Giuseppe Pitari – Governatore D.2110 Un anno per servire un Distretto in cammino

Arte, Cultura & Società

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L’Intervista al Governatore Pitari: Un Bilancio di Fine Mandato
di Tommaso Garofalo

L’intervista che segue nasce da un dialogo tra Tommaso Garofalo rotariano del distretto 2120 e socio onorario di club in Albania, e Giuseppe Pitari, Governatore del Distretto Rotary 2110 – Sicilia e Malta, al termine del suo anno di mandato.

L’incontro ha avuto lo scopo di tracciare un bilancio delle attività svolte, evidenziando i risultati raggiunti, le sfide affrontate e le prospettive future del Distretto. Un’occasione per offrire ai lettori ed ai soci uno sguardo autentico sulla visione e sull’operato del Governatore Pitari.

Attraverso domande mirate, l’intervista esplora i momenti salienti della leadership di Pitari, toccando temi centrali come la collaborazione internazionale, l’impegno per la pace e l’importanza di una presenza rotariana viva e propositiva nei territori di Sicilia e Malta.

Intervista di fine mandato a Giuseppe Pitari, Governatore del Distretto Rotary 2110 – Sicilia e Malta

Governatore Pitari, quali emozioni prevalgono al termine di questo intenso anno rotariano?

Gratitudine e meraviglia. Gratitudine per aver avuto l’onore di guidare un Distretto ricco di umanità, competenze e passione. Meraviglia per la forza generativa del Rotary quando diventa davvero comunità, visione e azione. È stato un anno intenso, “irresistibile”, in cui il servizio si è trasformato in relazioni autentiche e progetti concreti.

Quali considera i risultati più significativi del suo mandato?

Ce ne sarebbero molti, ma ne cito quattro: le iniziative interdistrettuali e internazionali; l’avvio di nuovi club, con particolare attenzione ai club di causa; l’impegno per la pace, attraverso le Steli della Pace e il progetto nelle scuole in Terrasanta; e infine, l’aver ispirato un forte senso di identità collettiva nel Distretto, fondato su valori condivisi e corresponsabilità.

Nel dicembre scorso è stato siglato un importante gemellaggio tra il Distretto 2110 e il Distretto Albania-Kosova. Qual è il significato di questo accordo?

È stato un gesto simbolico e operativo di fratellanza tra popoli vicini per geografia e storia, ma spesso distanti nelle narrazioni. Firmarlo a Piana degli Albanesi, alla presenza del sindaco e della comunità, ha rappresentato un vero abbraccio tra identità e futuro. Da quel momento sono già nate collaborazioni concrete: un seme che continuerà a germogliare.

Ci sono stati momenti difficili o imprevisti che hanno richiesto risposte straordinarie?

Ogni viaggio comporta qualche imprevisto. Abbiamo affrontato criticità ereditate, ma grazie all’ascolto, all’equilibrio e alla trasparenza, siamo riusciti a mantenere salda la rotta sui principi del Rotary.

 

Qual è stato il ruolo dei Club nella realizzazione degli obiettivi distrettuali?

I Club sono stati il cuore pulsante del Distretto. Senza il loro entusiasmo, nulla sarebbe stato possibile. Ho riscontrato una grande voglia di fare squadra, di collaborare, di sentirsi parte di un progetto più ampio. Il motto “la magia del Rotary” si è davvero incarnato nei territori.

C’è un progetto che sente particolarmente vicino, simbolo del suo anno di servizio?

Il progetto “Adottiamo una scuola per la Pace” in Giordania, realizzato con la Luogotenenza di Sicilia dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro e il sostegno di tutti i Club del Distretto, rappresenta per me un punto altissimo, soprattutto sul piano valoriale. Anche le Steli della Pace, collocate in luoghi simbolici, sono un’eredità tangibile e morale di ciò che abbiamo seminato.

Come si è evoluto il rapporto con istituzioni, scuole e realtà associative del territorio?

È cresciuto in modo significativo. Il Rotary è sempre più riconosciuto come un interlocutore credibile, competente e generoso. Abbiamo siglato protocolli d’intesa, promosso seminari con le scuole, collaborato con istituzioni civili e religiose. Questo è il Rotary che sogno: presente, competente, inclusivo.

Qual è stato il contributo dei giovani – Rotaract e Interact – alla vita del Distretto?

Fondamentale. I giovani ci hanno portato visione, energia e coraggio. Con loro abbiamo costruito un ponte tra generazioni, promosso iniziative comuni e valorizzato la nuova centralità del Rotaract nel Rotary. Con l’Interact abbiamo coltivato la speranza: quella che nasce negli occhi di chi guarda al futuro.

 

Cosa le ha insegnato, dal punto di vista personale, questa esperienza di leadership?

Che guidare non significa primeggiare, ma far crescere gli altri. Porto con me l’arte dell’ascolto, la capacità di tenere insieme le differenze e la consapevolezza che ogni incontro può trasformare. E soprattutto, la gioia di donare tempo ed energie per un bene che non si misura, ma si sente.

Un messaggio ai soci del Distretto e al suo successore?

Continuate a servire con passione, senza paura di osare. Il Rotary ha bisogno di anime libere, menti aperte e cuori generosi. A chi verrà dopo di me, dico: non cercate di lasciare un segno, ma di seminare bene. Sarà il tempo a far fiorire ciò che costruiamo.

Considerazioni

Con la conclusione del mandato di Giuseppe Pitari, si chiude un anno rotariano all’insegna della concretezza, del dialogo e della cooperazione tra club e popoli.

Il gemellaggio con il Distretto Albania-Kosova, i progetti di solidarietà e le numerose iniziative territoriali testimoniano una visione ampia e inclusiva. Un Rotary che guarda lontano, partendo dalle comunità locali, e che riconosce nella leadership autentica la capacità di aprire strade nuove per il bene comune.

Tommaso Garofalo

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