CRISPIANO – 6 mila esuberi all’Ilva di Taranto, previsti nel piano degli acquirenti che ha ricevuto il benestare del Ministero dello Sviluppo economico. Sono tanti e giustamente si è tenuto un primo sciopero contro tagli che non possono essere accettati, indetto dai sindacati che respingono con forza i numeri degli esuberi. «Così non sono negoziabili – scrivono i sindacalisti in un documento – Vanno riformulati garantendo salute, ambiente occupazione e salari».
“Sembra che il nostro territorio- scrivono i Consiglieri di Paese Futuro di Crispiano- sia destinato a rimanere solo una colonia. Le scelte importanti che lo riguardano continuano ad essere fatte altrove, sulla testa dei cittadini, o meglio dei sudditi, che lo abitano. Questa terra è stata stuprata per anni e ora gli si vuole dare questo «benservito»”. “Possono piacere o non piacere i sindacati- conclude il documento – ma questa posizione, apparentemente scontata, è quella di Paese Futuro e dovrebbe essere la posizione di tutta la provincia di Taranto”.
Michele Annese