“L’accordo di pace per Gaza e’ un grande successo della diplomazia americana e di chi, come il governo italiano, non ha mai smesso di relazionarsi con tutti gli Stati coinvolti e non ha assecondato quanti spingevano per una contrapposizione frontale con Israele”, ha dichiarato Giovanbattista Fazzolari, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega per l’Attuazione del programma di governo e vero uomo ombra della presidente del Consiglio con grand attenzione sui dossier piu complicati in politica estera . “Atteggiamento che e’ valso a Giorgia Meloni la delirante accusa di complicita’ in genocidio ma che in realta’ la rende a tutti gli effetti complice dell’accordo di pace raggiunto”, conclude. Il riferimento del Mazarino della premier evidentemente è sia una risposta alle tante polemiche pretestuose della sinistra in queste settimane, verso la presunta complicità del governo italiano in quello che sta accadendo a Gaza, e sia un riconoscimento del ruolo importante che la nostra premier e la nostra diplomazia ha avuto sul successo dell’avccordo sul piano Trump, raggiunto nella notta, tra Israele e Hamas.
«L’accordo raggiunto in Egitto per l’applicazione della prima fase del piano di pace del presidente Trump è una straordinaria notizia che apre la strada al cessate il fuoco a Gaza. Il governo Meloni ha da sempre sostenuto questo piano. Complici, sì: della pace in Palestina». Il messaggio social di Fratelli d’Italia d’altra parte parla chiaro e punta ad azzerare le polemiche aizzate ad arte dalla sinistra sotto il manto delle proteste pro-Pal.
Al Tg1, la presidente del Consiglio, molto soddisfatta, ha voluto ribadire l’impegno del nostro paese sia sulle trattative e sia nella fase successiva, che sarà assai delicata: “Penso che dobbiamo essere orgogliosi del contributo silenzioso ma costante che l’Italia ha dato in tutta questa fase”. Un collegamento telefonico con lo Speciale Tg1 sull’accordo per la tregua a Gaza, torna sul primo commento a caldo. “Ribadisco che l’Italia è pronta a fare la sua parte, è pronta a contribuire alla stabilizzazione, alla ricostruzione e allo sviluppo di Gaza, chiaramente con l’ottimo rapporto che può vantare con tutti gli attori della regione”, ha aggiunto Meloni.
“In questa fase si parla soprattutto di una tregua, di rilascio degli ostaggi, che era la condizione essenziale per avviare un percorso di pace, e dall’altra parte di un primo arretramento delle forze israeliane a Gaza. Chiaramente c’è tutto il tema del disarmo di Hamas, c‘è il tema di fare in modo che non ci siano nuovi insediamenti in Cisgiordania, e la gestione di una fase transitoria particolarmente della Striscia di Gaza. Se Hamas non deve avere alcun ruolo, come mi pare siamo tutti d’accordo, dall’altra parte sappiamo anche che l’Autorità Nazionale Palestinese ha bisogno di un percorso di riforma – ha sottolineato Meloni -. C’è un ruolo che la comunità internazionale, e particolarmente i Paesi arabi e della regione, devono giocare per garantire transitoriamente un governo, e poi ci sarà bisogno di monitoraggi e di un impegno della comunità internazionale che verrà valutato nelle prossime ore, ci sono e ci saranno interlocuzioni su questo, per garantire che tutto funzioni come deve funzionare”.
“In questo senso anche l’Italia è pronta a fare la sua parte. Se ci verrà chiesto un contributo siamo ovviamente pronti a stare in prima linea. C’è il tema della ricostruzione su cui potremo dire la nostra e ci lavoreremo insieme ai nostri partner – ha aggiunto il premier -.
In questo caso c’è stata una convergenza molto ampia della comunità internazionale sulla proposta di piano di pace degli Stati Uniti, dai paesi europei ai paesi arabi, ai paesi del Golfo, a Israele, c’è stata una convergenza di volontà per terminare una crisi che oggettivamente non era più sostenibile”.
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