successo al calcio italiano?
Oaktree non sarebbe l’eccezione alla regola, ma i rumors tramutatisi in fatti di mercato e operazioni portate a termine, la dicono lunga sullo stato di salute delle Big italiane, alle prese con esigenze di bilancio, stagioni fallimentari e scelte improvvise riguardanti lo staff tecnico.
L’Internazionale di Milano, riesce a piazzarsi ai vertici della classifica di serie A, concedendo lo scudetto al Napoli e reduce da una sessione di mercato poco soddisfacente, Simone Inzaghi riceve come rinforzo l’esterno giallorosso Nicola Zalewski prestito oneroso e riscatto fissato a quota sei milioni di euro. Per Oaktree, molto avvezza ai parametri zero, ma non alle più alte ambizioni, l’acquisto di Zalewski sembra un valido rinforzo e lo è, ma Simone Inzaghi deve far riposare Thuram e Martinez, sostituendoli con Tharemi(flop dell’anno), e Correa (oggetto misterioso a tutt’oggi), scelte tecniche riconducibili al concetto primordiale del vecchio adagio: C’è quello che passa il convento. Il Napoli di Antonio Conte e De Laurentis riesce a strappare lo scudetto con i denti, ad un’Inter che annaspa in tutte le competizioni giocando tre volte la settimana e senza validi sostituti, nei confronti di un Napoli che giocando una volta la settimana e con qualche vistosa lacuna tecnica, avrà la meglio sull’Inter, stanca, fuori forma e che arriva in finale di Champions League priva di un’anima e di un’impronta di gioco degna della migliore Inter della stagione. Sul fronte acquisti, arriva l’esterno brasiliano dell’Olimpique Marsiglia Louis Henrique costato venti milioni di euro e pronto per il Mondiale per Club, a centrocampo la scelta è caduta su Petar Susic interessante giovane della Dinamo Zagabria che arriva a Milano per una cifra pari ai quindici miluioni di euro bonus compresi. A nove giorni dall’inizio del Mondiale per Club, l’Inter non ha ancora sciolto le riserve sul sostituto di Inzaghi, eppure, i nomi circolano a cominciare da Cesc Fabregas uomo d’ordine e autore della salvezza del Como, per finire su Patrick Vieira ex Genoa e con un obbiettivo salvezza centrato alla guida dei grifoni, per finire sul ducale Cristian Chivu che alla guida del Parma si è piazzato nella zona più sicura della classifica. Ci sarebbero in pole anche i nomi di Roberto De Zerbi, tecnico dell’Olimpique Marsiglia, legato al club transalpino con un contratto triennale, il che, appare difficile su un suo consenso alla panchina dell’Inter. Per ultimo, resta Jurgen Klopp tedesco ed ex tecnico di Magonza, Borussia Dortmund e Liverpool, inutile ricordare il suo rendimento, in altri tempi; l’Inter lo avrebbe già preso ancor prima della fine della stagione calcistica. Il nome di Klopp è quello che puà coniugare l’entusiasmo dei tifosi, gli obbiettivi della società e lo spogliatoio, attualmente spento e in attesa di disputare il Mondiale del Club, con un tecnico giovane? Oppure con un tecnico che ha un bagaglio d’esperienza, non indifferente, Klopp, sarebbe il nome giusto, ma Oaktree oltre a guardare il bilancio, sarebbe disposta a rivoluzionare la rosa? Magari aggiungendo pezzi di valore in un mosaico che in parte è bellissimo, ma rischia di sgretolarsi.
Il Milan dopo la disastrosa stagione di pura matrice portoghese, sceglie l’ex Massimiliano Allegri, in chiave di ristrutturazione, sarà Igli Tare il direttore sportivo.
Nell’altra sponda milanese, c’è quel chiaro progetto di rinascita e la voglia di dimenticare la disastrosa annata, coronata solo dalla Supercoppa di Lega vinta contro i cugini milanesi. Se vogliamo dar lustro alla gestione tecnica di Sergio Conceicao, diremo che Milano è rossonera solo per i derby vinti, ma le amare sconfitte e in Champions e campionato, hanno portato i vertici rossoneri alla cessione di uno dei pezzi pregiati in organico: Tijjani Rijnders promesso sposo del Manchester City con una cifra pari a 55 milioni di euro, più i bonus da maturare che farebbero lievitare la cifra intorno ai settanta. Tecnicamente parlando, il centrocampo milanista perde uno dei pezzi migliori della stagione, Igli Tare e Max Allegri sono già al lavoro per colmare il vuoto tecnico lasciato dall’olandese con i nomi di Hans Nicolussi caviglia, centrocampista del Venezia, Samuele Ricci in forza al Torino e con una quotazione di mercato vicina ai 28 milioni di euro ed infine Nicolò Rovella mediano della Lazio e molto gradito dal tecnico Allegri. Sirene arabe per l’esterno Theo Hernandez, l’Al Hilal cerca un esterno da fornire al nuovo arrivato Inzaghi, nel frattempo le sirene su Luka Modric svincolato dalla Casa Blanca, prendono fondamento, ma bisogna aspettare che il croato termini gli impegni con la nazionale impegnata alle qualificazioni mondiali. Per il Milan, sarebbe quasi un colpaccio, seppur considerando l’età del giocatore.