Istat conferma stime di crescita per il 2024, in rialzo quella per il 2023. Mentre avanza la spesa del Pnrr

Economia & Finanza

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Nel 2024 il Pil in volume è aumentato dello 0,7%, dato invariato rispetto alla stima del marzo scorso. Sulla base dei nuovi dati, nel 2023 il Pil in volume è aumentato dell’1% (+0,3 punti percentuali rispetto alla stima di marzo). Lo ha reso noto l’Istat nella revisione dei conti nazionali annuali relativa al biennio 2023-2024.  Nel 2024 il Pil ai prezzi di mercato è risultato pari a 2.199.619 milioni di euro correnti, con una revisione al rialzo di 7.437 milioni rispetto alla stima di marzo scorso. Per il 2023 il livello del Pil è stato rivisto verso l’alto di 11.212 milioni di euro.

L’indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche  in rapporto al Pil, sempre nel 2024, è stato pari a -3,4% da -7,2% del 2023. Il saldo primario (indebitamento netto meno la spesa per interessi) è risultato pari a +0,5% del Pil (-3,5% nel 2023).

Nello scorso anno la pressione fiscale è cresciuta di oltre un punto percentuale, attestandosi sui valori registrati nel 2020-2021, con la pressione fiscale complessiva in crescita e pari al 42,5%, dal 41,2% del 2023, a seguito di un aumento delle entrate fiscali e contributive (5,8%) superiore rispetto a quello del Pil a prezzi correnti (+2,7%).

La crescita dovrebbe continuare anche nel 2025 e nel 2026, rispettivamente dello 0,6% e dello 0,8%, ma su questi dati non si escluda che si possano avare soprese al rialzo grazie all’accelerzione che si sta verificando in quest mesi sulla spesa del Pnrr.  Tra i dati comunicati al Servizio Studi dalla Struttura di missione di Palazzo Chigi assume particolare rilievo il bilancio dello stato di attuazione al 1° luglio 2025: a questa data risultano nella banca dati ReGiS circa 299.000 progetti di cui circa 125.000 già conclusi e circa 174.000 ancora in corso. In relazione all’avanzamento finanziario al 31 maggio 2025 risultano spesi circa 79 miliardi di euro. la spesa relativa al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) sta registrando un incremento significativo, con circa 15 miliardi di euro in più rispetto alla fine del 2024, a un ritmo di circa 3 miliardi di euro mensili, il doppio rispetto alle cifre dello scorso anno. Questa dinamica suggerisce un incremento rapido delle spese, che potrebbero superare i 38 miliardi di euro nel 2024.

Tuttavia, la sfida di raggiungere gli obiettivi fissati per il 2026, pari a circa 74,4 miliardi di euro (il 3,2% del PIL), rimane complessa, richiedendo un raddoppio del ritmo di spesa e la capacità di imprese e amministrazioni pubbliche di rispettare i tempi. Il ministro per gli Affari europei e il PNRR, Tommaso Foti, ha evidenziato l’importanza di un impegno responsabile da parte di tutti gli attori coinvolti, sottolineando che chi non può portare avanti i progetti dovrebbe rinunciare, al fine di evitare penalizzazioni future previste dalla legge. La fase attuale richiede quindi un forte senso di responsabilità e un efficace coordinamento per il raggiungimento degli obiettivi prefissati.

Nella cabina di regia che si terrà Giovedi prossimo, alla presenza del presidente del Consiglio, si dovrebbe stabilire anche le nuove modifiche e priorità per arrivare alla realizzazione del maggior numero di opere entro la fatidica data di Agosto del 2026, sulla quale per ora la Commissione sembra non voler dare proroghe. Resta comunque l’importante traguardo che il nostro paese continua ad essere il primo paese, in Europa ( ormai da due anni) come avanzamento del piano di resilienza e resistenza. Un traguardo reso possibile dalla serietà del lavoro del ministro degli affari europei, Raffaele Fitto, lavoro brillantemente proseguito dal suo successore al ministero, Tommaso Foti.

 

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