Rotary D.2110 – Oltre il Mandato – L’Eredità di Pace e Cooperazione del Governatore Pitari

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 L’Intervista al Governatore Pitari: Un Bilancio di Fine Mandato

di Tommaso Garofalo

L’intervista che segue è il risultato di un significativo dialogo tra Tommaso Garofalo e il Governatore del Distretto Internazionale Sicilia-Malta D. 2110 Giuseppe Pitari, condotta al termine del suo mandato.

L’incontro è stato inteso a raccogliere le prospettive e le iniziative del Governatore in questa fase conclusiva, offrendo ai lettori un bilancio approfondito delle sue attività e degli obiettivi raggiunti.

Il dialogo si è svolto con l’intento di esplorare diversi aspetti della gestione distrettuale, dalle sfide affrontate alle realizzazioni portate a termine durante il suo periodo di leadership.

Tommaso Garofalo ha guidato la conversazione con domande mirate a far emergere la visione del Governatore Pitari, la sua esperienza e i progetti più significativi che hanno caratterizzato il suo anno di servizio.

Durante la discussione, sono stati toccati temi cruciali per il distretto, come l’importanza della collaborazione internazionale, l’impegno sociale e le strategie adottate per rafforzare la presenza e l’impatto sul territorio siciliano e maltese.

Il Governatore Pitari ha condiviso apertamente le sue riflessioni, illustrando le iniziative intraprese sotto la sua guida e le aspirazioni per il futuro del distretto, basate sull’esperienza maturata.

Questa intervista rappresenta un’occasione preziosa per il Distretto 2110 di comunicare i propri valori e le proprie azioni, mettendo in luce l’impegno costante nel servizio e nello sviluppo delle comunità.

Il dialogo tra Tommaso Garofalo e il Governatore Pitari ha così fornito un quadro completo e ispiratore della realtà del distretto al termine di un importante ciclo di leadership.

Un anno per servire, un Distretto in cammino

Intervista di fine mandato a Giuseppe Pitari, Governatore del Distretto Rotary 2110 – Sicilia e Malta

Il mandato di Giuseppe Pitari alla guida del Distretto Rotary 2110 – che comprende Sicilia e Malta – si avvia alla conclusione.

Un anno vissuto intensamente, tra iniziative sul territorio, sinergie istituzionali, progettualità etica e visione internazionale.

Tra i momenti salienti, l’importante gemellaggio interdistrettuale con il Distretto Albania-Kosovo, firmato nel dicembre scorso nell’aula consiliare di Piana degli Albanesi, dove il sindaco Rosario Petta ha voluto suggellare questo patto internazionale alla sua presenza e alla presenza dei cittadini, tra il governatore del distretto 2485 Butrint Batalli ed il già citato Giuseppe Pitari

In questa intervista concessa al Corriere Nazionale e alla Gazeta arbereshe, il Governatore Pitari ripercorre le tappe più significative di questo anno di servizio rotariano.

Governatore Pitari, quali sono le emozioni predominanti al termine di questo intenso anno rotariano?

Gratitudine e meraviglia. Gratitudine per l’onore di aver guidato un Distretto ricco di umanità, competenze e passione; meraviglia per la forza generativa del Rotary quando si fa comunità, visione e azione. È stato un anno intenso, “irresistibile”, in cui il servizio si è tradotto in relazioni autentiche e progetti concreti.

 Quali risultati ritiene più significativi tra quelli raggiunti durante il suo mandato?

Potrei citarne tanti, ma quattro su tutti: le iniziative interdistrettuali e internazionali, l’impulso alla creazione di nuovi club, con un’attenzione particolare ai club di causa; l’impegno concreto per la Pace, con la diffusione delle Steli di Pace e il progetto per le scuole in Terrasanta; e infine, l’avere ispirato nel Distretto una forte identità collettiva, fondata su valori condivisi, corresponsabilità e fiducia.

Nel dicembre scorso, sotto la sua guida, è stato firmato un gemellaggio internazionale interdistrettuale tra il Distretto 2110 e il Distretto Albania-Kosova. Qual è il significato di questo accordo e quali sviluppi ha già generato o potrà generare in futuro?

