“Profumo di Bergamotto”

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L’Intervista di Fedele Eugenio Boffoli, a Maria Giuseppina Pagnotta

Appena dato alle stampe è “Profumo di Bergamotto”, il quarto romanzo dell’eclettica artista, pugliese, Maria Giuseppina Pagnotta, oltre che scrittrice anche sceneggiatrice e pittrice (sua l’opera “I colori della vita”, in copertina del romanzo). E’ la storia di una famiglia del sud, che attraversa le due Grandi guerre mondiali e arriva fino ai giorni nostri, dove, nell’ultima parte, vi è anche la ricerca di un riscatto ad una ingiusta condanna dovuta alla malagiustizia. Ne parliamo con l’autrice…

<<Fra le pagine del romanzo, una sorta di saga familiare, ci si addentra trasportati dalle appassionanti vicende d’amore e di vita dei protagonisti. Un crescendo intrigante di sensazioni, ma anche di sapienti spunti di pura riflessione sui temi dell’amore, della fede, della tolleranza, della giustizia, dell’onestà, pregno di valori dimenticati e permeato da un retrogusto romantico, leggero e scorrevole.>> 

Una narrazione, la sua, ricca di immagini, profumi e suggestioni sensoriali, che ha come simbolo, un’aromatica piantina…

<<In effetti, vessillo di tutto il racconto è una profumata piantina di citratella, pegno d’amore di Peppino, uno dei protagonisti iniziali della storia, alla sua amata Mariuccia, prima d’imbarcarsi per la Prima guerra, che passerà di generazione in generazione, che s’intreccia con il profumo al bergamotto, molto similare alle profumate foglie di citratella, fragranza amata da un altro personaggio del romanzo, che, in qualche modo, s’intreccia fortemente alla storia. Ho tenuto a curare molto ogni personaggio che sembra mutuato dalla realtà quotidiana, alcuni non principali, ma ben delineati a tal punto, da non sembrare figure incolore sullo sfondo del romanzo e che, sicuramente, il lettore amerà molto. 

Delicato sottofondo al romanzo è la presenza della Natura che interagisce con i protagonisti, fino a tradursi in poesia…

<<Amo tratteggiare i miei personaggi descrivendo con gocce di poesia il paesaggio in cui si muovono, forse perché come pittrice, amo far emergere l’anima anche alle cose inanimate. “Profumo di Bergamotto” inizia con una storia d’altri tempi, permeata da un retrogusto romantico, leggero e scorrevole, anche se a tratti fa sentire la profondità di momenti di vera drammaturgia e altri di leggerezza e simpatia, talvolta grottesca di alcuni protagonisti, dove anche la natura interagisce con loro in modo catartico, quasi personificata, come la campagna, i gabbiani e soprattutto il mare, a cui sentono di appartenere in modo viscerale. Mi piace riportare uno dei tantissimi momenti intensi del lavoro, dove emerge questo forte connubio di Peppino, uno dei personaggi, che dopo essere stato imbarcato per anni su di un cacciatorpediniere della Regia Marina, vive in modo nostalgico quel ricordo, sentendosi goccia di quel mare: “Come il mare, che con le sue ansimanti onde in modo orgasmico amoreggia con la scogliera accarezzandola fino a farla sua, così, lui sentiva di appartenere sin nelle viscere a quell’oceano di acqua che lentamente aveva levigato il suo animo, fino a possederlo”.>> 

Tra i temi centrali: la ricerca della vera Giustizia, un tema, scottante, tutt’oggi di grande attualità…

<<Sì, purtroppo. Gli spunti di riflessione che offre il romanzo sono tanti, come dicevamo all’inizio, fra questi, anche quello della giustizia, che emerge nell’ultima parte del romanzo, dove la storia della famiglia arriva sino ai nostri giorni. Per una annosa questione ereditaria, viene emessa una ingiusta condanna. Con leggerezza, ma incisività, ho voluto dar voce a tutti coloro che hanno subito ingiuste condanne ad opera della mala giustizia italiana, ma che tacciono la propria sofferenza e l’ingiustizia subita, per paura di essere condannati due volte: dalla giustizia e dall’opinione pubblica.>>

Sta già lavorando a qualcosa di nuovo? Quali i suoi prossimi impegni?

