A Roma torna ‘Drag Me Up’: “Con leggerezza raccontiamo il mondo queer”

Arte, Cultura & Società

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Al via la seconda edizione del ‘Drag Me Up – Queer Art Festival’, che fino al 13 dicembre offrirà spettacoli e tutorial di make-up ma anche dibattiti e convegni. Le drag queen Holidolores e il duo Karma B: “Vogliamo arrivare soprattutto a chi sa poco o nulla delle tematiche LGBTIQ+”

Sono tanti e diversi i modi per combattere gli stereotipi di genere, il massimo comune denominatore però è certamente l’educazione. A Roma in questi giorni va il merito di essere in prima linea sul ‘campo di battaglia’ grazie al Drag Me Up – Queer Art Festival, rassegna alla sua seconda edizione nata da un’idea di Ondadurto Teatro, che ne cura la Direzione Artistica con la collaborazione delle Drag Queen Holidolores e del duo Karma B.

 

Teatro, musica, tutorial di make-up e acconciature, dibattiti, convegni e attivismo socio-culturale sono in programma fino al 13 dicembre in tanti e diversi spazi della città eterna: da Ostia e fino al Quarticciolo passando per una scuola ad Acilia. “No Stereotypes è il tema di questa seconda edizione – raccontano all’Agenzia Dire le Karma B e Holidolores – crediamo che gli stereotipi siano delle gabbie e se c’è un compito che l’arte si prefigge è quello di rompere gli schemi e liberare le persone”.

Vogliamo arrivare soprattutto a chi sa poco o nulla del mondo queer e delle tematiche LGBTIQ+ – spiegano le drag queen – Attraverso lo spettacolo forse riesci a incontrare più persone. Ci piace l’idea che una volta andati via dal nostro show si sappia qualcosa in più del nostro mondo. Non è solo una questione di ignoranza o di omofobia, semplicemente spesso chi vive nella propria bolla non si rende conto dei problemi e delle istanze degli altri, quindi quello che facciamo con Drag Me Up è aprire una finestra sulle nostre problematiche in un modo leggero: crediamo sia il più pop e il più giusto per questo momento storico”.

 

Il 2 dicembre saremo in una scuola ad Acilia a raccontare cos’è il mondo ‘queer’ – aggiungono – La cultura dell’individuo parte dalla formazione ed è giusto che questa sia di più ampie vedute possibili. Ci piace pensare che se i senatori che hanno affossato il ddl Zan avessero avuto la possibilità di vedere il nostro festival probabilmente avrebbero dato un corso diverso alla storia. Noi ce la metteremo comunque tutta per andare avanti e rappresentare le istanze della comunità LGBTIQ+ che non sono solo della nostra comunità ma sono di tutta la società, perché un mondo inclusivo è un migliore”, concludono le Karma B e Holidores.

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