Violazioni dei diritti umani nella Comunità Mauriziana (TO)

Piemonte

Di

 Con riferimento alle gravissime notizie di cronaca emerse in questi giorni riguardanti la Comunità Mauriziana di Luserna San Giovanni (TO), il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani esprime profonda indignazione e preoccupazione per quanto accertato dagli inquirenti: maltrattamenti sistematici, violenze fisiche e psicologiche, atteggiamenti denigratori perpetrati da personale sanitario nei confronti di pazienti affetti da disabilità psichica.

I fatti, oggetto di un’inchiesta giudiziaria in corso, rappresentano una ferita profonda al tessuto civile del nostro Paese e impongono una riflessione collettiva sulla qualità della vigilanza, sull’etica professionale e sul senso di responsabilità che deve permeare ogni struttura socio-assistenziale. Ciò che emerge con inquietante chiarezza è non solo il fallimento del sistema di controllo interno alla struttura, ma una più ampia carenza di cultura dei diritti, di consapevolezza della dignità inviolabile di ogni persona, soprattutto laddove la fragilità psichica rischia di diventare pretesto per l’emarginazione e l’impunità.

L’elemento più allarmante di questo caso non è solo la brutalità dei comportamenti documentati, ma la dinamica dell’occultamento, della negazione, della mistificazione della verità: la parola del paziente disabile smentita, screditata, resa irrilevante; i familiari convinti, rassicurati, dissuasi dall’approfondire. È questo che ci interpella come educatori, come cittadini e come istituzioni: l’inaccettabile subordinazione della verità ai pregiudizi.

Il CNDDU, a nome dei docenti che quotidianamente si impegnano per promuovere la cultura dei diritti umani nelle scuole italiane, chiede con fermezza:

  • L’avvio immediato di un’indagine ministeriale e regionale volta a verificare lo stato di tutte le strutture similari sul territorio nazionale, con particolare attenzione ai meccanismi di reclutamento e formazione del personale;
  • L’istituzione presso il Ministero dell’Istruzione di un tavolo interistituzionale permanente sull’educazione ai diritti delle persone con disabilità, con l’obiettivo di promuovere moduli formativi specifici nelle scuole secondarie e nei corsi universitari per futuri educatori e operatori sociosanitari;
  • Una revisione organica dei protocolli di contenimento e gestione del paziente psichiatrico, affinché ogni azione sia guidata da criteri trasparenti, documentabili e sottoposti a monitoraggio continuo da parte di organismi terzi.

I fatti di Luserna San Giovanni non possono essere derubricati a “casi isolati”. Essi ci richiamano a un dovere più profondo: rendere ogni ambiente educativo, sanitario e assistenziale un presidio di legalità e rispetto, dove la debolezza non diventi sinonimo di abbandono.

Per Francesco – e per tutti coloro che non sono stati ascoltati – dobbiamo oggi più che mai restituire centralità alla parola, alla fiducia e alla dignità della persona.

 

prof. Romano Pesavento

Presidente CNDDU

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

Traduci
Facebook
Twitter
Instagram
YouTube