Quel gemellaggio è stato un gesto simbolico e operativo di fratellanza tra popoli vicini per geografia e storia, ma spesso distanti per narrazioni. Firmarlo a Piana degli Albanesi, con la presenza del sindaco e della comunità, ha rappresentato un abbraccio tra identità e futuro. Da quel patto sono già nate iniziative comuni. È un seme destinato a germogliare ancora.

Ci sono stati momenti particolarmente difficili o inaspettati che hanno richiesto un cambio di rotta o una risposta straordinaria?

Ogni viaggio ha i suoi imprevisti . Abbiamo dovuto affrontare criticità ereditate, ma operando con ascolto, equilibrio e trasparenza, abbiamo sempre mantenuto la rotta salda sui principi del Rotary.

Che ruolo hanno avuto i Club del Distretto nella realizzazione degli obiettivi distrettuali? Ha riscontrato partecipazione attiva e spirito di squadra?

I Club sono stati il cuore pulsante di questo anno. Senza il loro entusiasmo, nulla sarebbe stato possibile. Ho riscontrato non solo partecipazione, ma anche una voglia nuova di fare squadra, di collaborare, di sentirsi parte di un progetto più grande. Il motto “la magia del Rotary” è stato davvero vissuto nei territori.

C’è un progetto, tra quelli promossi quest’anno, che sente più vicino o che considera emblematico del suo anno di servizio?

Il progetto “Adottiamo una scuola per la Pace” in Giordania, promosso insieme alla Luogotenenza di Sicilia dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme e con il sostegno di tutti i club del distretto e non solo , rappresenta forse il punto più alto sul piano valoriale. Ma anche le Steli della Pace, disseminate in luoghi simbolici, rappresentano un’eredità fisica e morale di ciò che abbiamo voluto seminare.

Come è evoluto il rapporto con le istituzioni, le scuole e le realtà associative del territorio nel corso del mandato?

È cresciuto in modo significativo. Il Rotary è stato riconosciuto sempre più come interlocutore credibile, competente e generoso. Abbiamo firmato protocolli, promosso seminari con le scuole, collaborato con istituzioni civili e religiose. Il Rotary che sogno è proprio questo: presente, competente, inclusivo.

Qual è stato il contributo dei giovani – Rotaract e Interact – alla vita del Distretto durante quest’anno?

Fondamentale. I giovani ci hanno portato visione, freschezza, coraggio. Con loro abbiamo costruito un ponte tra generazioni, promosso progetti comuni, sostenuto la nuova centralità del Rotaract come parte integrante del Rotary. E con l’Interact abbiamo coltivato speranza: quella che solo chi ha futuro negli occhi sa generare.

Dal punto di vista personale, cosa le ha insegnato questa esperienza di leadership? Cosa porterà con sé, anche oltre il Rotary?

Mi ha insegnato che guidare non significa primeggiare, ma far crescere gli altri. Porterò con me l’arte dell’ascolto, la capacità di tenere insieme differenze, la consapevolezza che ogni incontro può essere trasformativo. E soprattutto, la gioia del donare tempo ed energie per un bene che non si misura, ma si sente.

Se potesse lasciare un messaggio ai soci del Distretto 2110 e a chi le succederà alla guida, quale sarebbe?

Continuate a servire con passione, senza paura di osare. Il Rotary ha bisogno di anime libere, menti aperte e cuori generosi. A coloro che verranno dopo di me, dico: non cercate di lasciare il segno, ma di seminare bene. Sarà il tempo a far fiorire ciò che costruiamo .

 

Considerazioni

Con la fine del mandato del Governatore Giuseppe Pitari si chiude un anno rotariano improntato alla concretezza, al dialogo e alla cooperazione, non solo tra club ma tra interi popoli.

Il gemellaggio con il Distretto Albania-Kosova, i progetti di solidarietà e le iniziative locali testimoniano una visione che unisce territori, persone e culture.

Un Rotary che guarda lontano partendo dalle comunità, consapevole che la leadership più autentica è quella che lascia spazio a chi viene dopo e traccia sentieri per il bene comune.

 

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