Il Potere frantuma il diritto

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L’uomo della pace che, avrebbe messo la parola fine su molte guerre. Ha invece esordito  minacciato di usare la forza militare, per impadronirsi della Groenlandia e del Canale di Panama. Ha suggerito che gli Stati Uniti potrebbero occupare Gaza e cacciare i palestinesi. Ha attaccato i siti iraniani , ignorando le affermazioni del capo della Intelligence confermate dal Direttore dell’Agenzia Atomica sul livello dell’arricchimento dell’uranio , insufficiente per scopi militari. Ha urlato la sua vittoria nell’aver distrutto il programma nucleare iraniano, puntualmente smentito dalla Intelligence USA che afferma al massimo lo ritarda di un paio di mesi. 

Nei  primi mesi di ritorno in carica, Trump ha minacciato di usare la forza militare per impadronirsi della Groenlandia e del Canale di Panama, ha suggerito che gli Stati Uniti potrebbero prendere possesso di Gaza dopo l’espulsione di due milioni di palestinesi e ha chiesto all’Ucraina di cedere il territorio alla Russia in cambio di un cessate il fuoco.

Questi atti e dichiarazioni potrebbero sembrare solo una manciata di esempi della tipica spacconeria iperbolica e ad ampio raggio di Trump. Fanno invece  parte di un attacco, a un principio di diritto internazionale di lunga data: agli Stati è vietato minacciare o usare la forza militare contro altri Stati per risolvere le controversie. Prima del XX secolo, la guerra era considerata legale, il mezzo principale per far valere i diritti nazionali e risolvere le controversie tra stati. Tutto cambiò nel 1928, quando quasi tutti i paesi del mondo all’epoca aderirono al Patto Kellogg-Briand, concordando che le guerre di aggressione dovessero essere illegali e la conquista territoriale proibita. La Carta delle Nazioni Unite del 1945 riaffermò e ampliò tale impegno, ponendo al centro il divieto della “minaccia o dell’uso della forza contro l’integrità territoriale o l’indipendenza politica di un altro stato”. IL bombardamento dei siti di arricchimento dell’uranio , per possiamo tranquillamente affermare procura da Israele rappresenta l’apice di rottura del diritto internazionale. Assume ancor più la valenza di illegalità ed arbitrio di Trump se solo si considerano le dichiarazioni rilasciare , a marzo del capo della Intelligence USA Tulsi Gabbard  , che l’Iran non stava  costruendo un’arma nucleare e che la guida suprema del Paese, l’ayatollah Ali Khamenei, non aveva  autorizzato il programma di armi nucleari. Dichiarazione questa ulteriormente rafforzata dall’intervento di venerdì scorso  al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, Rafael Grossi, direttore generale dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA), ha affermato  che “nessuna fuoriuscita radiologica ha avuto ripercussioni sulla popolazione”, aggiungendo tuttavia che “gli attacchi [israeliani] contro i siti nucleari iraniani hanno causato un forte degrado della sicurezza nucleare”. Dal 13 giugno, diversi siti nucleari chiave dell’Iran sono stati danneggiati, tra cui i due impianti di arricchimento di Natanz, quattro edifici a Isfahan e un reattore di ricerca a Khondab.  Secondo Grossi, non è stato rilevato alcun aumento dei livelli di radiazioni al di fuori degli impianti danneggiati, sebbene sostanze chimiche tossiche e contaminanti radiologici possano essere stati dispersi all’interno di alcuni di questi impianti, incluso l’impianto di arricchimento sotterraneo di Natanz. Grossi ha infine aggiunto che su circa 9500 Kg di uranio arricchito solo 400 Kg raggiungono un arricchimento del 60% , insufficiente per l’uso militare che richiede l’arricchimento al 90%.  Intanto l’Intelligence Usa ha  affermato , che gli attacchi militari contro tre impianti nucleari iraniani svoltisi nel fine settimana non sono  riusciti a distruggere elementi chiave del programma nucleare iraniano. La valutazione ha inoltre rilevato ,che gli attacchi hanno fatto arretrare il programma nucleare iraniano solo di pochi mesi, contraddicendo l’affermazione di Trump. Infine un’altra guerra sotterranea attivata da Trump: : le criptovalute per il debito pubblico USA che ha raggiunto i 37 mila miliardi di dollari. Criptovalute equivalente a una bomba termonucleare in campo finanziario

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