Cosa possiamo fare con l’umido? Produrre energia, avere compost da utilizzare per la copertura giornaliera delle discariche e per il ripristino di cave non più attive. L’intera regione soffre per la carenza di impianti di compostaggio e anche per tale motivo abbiamo subito diverse condanne da parte dell’Europa che ci obbliga a pagare diversi milioni di euro di multa ogni anno. L’ISPRA ha evidenziato come nel 2019 la Regione Campania ha esportato 424.597 tonnellate di frazione organica soprattutto verso il Veneto, la Lombardia e il Friuli-Venezia Giulia. Il trasporto fuori regione, costatoci circa 60 milioni di euro, ha generato non meno di 25 milioni di chilogrammi di anidride carbonica con i conseguenti danni ambientali in termini di riscaldamento globale, senza contare le emissioni di polveri, gli ossidi di azoto, etc. Spesso gli impianti settentrionali rifiutano la nostra frazione umida perché troppo compromessa dalla presenza di altri rifiuti: essi, una volta tornati in Campania, vengono spediti in Paesi esteri attraverso navi in grado di trasportare 3.000 tonnellate a viaggio. Non sarebbe il caso di costruire impianti di compostaggio? Non sarebbe meglio porre fine all’esportazione di rifiuti transregionale e/o transfrontaliero necessaria alla diminuzione della TA.RI e dell’inquinamento causato dalla massiccia movimentazione dei camion?
Adriano Pistilli
Responsabile Tecnico Gestione Rifiuti, esperto di Diritto Ambientale