Le 49 proposte per il futuro della Ue

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Con il consenso raggiunto oggi dalle quattro componenti della plenaria della Conferenza – Commissione, Parlamento europeo, parlamenti nazionali, consiglio – le proposte elaborate sulla base delle idee dei cittadini potrebbero diventare il programma politico dell’Ue dei prossimi anni

© Abdesslam Mirdass / Hans Lucas via AFP – Sede del Parlamento europeo a Strasburgo

Dalle liste transnazionali per l’elezione del Parlamento europeo alle votazioni a maggioranza qualificata in Consiglio per decidere nelle materie che oggi richiedono l’unanimità, passando per la redistribuzione tra Paesi Ue dei richiedenti asilo e le forze armate congiunte per scopi difensivi. Questo e molto altro ancora è il contenuto delle 49 proposte che faranno parte della relazione finale della Conferenza sul Futuro dell’Europa (Cofoe).

Con il consenso raggiunto oggi dalle quattro componenti della plenaria della Conferenza – Commissione, Parlamento europeo, parlamenti nazionali, Consiglio – le proposte elaborate sulla base delle idee dei cittadini potrebbero diventare il programma politico dell’Ue dei prossimi anni. Ma il condizionale è d’obbligo, visto che anche il rappresentante del Consiglio, il sottosegretario francese agli Affari europei Clement Beaune, ha ammesso che gli Stati membri non si sono espressi sulle proposte, dando un ok condizionato a un documento d’intenti che – per il momento – è destinato a rimanere tale.

Diverse proposte dei cittadini richiedono infatti una riforma dei trattati la cui conclusione prevede, a sua volta, l’unanimità degli Stati membri. Molte proposte fanno invece già parte dei documenti adottati o in via di adozione da parte della Commissione europea. Ad esempio, la “riduzione significativa dell’uso di pesticidi e fertilizzanti chimici” contenuta nella proposta numero uno del vasto documento potrebbe trovare applicazione nell’annunciata riforma della direttiva Ue che detta la disciplina da applicare sulle sostanze per uso agricolo.

Lo stesso vale per le proposte per rendere le connessioni internet più veloci e più sicure, garantendo al contempo un più elevato livello di competenze digitali tra i cittadini europei. Obiettivi che fanno già parte della transizione digitale promossa dalle istituzioni Ue assieme a quella ecologica.

Gli eventuali ‘buchi’ nella legislazione europea evidenziati dalle proposte dei cittadini in materia di accesso a internet, ha spiegato oggi un funzionario Ue, dovrebbero essere affrontati in una comunicazione che la Commissione europea potrebbe adottare l’11 maggio, ovvero a soli due giorni dalla presentazione ufficiale della relazione conclusiva della Cofoe prevista il 9 maggio, in occasione della festa dell’Europa.

“Si tratterebbe di una prima applicazione delle proposte dei cittadini”, ha detto il funzionario. Le proposte affrontano inoltre un’ampia gamma di questioni, dai grandi temi della politica internazionale alle scelte che chiamano in causa le amministrazioni locali, come la richiesta d’introdurre più zone interdette alla circolazione di auto nelle città europee, ma “senza danneggiare le aree commerciali”.

Su tanti settori i cittadini e gli altri partecipanti alla Cofoe hanno chiesto con decisione un lavoro di armonizzazione europea per garantire “criteri minimi per la protezione degli animali da allevamento”, “un livello minimo d’istruzione sull’Ue e, in particolare, sui suoi processi democratici, compresa la storia dell’integrazione europea e della cittadinanza europea”, “uno standard minimo certificato d’istruzione nelle materie di base” e “un salario minimo legale che garantisca che ogni lavoratore possa guadagnare una qualità della vita dignitosa e simile in tutti gli Stati membri”. Richieste dalle quali traspare una volontà degli europei, almeno quelli che hanno partecipato alla Conferenza, di rendere l’Europa davvero unita. Un’ambizione che, per ironia della sorte, dovrà fare i conti proprio con le innegabili divisioni interne all’Ue.

 

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