Fertitta, ha esordito Meloni, “è un amico dell’Italia; avendo, come altri milioni di americani, origini italiane e penso davvero che insieme si possa fare un lavoro molto importante per entrambe le nostre Nazioni”.
Ricordata l’importanza che il 4 luglio riveste per tutti gli americani, data che “riassume l’identità stessa della Nazione americana, i valori di uguaglianza, di libertà, di democrazia, che ne costituiscono il fondamento, che la rendono forte”, Meloni ha citato il filosofo francese Ernest Renan – “la Nazione è una grande solidarietà, costituita dal sentimento dei sacrifici compiuti, ma ancora di più da quelli che si è ancora disposti a compiere insieme. E quindi presuppone certo un passato, ma si riassume nel presente attraverso un fatto tangibile che è il consenso, il desiderio chiaramente espresso di continuare a vivere insieme. E quindi l’esistenza di una Nazione è un plebiscito che si rinnova ogni giorno” – per sostenere che “il senso di appartenenza, l’orgoglio di appartenere alla propria comunità, che si traduce soprattutto nella disponibilità verso quella comunità, nel rifiuto cioè di un approccio egoistico alla vita, è la precondizione per antonomasia in qualsiasi Nazione che voglia crescere e prosperare”.
“Mi piace pensare – ha aggiunto la Premier – che quello che il popolo americano celebra il 4 luglio sia quello che accade il 17 marzo per gli italiani, quando il popolo italiano celebra il percorso che ha forgiato l’Italia attraverso la grande epopea risorgimentale, che l’ha resa una Nazione libera, sovrana e indipendente, i valori che ci uniscono, i simboli che incarnano quei valori, la Costituzione, l’Inno, la Bandiera”.
Italia e Usa, ha aggiunto, sono legati tra “solidi rapporti”, ha proseguito Meloni. “Con il Presidente Trump – quando ci siamo visti alla Casa Bianca, ma anche nelle altre occasioni di confronto che abbiamo avuto in questi mesi – siamo sempre partiti ricordando questo legame straordinario, unico. Non lo abbiamo considerato che un punto di partenza per ragionare di come rafforzare le nostre relazioni, rendere quel legame ancora più forte”. Oggi “Italia e Stati Uniti, su tanti dossier e su molte questioni, parlano la stessa lingua, ed è un elemento molto positivo, soprattutto nel complesso quadro internazionale che stiamo affrontando. È un bene certo per i nostri rapporti, che possono crescere e prosperare ancora, ma è un bene anche per la forza, l’unità e la compattezza dell’Occidente. Perché – ha sostenuto la Premier – la compattezza dell’Occidente è una condizione imprescindibile per affrontare tutte le grandi sfide del nostro tempo. Lo è anche e lo è, o lo è forse a maggior ragione, quando il nostro punto di vista dovesse non essere perfettamente coincidente, perché noi siamo alleati storici e i nostri legami si fondano sulla lealtà, sul rispetto reciproco, sulla voglia, la consapevolezza che la forza di uno è anche automaticamente la forza dell’altro”.
Per concludere, Meloni ha ripreso le parole del Presidente Ronald Reagan nel corso della sua visita in Italia nel 1982: in quella occasione, Reagan parafrasò dei versi che erano di Cicerone: “‘Friendship makes prosperity more brilliant and lightens adversity by dividing and sharing it’. I nostri due popoli – ha chiosato la Presidente del Consiglio, in inglese – hanno dimostrato oltre ogni dubbio che Italia e Usa sono e saranno sempre paesi amici”.
Meloni: Italia e Usa Nazioni sorelle anche grazie agli oltre 20 milioni di italo-americani
Last modified: Del 3 Luglio 2025 alle ore 22:46