G20, nel testo finale accordo sul clima “irreversibile”

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AL VERTICE ACCORDO SU COMPROMESSO SU LIBERO COMMERCIO

L’accordo di Parigi sul clima e’ “irreversibile”. I leader del G20 lo hanno messo nero su bianco nell’ultima stesura del testo del documento finale. Una parola inserita all’ultimo momento che ha sbloccato la trattativa sul testo, ma ha anche permesso a Trump di inserire un riferimento ai combustibili fossili per un utilizzo “piu’ pulito ed efficiente”. Il G20 si e’ accordato su un compromesso sul libero commercio e contro il protezionismo, ma viene riconosciuto anche il ruolo legittimo di strumenti di difesa. Trump giudica l’incontro con Putin “straordinario” e loda Merkel per la sua “incredibile leadership”. A margine del G20, dopo la trilaterale sull’Ucraina, Merkel, Macron e Putin sono d’accordo sulla “necessita’ di realizzare complessivamente la tregua prevista dagli accordi di Minsk”. Negli scontri ad Amburgo 213 poliziotti sono rimasti feriti. Nella notte i dimostranti antisummit hanno provocato altri gravi danni alla citta’.

“Sul clima ci siamo resi conto che dove non c’e’ un consenso bisogna esprimere il dissenso nel comunicato. Sappiamo che gli Usa hanno detto che vogliono uscire dall’accordo sul clima, ma io sono lieta di dire che tutti gli altri sono concordi sul fatto che non si possa tornare indietro”. Lo ha detto Angela Merkel alla fine del G20. Raggiunto un accordo su un compromesso sul libero commercio e contro il protezionismo, ma e’ stato riconosciuto anche il ruolo legittimo di strumenti di difesa. Trump giudica l’incontro con Putin “straordinario” e loda Merkel per la sua “incredibile leadership”. A margine del G20, dopo la trilaterale sull’Ucraina, Merkel, Macron e Putin sono d’accordo sulla “necessita’ di realizzare complessivamente la tregua prevista dagli accordi di Minsk”. Dopo gli scontri ad Amburgo, citta’ devastata e 213 poliziotti feriti. L’Osservatore Romano boccia il G20 definito “una grande occasione persa”.

I leader del G20 hanno trovato un accordo sul testo della dichiarazione finale congiunta sulla questione del clima, che “prende nota” della decisione degli Usa di uscire dagli accordi di parigi. Lo riferiscono fonti diplomatiche. Nel testo finale e’ scritto che tutti i membri del G20, meno gli Usa, “devono applicare rigidamente” gli accordi di Parigi, primo strumento globale di lotta contro i cambiamenti climatici. Gli accordi di Parigi sono irreversibili, “non sono negoziabili”, precisa il documento, chiudendo la porta a qualsiasi variazione del testo. Nella dichiarazione congiunta si legge inoltre che gli Usa “tenteranno di lavorare con gli altri Paesi per aiutarli ad avere acesso e a usare combustibili fossili piu’ puliti ed efficienti e per contribuire alla diffusione di energie rinnovabili e altre fonti di energia pulita, data l’importanza dell’accesso all’energia e alla sicurezza nei loro contributi determinati a livello nazionale”.

Combattere il protezionismo, riconoscendo tuttavia anche il ruolo degli “strumenti di difesa commerciali”; considerare “irreversibile” il processo sugli accordi di Parigi sul clima prendendo atto pero’ della posizione degli Stati Uniti; fronteggiare il problema dell’immigrazione ma senza imporre sanzioni ai trafficanti di uomini. Aprendo i lavori del G20 Angela Merkel aveva parlato della necessita’ di trovare dei compromessi per rispondere alle sfide globali. E cosi’ e’ stato: le conclusioni del vertice sono sul filo dell’equilibrio, intese che possono considerarsi in qualche modo fragili, al pari di quella per il cessate il fuoco in Siria da domani oppure sulla necessita’ di una “reale” tregua al confine con l’Ucraina. Tutti i leader mondiali, a partire da Trump, hanno riconosciuto “l’incredibile leadership” esercitata dalla Cancelliera tedesca, ma sui vari temi sul tappeto ognuno di fatto e’ rimasto sulle posizioni espresse prima del G20. A partire dai cambiamenti climatici, visto che gli Stati Uniti hanno ribadito il loro no agli accordi di Parigi. Per finire al libero commercio, anche se sia il presidente cinese XI Jinping sia il presidente russo hanno ribadito il loro no al protezionismo. “Manterremo i mercati aperti e il riconoscimento del significato del commercio come vantaggio”, si legge nel comunicato in cui si riconosce “il commercio come motore della crescita, dello sviluppo, della produttivita’ e della creazione di posti di lavoro” ma si sottolinea il rispetto per “le misure legittime di difesa”.

Per quanto riguarda l’immigrazione, il no di Cina e Russia ha impedito che passasse la posizione Ue sulle sanzioni contro i trafficanti di esseri umani. Il premier italiano ha chiesto che il tema venga considerato una sfida globale. Nel comunicato si chiedono “interventi” e si sottolinea la necessita’ di rafforzare le partneship con i Paesi di origine e di transito. “Siamo tutti consapevoli della differenza giuridica tra rifugiati e migranti economici. Ma questi sono oltre l’85% degli arrivi e quindi gestire e contenere i flussi e’ e sara’ sempre piu’ una sfida europea e globale”, ha detto Gentiloni. Ed ancora: “Occorre investire in Africa per lo sviluppo e contro le conseguenze del cambiamento climatico, stabilizzare la Libia, combattere i trafficanti di esseri umani. I Paesi impegnati a salvare e accogliere i migranti non vanno lasciati soli. L’Italia rivendica il lavoro fatto in questi anni, ma questo impegno o e’ una sfida globale o alla lunga e’ difficile da sostenere”. Il G20 di Amburgo e’ stato un vertice sicuramente contrassegnato dall’incontro tra Trump e Putin. “Straordinario”, l’ha definito il primo, toni trionfalistici anche da parte sovietica. Oggi Trump (intervenuto anche al women’s entrepreneurship facility event organizzato dalla World Bank, al quale ha partecipato Ivanka che si e’ poi seduta per qualche minuto al posto del padre al tavolo dei Grandi) ha visto la premier britannica May (ma senza parlare del clima). Poi foto e strette di mano con i presidenti dei Paesi africani. Putin ha invece avuto un bilaterale con il presidente turco Erdogan e con il presidente della Commissione europea, Juncker, e un vertice a tre con Merkel e Macron sull’Ucraina.

 

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