Omaggio a Porry-Pastorel, papà del fotogiornalismo italiano
Il piccolo borgo dei Monti Prenestini inaugura questa sera la nuova edizione del Festival del Cinema con un programma che conferma il legame tra territorio e settima arte. L’appuntamento è alle 21:00, nel Parco di Via Vittorio Veneto, con la prima nazionale di “Controluce“, documentario dedicato alla figura di Adolfo Porry-Pastorel, fotoreporter e storico sindaco del paese.
Porry-Pastorel
“Controluce“, diretto da Tony Saccucci in collaborazione con Vania Colasanti, ricostruisce la vicenda biografica di Adolfo Porry-Pastorel (1888-1960), considerato il padre del fotogiornalismo italiano. Vincitore del Nastro d’Argento come miglior docufilm nel marzo 2025, il lungometraggio racconta, attraverso materiali d’archivio, filmati originali e fotografie dell’Istituto Luce, la carriera di un pioniere che ha saputo fissare in immagini i momenti cruciali della storia italiana del Novecento.
Negli anni Dieci fondò l’agenzia fotografica V.E.D.O. (Visioni Editoriali Diffuse Ovunque) e divenne in breve tempo il principale fotografo di cronaca e attualità del Paese. Durante il regime fascista fu noto come “il fotografo di Mussolini”. Questa posizione, che gli garantì un accesso esclusivo alle stanze del potere, la seppe sfruttare con sguardo attento, non privo di spirito critico. La sua indipendenza finì per attirare l’attenzione della censura fascista.
Nel dopoguerra, si ritirò proprio a Castel San Pietro Romano, dove ricoprì la carica di sindaco dal 1952 fino alla morte nel 1960, stabilendo un legame profondo con il territorio, che oggi lo celebra.

da sx: Adolfo Porry-Pastorel con Vittorio De Sica (ph web)
La serata inaugurale
All’evento di apertura saranno presenti il regista Tony Saccucci e l’autrice Vania Colasanti, che presenteranno il loro lavoro al pubblico. Ospite d’eccezione sarà Pino De Matti, già interprete del fotoreporter nel precedente film “Sulle Tracce di Porry Pastorel”.
De Matti, formatosi presso lo studio di arti sceniche “Alessandro Fersen” a Roma, ha costruito una carriera che attraversa teatro, cinema e televisione. Debutta giovanissimo, a soli 23 anni, al Teatro Stabile dell’Aquila con “La passione di Cristo“, un testo del XIII secolo scritto da una suora di Chieti, per la regia di Antonio Calenda. In questa produzione interpreta Gesù, affiancato da Elsa Merlini e da Pupella Maggio, quest’ultima nel ruolo della Madonna.
Nel corso della sua carriera ha collaborato con registi come Fellini, Mario Soldati, Florestano Vancini e ha preso parte a importanti produzioni televisive come “La piovra” (1984), “Il giudice istruttore” (1990) e, più di recente, “Exodus” e “K2” (2012) nel ruolo dell’alpinista Gino Soldà.
“La mia passione nasce a teatro per caso”, racconta l’attore, ricordando i suoi esordi da adolescente. “A soli quindici anni dovetti sostituire un attore in una compagnia di filodrammatici. Dopo appena tre minuti dalla mia entrata sul palco, ebbi un applauso a scena aperta e in quel momento mi sentii un po’ seduttore, avevo conquistato il pubblico e quella sensazione mi fece star bene”.

Pino De Matti nel ruolo di Porry Pastorel (ph web)
Il borgo del cinema
La scelta di Castel San Pietro come sede del festival non è casuale. Il piccolo comune, arroccato a 752 metri di altitudine, con una vista panoramica sulla Valle del Sacco, vanta una lunga tradizione cinematografica, che risale al primo dopoguerra.
Numerose produzioni hanno scelto questo scenario suggestivo per le proprie riprese, contribuendo a farlo conoscere come “il paese del cinema” dei Castelli Romani.
La manifestazione, che si inserisce nel panorama delle rassegne cinematografiche estive del Lazio, conferma la vocazione culturale di un territorio capace di valorizzare la propria storia attraverso l’arte e il cinema, rendendo omaggio a figure come Porry-Pastorel, che hanno contribuito a documentare le vicende italiane del secolo scorso.