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Dopo circa otto ore di negoziato, in nottata l’Eurogruppo ha raggiunto un accordo di principio sull’uscita della Grecia dal programma di aiuti che contiene, tra l’altro, misure per alleggerire il debito. I ministri dell’Eurozona hanno poi deciso che l’ultima tranche di prestiti sara’ di 15 miliardi di euro. Un momento “storico ed eccezionale, la crisi greca finisce stasera in Lussemburgo”, il commento del commissario agli affari economici Pierre Moscovici.

L’Eurogruppo raggiunge un accordo sull’uscita della Grecia dal programma di aiuti e sulle misure per alleggerire il debito di un paese in crisi da otto anni. “Un momento storico: anni di sforzi e sacrifici che si concludono e un nuovo capitolo che si apre” ha annunciato a fine di una maratona di sei ore a Lussemburgo il commissario europeo per gli Affari monetari, Pierre Moscovici. “Per la zona euro la conclusione di un programma di aiuti mette fine a una crisi esistenziale della nostra moneta unica alla quale essa ha sopravvissuto” ha aggiunto il commissario. Di fatto la Grecia, dal 20 di agosto, data di scadenza del terzo programma di salvataggio, il Paese potra’ ricominciare a camminare da sola e a tornare sui mercati a finanziari, anche se sempre sotto vigilanza. I ministri dell’Eurozona hanno infatti, dopo una riunione durata sei ore, trovato un accordo sulla chiusura della revisione del piano di salvataggio: il pacchetto comprende la riduzione del debito, la sorveglianza post-programma e le dimensioni di una tranche finale. Dalla crisi finanziaria nel 2010, la Grecia ha partecipato a tre programmi di salvataggio con i creditori europei per un prestito totale di 241,6 miliardi di euro. 
In sostanza l’intesa trovata dai ministri dell’Eurozona prevede l’estensione di 10 anni delle scadenze di un debito che ha raggiunto quasi il 180% del Pil, circa il doppio della ricchezza annua del Paese. Un sostegno arrivera’ comunque dai paesi creditori che metteranno a disposizione del Paese un’ultima tranche di prestito di 15 miliardi. L’intesa e’ stata raggiunta dopo sei ore di discussioni per via delle resistenze della Germania, principale creditore della Grecia. Proprio a richiesta della Germania l’accordo resta condizionato al proseguimento delle riforme nel Paese nel medio e nel lungo termine. L’ultimo programma di salvataggio per Atene risale al 2015 ed era stato raggiunto dopo sei mesi di faticosi negoziati.

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