Farmacie più affollate dei supermercati: gli italiani sono tutti malati o solo superstiziosi in cerca di sicurezza?

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Chi cura troppo poco rischia, chi cura troppo guasta.” — Ippocrate

È un dato ormai sotto gli occhi di tutti: le farmacie italiane sembrano più affollate dei supermercati. File di persone che attendono per ritirare medicine, integratori, creme, vaccini, test diagnostici. La domanda sorge spontanea: siamo diventati tutti malati cronici oppure è in atto un fenomeno più sottile e inquietante?

Malattia iatrogena: la cura che fa male

Si parla spesso di malattie e cure, ma pochi sanno che circa il 60% delle condizioni patologiche che affliggono la popolazione italiana è iatrogeno — ovvero causato dalla medicina stessa, dai farmaci o da pratiche sanitarie errate o inutili. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha più volte evidenziato come la sicurezza del paziente sia minacciata proprio da un uso eccessivo o sbagliato dei farmaci fonte OMS.

Non è una sorpresa che l’Italia si trovi ai primi posti in Europa per l’uso di antibiotici, spesso prescritti senza reale necessità, alimentando non solo la resistenza batterica ma anche reazioni avverse e complicazioni fonte AIFA. Il fenomeno non si limita agli antibiotici: molti farmaci vengono assunti per “sentirsi meglio” o prevenire rischi che nella realtà sono minimi, creando un circolo vizioso di dipendenza dal “farmaco come sicurezza”.

Integratori alimentari: innocui? Neanche per sogno

Nell’era del wellness e della salute fai-da-te, gli integratori sono diventati un must per molti italiani. Circa il 40% della popolazione li assume regolarmente, spesso senza un controllo medico o un reale bisogno. Molti pensano che “naturale” significhi “sicuro”, ma la realtà è ben diversa. Il National Institutes of Health americano avverte sui rischi legati all’assunzione indiscriminata di integratori, che possono interferire con farmaci o causare danni da sovradosaggio fonte NIH.

Alcuni ingredienti a base di erbe, come la kava kava o la johimbe, sono stati associati a gravi problemi epatici o cardiaci. L’EFSA ha pubblicato studi che evidenziano come la mancanza di regolamentazione rigida consenta la circolazione di prodotti potenzialmente pericolosi fonte EFSA. È tempo che i consumatori vengano informati con chiarezza e non solo bombardati da pubblicità ingannevoli.

Vaccini a mRNA: la nuova religione della salute o una scelta ponderata?

Il capitolo vaccini a RNA messaggero, protagonisti indiscussi della pandemia Covid-19, è forse il più controverso. Questi vaccini, mai usati in precedenza su larga scala, hanno dimostrato una buona efficacia nel prevenire forme gravi di malattia. Tuttavia, non mancano le ombre.

Studi e dati ufficiali confermano l’esistenza di effetti collaterali rari ma seri: miocarditi e pericarditi soprattutto nei giovani maschi dopo la seconda dose fonte CDC, reazioni allergiche e trombosi in casi sporadici fonte EMA. La novità e rapidità con cui questi vaccini sono stati approvati ha lasciato aperte domande importanti sul loro impatto a lungo termine, domande su cui la comunità scientifica sta ancora lavorando fonte JAMA.

Nonostante ciò, le campagne vaccinali sono diventate quasi religiose, con pressioni sociali e istituzionali tali da oscurare ogni dubbio legittimo. In più, la promozione di vaccini “secondari”, come quello contro l’herpes zoster o persino un ipotetico vaccino per attenuare gli effetti collaterali dei vaccini Covid, sembrano più strategie commerciali che risposte a reali emergenze sanitarie.

Diagnostica: la sindrome del “fai tutti i test”

Non bastano farmaci e vaccini, ora anche la diagnostica si è trasformata in un business. Ogni anno in Italia si effettuano oltre 2 miliardi di esami diagnostici. Troppi, secondo l’OECD, che segnala come una gran parte di questi test siano inutili o ridondanti, contribuendo a sprechi enormi e sovraccarico del sistema sanitario fonte OECD.

Il British Medical Journal ha sottolineato i rischi della sovradiagnosi: diagnosi “false positive” che portano a trattamenti inutili, con effetti collaterali e ansia per il paziente fonte BMJ. È tempo di fare chiarezza su quali test sono davvero necessari e quali sono solo fonte di preoccupazione e spesa inutile.

La ricetta giusta: informazione indipendente e consapevole

Per uscire da questa spirale di ansia e sovraccarico, serve una rivoluzione culturale e informativa: campagne chiare, trasparenti, basate su evidenze scientifiche indipendenti, capaci di:

  • Spiegare quando l’uso di farmaci o integratori è realmente indicato;
  • Illustrare con onestà i rischi e benefici dei vaccini a mRNA;
  • Aiutare a distinguere tra test diagnostici necessari e quelli superflui;
  • Educare a riconoscere la differenza tra informazione scientifica e marketing sanitario.

Conclusione

Non si tratta di demonizzare la medicina moderna o la scienza, ma di chiedere che questa si eserciti con trasparenza, equilibrio e responsabilità. Gli italiani non sono una popolazione di malati cronici, ma cittadini spesso spaventati e disorientati, bombardati da messaggi contrastanti che li spingono a cercare sicurezza in una medicina che a volte rischia di fare più danni che bene.

Come ci ricordava Ippocrate, padre della medicina: “Chi cura troppo poco rischia, chi cura troppo guasta.” Forse è giunto il momento di fermarsi e riflettere: la vera cura sta nella consapevolezza, non nella corsa frenetica a farmaci, integratori, vaccini e test.

Carlo Di Stanislao

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