<<La mente di un’artista è una continua fucina all’opera. Oserei dire che l’arte è la più sana droga che vi sia al mondo e che andrebbe consigliata e caldeggiata per illuminare l’animo di tutti, soprattutto in questo delicato periodo storico. Andrebbe “contagiata in modo pandemico” soprattutto ai giovani, che sono sempre alla continua ricerca di forti emozioni. Tra i prossimi impegni, in primo luogo, in questo momento, c’è da fare tutta la programmazione sul territorio, delle varie presentazioni del romanzo, che spero, possa diventare anche un film, visto che ha già le caratteristiche di una sceneggiatura. Stive Jobs diceva: “Non accontentatevi…. Le idee migliori sono create da coloro che seguono i propri sogni. E io personalmente, sono una sognatrice nata…  Il romanzo, inoltre, è una nuova creatura che va accompagnata e promozionata. Sappiamo tutti che gli italiani leggono poco e non è facile veicolare nuovi lavori, ma c’è la gioia e soprattutto l’amore per i contenuti di belle emozioni presenti nel romanzo, che desidero condividere, soprattutto con i giovani e con coloro che hanno vissuto gli anni difficili fra le due Grandi guerre. Sono comunque fiduciosa e in attesa di conoscere le emozioni di tutti coloro che leggeranno il mio romanzo, un lavoro che io amo molto, anche perché è dedicato a mia madre. A questo proposito vorrei ringraziare Edizioni Magister, di Matera, la Casa Editrice che ha accolto e curato con amore e pazienza tutte le fasi della nascita del lavoro. Sono contenta che a distanza di dieci anni da quando ho scritto “Profumo di Bergamotto” (già vincitore come racconto inedito di numerosi premi letterari internazionali) di aver trovato un vero professionista appassionato del proprio lavoro, come credo ve ne siano pochi ai nostri giorni, che ha creduto e apprezzato moltissimo il mio romanzo. Sono grata anche per la stima e la fiducia che ha riposto in me. Ogni lavoro è una nuova scommessa e noi ci crediamo molto. Tra i progetti futuri nel cassetto, ho anche una sceneggiatura teatrale brillante: “Due uomini e una tata”, che per il duemilaventi metterò in scena, con la mia regia, con una validissima Compagnia locale amatoriale, ma di buon respiro anche in ambito nazionale, premiata in vari Festival. Di solito i miei sono lavori di drammaturgia, questa volta mi sono cimentata in qualcosa di leggero, esilarante, mettendomi in gioco diversamente, perché mi piace sperimentare e mi ritengo una ricercatrice in ambito artistico. Amo profondamente il contatto con il pubblico che vivo come una vera osmosi, pertanto, quando posso, continuo a fare reading con musica soprattutto di Astor Piazzola, su poesie di grandi autori come Jorge Luis Borges, Garcia Lorca, Alda Merini, Benigni, etc., anche a scopo benefico, come sarà a breve per le problematiche e i diritti delle donne e per i più svantaggiati. Tematiche che sento molto e affronto spesso nei miei lavori. Ho già delle idee su un nuovo romanzo che inizierò a scrivere a breve. Per il resto, mi spendo su vari fronti, perché ritengo che nell’arte non si butti via nulla, pertanto, sono sempre disponibile a direzioni artistiche, collaborazioni e tutto ciò che, in ambito artistico-culturale, fa star bene il cuore.>> 

“Profumo di Bergamotto”, di Maria Giuseppina Pagnotta – Edizioni Magister, pagg. 212, euro 15.00 (spedizione gratuita su www.edizionimagister.it) disponibile in libreria 

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