Trump a Zelensky: Yes, now you can!

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Stupore per la dichiarazione di ieri di Donald Trump, subito dopo l’incontro con il presidente ucraino Zelensky, a margine dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite.

Nuovo cambio di rotta dell’istrionico presidente statunitense Donald Trump! Dopo il colloquio col presidente ucraino, infatti, The Donald ha scritto su Truth, suo canale di comunicazione privilegiato: “Penso che l’Ucraina, con il sostegno dell’Unione Europea, sia in grado di combattere e RICONQUISTARE tutta l’Ucraina nella sua forma originale”.

Un rafforzamento del sostegno di Trump? Una grande vittoria per Zelensky? I dubbi e gli interrogativi sono d’obbligo di fronte alle mutevoli posizioni del Tycoon.

Le dichiarazioni precedenti di Trump

Una dichiarazione, questa, da parte di The Donald,  che stupisce, sia per i toni usati nei confronti di Zelensky, in precedenza cacciato dalla Casa Bianca, sia per i contenuti.

Appare infatti evidente il netto distacco dalle precedenti affermazioni del presidente statunitense. Questi si era dichiarato sicuro che l’Ucraina non sarebbe mai stata capace di riconquistare il territorio conquistato dalla Russia di Putin, a partire dalla presa della Crimea, risalente al 2014.

Un atteggiamento che aveva fortemente minato le speranze, sia del presidente ucraino che degli europei, di un sostegno americano nella salvaguardia dei principi di sovranità ed integrità territoriale  dei Paesi delle Nazioni Unite.

Ma l’evolversi successivo dei fatti e, soprattutto,  la  calorosa accoglienza riservata a Putin ad Anchorage, avevano fatto intendere ben altro.

Trump, tra fallimenti, retoriche ed invettive

I cambiamenti di rotta trumpiani sono ormai ben noti all’opinione pubblica mondiale. E non deve sorprenderci se, dopo l’atteggiamento dello zar, il tycoon, come affermato nel suo discorso-show all’Onu, si dichiari pronto a imporre alla Russia nuove sanzioni, non senza aver esortato l’Europa ad unirsi ‘ a noi’.

La Russia, una ‘tigre di carta’

Senza mezzi termini, con i toni a lui congeniali, Trump ha usato espressioni molto dure nei confronti della Russia, da lui definita ‘Tigre di carta’, perché incapace di vincere una guerra che ormai dura da oltre tre anni. Un’enormità per una vera potenza militare!

Poi, nel suo discorso di oltre un’ora alle Nazioni Unite, ha messo in rilievo la grave crisi economica che indebolisce attualmente la Russia, certamente causa primaria dei suoi insuccessi militari. E tra le tante ‘ strigliate’ all’Europa, ha invitato gli Stati membri a non importare più petrolio e gas naturale russi.

Conclusioni

Se Trump, in linea con la sua roboante campagna elettorale del 2024, ha enfatizzato i suoi presunti meriti, cercando di far dimenticare i tappeti rossi e la limousine riservati a Putin, Zelensky è stato molto più  cauto in merito all’esito del colloquio con il presidente statunitense.

Ma le parole di Trump, la posizione dell’Europa e, soprattutto l’invito rivolto dal presidente ucraino agli Stati Uniti affinché esercitino maggiori pressioni sulla grande Russia, non sono piaciute a Mosca.

Immediata infatti la reazione della Russia che ha definito la riunione del Consiglio di sicurezza ‘la tappa newyorkese del tour mondiale di un ex attore,

 

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