Riunito al Mimit comitato aerospazio, approvati 45 progetti per 1,5 miliardi di investimento

Economia & FinanzaMade in Italy

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Si è riunito a Palazzo Piacentini il Comitato per lo sviluppo dell’industria aerospaziale, previsto dalla legge 808/85. L’incontro è stato presieduto dal Ministro delle Imprese e del Made in Italy e Autorità delegata per le Politiche Spaziali e Aerospaziali, sen. Adolfo Urso, e ha visto la partecipazione dei rappresentanti del ministero della Difesa, degli Affari Esteri, dell’Economia e delle Finanze, degli Affari europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il PNRR e degli esperti del settore.

Il comparto aerospaziale rappresenta un settore di traino per lo sviluppo economico e tecnologico del nostro Paese“, ha dichiarato il Ministro. “La convocazione del Comitato per la valutazione dei progetti in ambito sicurezza nazionale conferma l’impegno del governo a garantire continuità finanziaria e operativa a questo fondamentale strumento di politica industriale. Una nuova iniziativa di finanziamento funzionale proprio alla sicurezza nazionale era attesa da ben dieci anni: oggi diamo finalmente un segnale forte di visione strategica in questa direzione“, ha concluso Urso.

Durante l’incontro sono stati riconosciuti idonei 45 progetti dei 78 presentati in origine a seguito del bando del giugno 2024, volto a sostenere la ricerca e sviluppo nel settore aerospaziale legata alla sicurezza nazionale. Il valore delle proposte è di circa 1,5 miliardi di euro che verranno distribuiti in 5 anni, previa verifica dei risultati progressivamente raggiunti, facendo in massima parte ricorso a risorse già a bilancio.

progetti approvati coprono diverse aree strategiche del settore aerospaziale: 14 nel comparto aeronautico e delle aerostrutture, 4 nella propulsione aerospaziale, 21 nel settore elettronico e 8 di tipo spaziale. In termini finanziari, la macroarea aerostrutture assorbe circa 716 milioni di euro, l’area elettronica circa 620, l’area spazio 186 e quella dedicata alla propulsione 55.

Tra i proponenti 17 grandi imprese e 11 PMI distribuite su tutto il territorio nazionale, dal Piemonte alla Puglia, con maggiore concentrazione nelle regioni ad alta densità produttiva per il comparto, come il Lazio.

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