Inter e Juventus nel mondiale per club

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Inter ancora in corsa, strano a dirsi, ma per gli amanti del flop Cristian Chivu ha portato nelle prime due gare ufficiali un pareggio e una vittoria in zona cesarini, con tre goal fatti e due subiti. Juventus che si porta in testa al gruppo G con due altisonanti vittorie e nove goal fatti e un solo goal subito

In questo mondiale per club, le italiane non stanno sfigurando, ed in particolare c’è tanta euforia per la Juventus che guida il gruppo G in testa alla classifica ed ha già strappato il biglietto per gli ottavi di finale. Storie del mondiale per club che vedono le italiane protagoniste, almeno in parte.  Per tutto ciò che riguarda il gap delle italiane a confronto con le ossatura delle avversarie europee che contano nell’emporio dell’Europa calcistica, ecco la prima sfida che conta per i bianconeri che affronteranno il Manchester City in attesa di conoscere l’avversaria per gli ottavi di finale. Il tecnico bianconero Igor Tudor mette in mostra una Juve galvanizzata e con il turco Yldiz pronto a ripetere le performance già viste con i seppur modesti Al Ain e Wydad Casablanca, asfaltati anche dal City, per la serie; ne resterà uno solo. Ad onor di cronaca la Juventus dovrà far fede all’impianto di gioco già perfettamente collaudato da Tudor nelle prime due gare, non ci dovrebbero essere nella sfida con i Citizen ulteriori cambiamenti, Savona, dovrebbe ricoprire il ruolo di centrale difensivo, davanti alla porta difesa da Di Gregorio, con Kelly e Kalulu in un perfetto schema a tre. 
La batteria di centrocampo ripropone Thuram e McKennye, incontristi e non proprio perfetti in fase di impostazione ed a colmare questa lacuna, ci sarebbero le proiezioni offensive di Conceicao(almeno buone notizie per i Conceicao impegnati con le italiane) a destra di Yldiz sul versante sinistro e di Kolo Muani, che dovrebbe essere in turn over con lo rispolverato Vlahovic. Insomma, questa Juventus è già perfettamente rodata, restano le corsie esterne presidiate da Cambiaso e il funambolico Alberto Costa, dinamico, preciso e molto propositivo nelle proiezioni offensive sulla corsia di destra. 
Il Manchester City sarebbe perfettamente collaudato, pronto ad affrontare una delle squadre pioniere d’Europa in champions. I Citizen offrono un parco giocatori invidiabile e in vetta ai big in vetrina(solo per pochi o forse meglio dire per nessuno), come il Dio Martello Haaland, quel norvegese che ha castigato la nazionale azzurra in Norvegia, decretando l’uscita di scena del ct azzurro Spalletti. Akanji e Guardiol i centrali difensivi, Gonzales il metronomo di centrocampo e Gundogan e Silva i mediani a sostegno, tanto per essere teneri, se vogliamo esternare la nostra voluttuosa analisi tecnica il Manchester City per la Juventus sarebbe la prova del nove, dove Tudor e compagni, dovranno tenere a bada il resto di una squadra che ha segnato otto goal in due gare, uno in meno rispetto ai bianconeri. Kusanhov, Nouri per i Citizen, completano la difesa a quattro nelle corsie esterne, in avanti Nunes e Echeverri, affiancheranno il Norreno Haaland, con l’olandese Rejinders fresco di maglia, osservato speciale e nuova pedina nello scacchiere di Pep Guardiola

Inter con più di qualche dubbio e obbligata a vincere contro il River Plate per il passaggio agli ottavi di finale. Le prime due gare ufficiali per Cristian Chivu, sono ancora un banco di prova che ha visto fiorire qualche giovane di belle speranze come Valentin Carboni. 

Contro il River Plate della giovane stella Mastantuono, i nerazzurri rinascono nel segno di un altro giovane talento argentino  autore del Goal vittoria quasi alla fine delle gara disputata dai nerazzurri contro i giapponesi dell‘Urawa. Tre goal fatti e due subiti, con l’autorevole firma di Lautaro Martinez a segno contro il Monterrey nel goal del pareggio e a segno contro l’Urawa dopo aver subito il vantaggio dei giapponesi. Inter che mostra troppo possesso palla, troppi movimenti sulle fasce, ma poca incisività in attacco. Questo mondiale per club, sembra più un banco di prova per l’inter che nonostante le lacune tecniche avanza, grazie alle marcature di Lautaro. Aslani fa rimpiangere il miglior Chalanoglu, mentre Susic sembra ancora macchinoso a centrocampo, con una propensione a difendere e non ad offendere, guai a rimanere ingabbiato da un gruppo di fini palleggiatori messicani e subito dopo da un gruppo di agguerriti samurai cinesi, dotati di un forte senso di alte virtù militari, con Barella costretto a rattoppare a destra e manca. L’ultima uscita dell’Inter ha visto un Cristian Chivu sereno, almeno in apparenza, ma alle prese con le imprecisioni di Lautaro sotto porta( la traversa non c’entra nulla) di Mikytharian ormai quasi al tramonto, sostituito da Zalewski nell’inedito ruolo di interno, ma soprattutto con le fatiche di Carlos Augusto e di Darmian nella difesa a tre dove nell’ultima gara hanno pesato le assenze di Bastoni e Bisseck. Insomma un’Inter ancora da rivedere e l’ultima gara con Il River Plate sarà un’altra prova che darà un indirizzo tecnico più dettagliato? Per Cristian Chivu non c’era meglio del mondiale per club, per il battesimo di fuoco.

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