Un report della Università Luiss di Roma in collaborazione con l’istituto di sondaggi Tecnè, sull’economia familiare italiana, mostra come la fiducia delle famiglie italiane negli ultimi dodici mesi sia sostanzialmente in crescita. I numeri, i grafici, le curve tracciate pagina dopo pagina non raccontano solo un quadro economico. Raccontano una fiducia ritrovata, una relazione nuova tra cittadini e istituzioni, in cui le parole chiave tornano ad essere “famiglia”, “lavoro”, “risparmio” e “speranza”.I ricercatori della università privata della capitale hanno cercato di capire la percezione delle famiglie italiane in merito alla loro situazione economica attuale e le prospettive per il futuro. “L’indagine si propone di analizzare in modo sistematico le percezioni, gli atteggiamenti e le opinioni dei cittadini italiani in merito a fenomeni economici e sociali.” Si legge nella presentazione del report.
I principali ambiti tematici esplorati comprendono: le condizioni economiche delle famiglie, il clima di fiducia verso l’economia, l’andamento percepito dei prezzi, le propensioni di consumo, la percezione delle dinamiche del mercato del lavoro.
Il campione è costituito da 3.000 individui, selezionati attraverso un disegno probabilistico stratificato, al fine di garantire la rappresentatività statistica della popolazione maggiorenne residente in Italia. Per l’analisi dei risultati si fa uso di indici sintetici costruiti su scale a 5 punti, finalizzate a quantificare l’intensità delle opinioni e delle percezioni. Le modalità di risposta spaziano da una valutazione fortemente negativa (1) a una fortemente positiva (5), con tre livelli intermedi. La ricerca analizza le riposte date su 14 differenti tematiche date da un campione rappresentativo di famiglie italiane, dislocate in tutte le regione italiane e rappresentative d tutte le classi sociali. Il sondaggio è articolato su 14 quesiti che riguardano la situazione economica generale, lo stato del bilancio familiare, la percezione dell’inflazione e la propensione alla spesa, considerando sia beni primari come la spesa alimentare sia quella di beni durevoli, e il tema del lavoro. I risultati, che se ne ricavano, evidenziano una situazione forse più rosea di quello che si sarebbe potuto aspettarsi. Perché i dati evidenziano come il clima di fiducia tra le famiglie italiane sembra addirittura in crescita, rispetto ad ottobre del 2024. Se si guarda per esempio all’indice di valutazione della fase economica corrente, si vede che da ottobre 2024 a giugno 2025, l’indice è sempre ben sopra la sufficienza, mentre per l’indice di attesa per i prossimi dodici mesi il risultato appare più che positivo e in crescita, passando da 2,88 di ottobre a 2,97 di giugno, con una maggior risalita nella fiducia proprio tra le persone più fragili economicamente parlando, che passano dal 2,22 di ottobre al 2,51 di giugno. Anche la percezione delle condizioni economiche italiane attuale è vicino ai 2,9 punti, quindi ben sopra la sufficienza nella scala dei valori utilizzata e risulta in crescita oltre i 2 punti anche tra le persone meno abbienti. Oltre il 60% del campione ha affermato che la situazione nei prossimi dodici mesi migliorerà o rimarrà comunque stazionaria, mentre il 38% pensa che peggiorerà. Se invece il dato si riferisce alla situazione familiare negli ultimi 12 mesi il 73,5 % del campione afferma che o è migliorata o è rimasta invariata, mentre l’83,1% pensa che nei prossimi 12 mesi la situazione o migliorerà o resterà invariata contro un 16,9% che pensa che peggiorerà. Il giudizio più positivo, ben sopra i 3 punti, e non poteva essere altrimenti, si riferisce al tema sul lavoro, dal momento che i numeri parlano di occupazione record negli ultimi dodici mesi. Ma anche sul bilancio familiare la situazione sembra assai meno peggiore di quella che alcune Cassandre vogliono far apparire. Per l’86,7% delle famiglie italiane, le entrate sono superiori o in equilibrio rispetto alle uscite, mentre solo il 13,3% dichiara di avere spese maggiori alle entrate. Ma il campione sale al 88,6% se si considerano i prossimi dodici mesi, in cui solo un 11,4% del campione pensa che le uscite saranno superiori alle entrate. Il dato poi per certi versi piu rassicurante è quello che riguarda la classe media, considerata da tempo come quella maggiormente in difficoltà, che mostra invece importanti segnali di risveglio. Altro dato assai rassicurante è quello relativo alla fiducia in forte crescita degli under 35, che tornano ad essere fiduciosi nel lavoro, dopo i numeri record sul fronte occupazione segnato dal paese in questi ultimi dodici mesi.
Insomma, in conclusione quello che emerge da questa ricerca della prestigiosa Università è un quadro che appare assai meno fosco, di quello che si potesse pensare in merito alla situazione economica in generale e a quella delle famiglie. Un dato che sicuramente non può che essere incoraggiante per il ministro dell0’economia Giancarlo Giorgetti e per il governo tutto. Evidentemente le politiche del taglio del cuneo fiscale, diventata misura strutturale, la riforma dell’assegno unico, le detrazione maggiori per i giovani e le politiche del lavoro stanno generando un maggiore clima di fiducia nei cittadini.