Ma che succede negli Stati Uniti?

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Negli Stati Uniti fette rilevanti di popolazione non intendono riconoscere -e quindi rispettare- il verdetto delle urne e manifestano numerosi e in più posti contro Trump
Lo stesso accade in Italia con un sindacato estremamente sollecito allo sciopero non per ragioni economiche -che pur esistono- ma per scopi politici.
Non entriamo nel merito di queste manifestazioni apparentemente simili ai gay pride di altri tempi (non sembra che ce ne siano più o che riescano a far parlare di se come una volta) ma vogliamo fondare il nostro ragionamento su alcune apparenti certezze. Esiste e non sembra essere sanabile una dualità nella società americana. Questo è il vero punto emerso in questi anni. “La democrazia e la libertà portano alla guerra civile” in America, dicono alcuni commentatori apparentemente bene informati. La crescita umana e culturale delle varie società porta al sempre maggiore radicamento delle singole e collettive convinzioni fino al rifiuto delle stesse regole democratiche.
Certamente la democrazia è una maniera di essere delle collettività molto imperfetta ma più che demolirla andrebbe perfezionata ed invece la si interpreta a piacimento fino alle soglie della guerra civile. Guerra civile cui tutti sembrano pronti e nessuno ha voglia almeno apparentemente di rinunziare a qualcosa dei propri convincimenti.
Contemporaneamente anche in Europa le cose non vanno diversamente…il sistema vigente a Bruxelles fondato sulla mediazione tra lobby e difensore di queste, scricchiola da tutte le parti e nessuno sa come sostituirlo se non con la sua negazione, il sovranismo. Orban, fiero oppositore di tale sistema, arriva a sfidare l’euro e quindi il simbolo e la sostanza della santificazione della lobby più influente dimostrando che senza euro si riesce a fare anche meglio di quello che fanno gli europeisti “ufficiali” a Francoforte e Bruxelles.
Ma chi ha ragione? Come andranno le cose in futuro? Quale dei due sistemi è meglio? Quello incarnato da Trump e Orban o quell’altro?
Se non si cerca e trova una sintesi tra le due concezioni lo scontro non potrà non divenire sempre più aspro. La cosa non è nuova e non è limitata ai mega agglomerati continentali: è ovunque per ragioni ideali o storiche o economiche o religiose (o altro) le guerre civili sono dietro l’angolo … ovunque. Stati grandi e piccoli, non cambia, sono tutti sull’orlo di un conflitto interno. La idea cristiana e, ancora più in antico, quella latina, della tolleranza e della convivenza all’interno di un sistema e un diritto eterno (perché non espressione degli interessi di qualcuno e a danno di quelli di altri) perché espressione popolare è ancora una minoranza e quindi la guerra e lo scontro prevalgono come oggi appare. Deve vincere la civiltà includente… quella che vuole il rispetto dell’altro in un sistema ove il diritto non risponde ad un interesse ma alla ricerca di una sempre maggiore giustizia … diversamente l’unica alternativa possibile è lo scontro. In questa ottica le macro organizzazioni tecnocratiche devono frantumarsi perché create al fine di favorire la formazione di un sistema di norme e di una economia fortemente influenzato dalle organizzazioni economiche sovranazionali di cui, -ci fanno credere- non possiamo farne a meno e quindi dicono essere “troppo grandi per fallire”. Dietro le proteste anti Trump ci sono i mammasantissima dell’economia globale. E se non possono fallire -pur inefficienti e costose- dovrà fallire lo stato che le sostiene e foraggia.
Questo è il punto. Cosi come le organizzazioni economiche troppo grandi assorbono ricchezza più di quanta ne realizzino, così gli stati troppo grandi assorbono ricchezza più di quanta ne producano. Cosi come gli imperi multinazionali del diciannovesimo secolo erano troppo grandi per contenere varie nazionalità differenti così oggi la tecnocrazia sovranazionale non è in grado di interpretare le varie componenti della società.
Quindi l’idea mondialista ha il destino segnato e le piazze americane piene di gente che non si riconosce nel sistema elettorale -se non quando vincono loro- lo dimostrano inequivocabilmente.
L’idea che i diritti valgono solo per certuni e non per tutti non è ‘giusta ‘ e quindi deve finire.
Canio Trione
foto Scuola.it

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