Iran in possesso di missili ipersonici di ultima generazione e di droni di enormi capacità , rendono lo scontro con Israele pericoloso. La minaccia di blocco dello stretto di Hormuz, dove transita il 30% del petrolio e navi che trasportano Gas Naturale Liquefatto rendono gli scenari possibili, tutti molto inquietanti per l’intero pianeta. L’assenza di conoscenza sulla quantità di plutonio posseduto dall’Iran e generato nel ciclo del combustibile infine, trasformano l’incertezza in angoscia. Totalmente ignoto il numero di ordigni nucleari.
Un’antica massima cinese attribuita a Confucio , “ studia il passato se vuoi predire il futuro” . Massima che dovrebbero conoscere sia Trump, che Netanyahu quando annunciano al mondo che il loro obiettivo è puntare a un cambio di regime , che avverrebbe uccidendo l’ayatollah Khamenei e interrompendo il programma nucleare iraniano.
Sul piano storico i cambi di regime hanno prodotto esiti terribili. Ricordiamo quando Netanyahu dichiarava sull’Iraq e Hussein ? Morto Hussein tutto sarebbe stato liscio. Lo stato islamico nasce invece proprio dal vuoto di potere , determinato dalla caduta di Hussein. Afganistan guerra con presenza USA per 20 anni poi ritiro e ritorno dei talebani. Siria eliminato Assad ora ,a capo del governo un uomo dell’Isis. I cambi di regime spesso producono effetti diversi da quelli perseguiti. Molti esperti di strategie sono convinti ,che l’attacco di Israele sia conseguente del Rapporto del James Martin Center for Non Proliferation Studies, un istituto di ricerca americano, pubblicato ,in esclusiva il 15 maggio scorso dall’autorevole sito Breaking Defense: “Le difese aeree iraniane intorno al sito nucleare di Natanz, che comprende anche una rete di strutture sotterranee a una profondità tale che sarebbero difficili da distruggere con attacchi aerei, sono più fragili del previsto”. L’operazione, nome in codice Rising Lion, si è concentrata su infrastrutture nucleari critiche, siti di produzione di missili balistici e leader militari chiave. A questo punto la domanda da farsi è la seguente : le capacità dell’Iran sono minime e incapaci di fronteggiare Israele ? La risposta è che con l’Iran non sarà una passeggiata ! Al centro dell’apparato militare iraniano si trova il Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica (IRGC), la forza d’élite istituita nel 1979 per difendere il regime islamico. Oggi è ampiamente considerato il corpo più potente delle forze armate iraniane. L’IRGC possiede il più grande arsenale missilistico del Medio Oriente , secondo l’Ufficio del Direttore dell’Intelligence Nazionale degli Stati Uniti.
L’Iran ha schierato missili in operazioni reali, inclusi attacchi contro militanti in Siria e nel nord dell’Iraq. Uno degli utilizzi più significativi si è verificato nel 2019, quando l’Iran è stato accusato di un attacco con missili e droni che ha paralizzato il più grande impianto di lavorazione del petrolio al mondo in Arabia Saudita , un’accusa che Teheran ha respinto. Oltre alle sue armi convenzionali avanzate e alle unità di intelligence, l’arsenale dell’IRGC comprende una significativa gamma di missili da crociera e balistici. Gli ultimi dati forniti dall’agenzia di stampa ISNA di aprile 2023 e ,che riguardano i missili che possono colpire Israele sono : 1) Sejil, vola a oltre 16.800 chilometri l’ora con una gittata di 2493 chilometri
2) Kheibar gittata di 1995 e3) Haj Qasem: gittata di 1400 Km. A dimostrazione delle crescenti capacità dei droni, l’Iran ha affermato di aver sviluppato il Mohajer-10, un drone avanzato con un’autonomia operativa di 1.240 miglia, in grado di volare per 24 ore e trasportare un carico utile di 300 kg (660 libbre). La tecnologia missilistica è russa e nordcoreana. è russa e coreana del Nord, ‘Iran sostiene che i suoi missili sono essenziali per la deterrenza e la difesa, in particolare contro Stati Uniti, Israele e avversari regionali. A dimostrazione delle crescenti capacità dei droni, l’Iran ha affermato di aver sviluppato il Mohajer-10, un drone avanzato con un’autonomia operativa di 1.240 miglia, in grado di volare per 24 ore e trasportare un carico utile di 300 kg . Due anni fa l’Iran ha presentato quello che ha definito il suo primo missile balistico ipersonico prodotto a livello nazionale. I missili ipersonici, che possono viaggiare almeno cinque volte la velocità del suono e seguire traiettorie imprevedibili, sono particolarmente difficili da intercettare. L’Iran ha una vasta rete di gruppi armati regionali noti collettivamente come “Asse della Resistenza”, che include Hamas, Hezbollah, il movimento Houthi in Yemen e numerose milizie in Iraq e Siria. Uno scenario da brividi grava sul Medio Oriente che resta nelle mani, e nelle decisioni, di pochi leader politici che hanno già ampiamente dimostrato di non possedere appieno il dono dell’equilibrio, della saggezza, della lungimiranza. L’Iran minaccia di riempire di esplosivi lo stretto di Hormuz. E’ un braccio di mare largo 39 chilometri nel punto più stretto che separa l’Iran dalla penisola arabica ed è l’unico passaggio marittimo tra il Golfo Persico e l’Oceano Indiano. Secondo AIEA da Hormuz transitano ogni giorno circa 20 milioni di barili di greggio, circa il 30% del commercio mondiale, e il 20% gas naturale liquefatto (GNL), tra cui le forniture dal Qatar e dagli Emirati Arabi Uniti, cruciali per i Paesi europei dopo la crisi energetica con la Russia. Bloccare lo stretto equivale a mettere in discussione l’approvvigionamento energetico di tutto il Mondo. Aumenterebbero a dismisura il prezzo del petrolio e del gas. La sola minaccia di una sua chiusura fa tremare le borse. Il petrolio Brent è a 72,5 e il gas è aumentato del 5% . I prezzi delle assicurazioni per le navi che attraversano lo Stretto di Hormuz sono aumentati di oltre il 60% nelle ultime settimane. Se la crisi non si arresta una nuova clava inflattiva colpirà l’Europa e gli USA. Prospettiva certa se Kamenei sarà ucciso. Ultimo punto oscuro di cui nessuno parla è il plutonio. Quale quantità possiede l’Iran ? Come noto in ogni processo di fissione dell’uranio si produce una quantità di plutonio. Resta sullo sfondo l’eterno ruolo del sistema finanziario nell’essere elemento centrale nelle guerre. Israele lo scorso anno ha emesso obbligazioni per finanziare l’incremento del debito di guerra per circa 50 miliardi di dollari , pari al 10% del PIL . I sottoscrittori ? Chi ha sottoscritto quasi la metà di questo debito ? Goldman Sachs, Bank of America, Citigroup, Deutsche Bank, Bnp Paribas , JP Mogan e Barcalays.