Trump in Arabia Saudita fa affari: accordo da 142 miliardi per la vendita di armi

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Di Kieran Guilbert & AP

Dopo la visita nella capitale saudita Riad, il tour regionale del presidente degli Stati Uniti Donald Trump prevede viaggi in Qatar e negli Emirati Arabi Uniti (EAU)

La Casa Bianca ha annunciato un contratto di vendita di armi del valore di 142 miliardi di dollari stipulato con l’Arabia Saudita in occasione della visita di Donald Trump a Riad. Si tratta, dice Washington, del “più importante della storia”.

L’accordo, che fa parte di un più ampio pacchetto di investimenti che secondo l’esecutivo americano ammonta a 600 miliardi di dollari, consentirà alla monarchia saudita di acquistare “attrezzature militari all’avanguardia da una dozzina di aziende americane del settore della difesa”, in particolare nei settori della difesa aerea, dei missili, della sicurezza marittima e dei sistemi di comunicazione.

Il tour di Trump nel Golfo

Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha dato il via martedì al suo tour nel Golfo con una visita in Arabia Saudita, primo appuntamento ufficiale all’estero del suo secondo mandato. Accolto a Riad dal principe ereditario Mohammed bin Salman, Trump punta a consolidare i legami economici con uno dei principali alleati di Washington in Medio Oriente, cercando di strappare fino a 1.000 miliardi di dollari di investimenti sauditi negli Stati Uniti.

Il viaggio, che arriva a pochi giorni dai funerali di Papa Francesco a Roma, si inserisce in una strategia diplomatica marcatamente transazionale, che privilegia accordi economici rispetto agli equilibri geopolitici tradizionali. L’Arabia Saudita, già impegnata a versare circa 600 miliardi di dollari in progetti americani, è vista come il perno del nuovo assetto regionale promosso da Trump.

Al tavolo degli affari: Altman, Musk e i colossi USA

Durante l’incontro bilaterale, seguito da un pranzo ufficiale nella corte reale, Trump e MBS si sono confrontati su una vasta gamma di dossier economici, con la presenza di figure chiave della finanza e della tecnologia americana. Tra gli invitati: Larry Fink, CEO di BlackRock, Sam Altman di OpenAI e Elon Musk, magnate di Tesla e consigliere informale del presidente. Le immagini dei tre in colloquio con il leader saudita hanno fatto rapidamente il giro del mondo.

Elon Musk fa parte della delegazione Usa a Riad
                                        Elon Musk fa parte della delegazione Usa a RiadAP Photo

Obiettivi del viaggio: AI, energia e armi

Nel pomeriggio Trump parteciperà a una conferenza sugli investimenti tra Stati Uniti e Arabia Saudita, mentre nei prossimi giorni visiterà anche Qatar ed Emirati Arabi Uniti. In programma: intese su intelligenza artificialecooperazione energetica e forniture militari, inclusa una possibile nuova vendita di missili aria-aria per 3,5 miliardi di dollari ai sauditi.

Il Qatar, protagonista suo malgrado del weekend, ha fatto notizia dopo l’annuncio di Trump che si è detto disposto ad accettare in dono un jet presidenziale Boeing 747-8 dalla famiglia regnante di Doha.

Israele fuori dal tour: si apre una crepa diplomatica

Non passa inosservata l’esclusione di Israele dal tour, segnale che secondo alcuni analisti testimonia una ridefinizione delle priorità dell’amministrazione Trump, sempre più orientata ai benefici economici diretti. “Il viaggio suggerisce che oggi i governi del Golfo sono alleati più stretti di Trump rispetto all’attuale esecutivo israeliano”, ha dichiarato William Wechsler dell’Atlantic Council.

Tensioni che affiorano anche sul fronte della sicurezza: Washington ha interrotto senza preavviso a Tel Aviv i raid contro i ribelli Houthi nello Yemen, nonostante questi continuino a colpire obiettivi israeliani. Inoltre, Israele è stato lasciato all’oscuro dei colloqui tra gli USA e Hamas, così come di quelli con l’Iran.

Donald Trump arriva a Riad a bordo dell'Air Force One
                                      Donald Trump arriva a Riad a bordo dell’Air Force OneAP Photo

Normalizzazione Israele-Arabia ancora lontana

Nonostante le recenti dichiarazioni dell’inviato speciale Steve Witkoff su possibili progressi negli Accordi di Abraham, un’intesa storica tra Israele e Arabia Saudita resta improbabile. Riyadh chiede in cambio garanzie di sicurezzacollaborazione sul nucleare civile e progressi concreti sulla questione palestinese. Ma con la guerra a Gaza ancora in corso e i toni sempre più duri da parte di Netanyahu, una soluzione diplomatica appare, al momento, fuori portata.

fonte Euronews

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