Affondo su Fazio

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Fabio Fazio nel mirino di Matteo Salvini e anche di un affondo da parte del presidente della Rai, Marcello Foa. “Ci sarà un buco di tre quarti d’ora perché mi sono rifiutato di andare da Fazio. Sono l’unico segretario di partito che si è rifiutato, mi hanno detto ‘ma come, fa 3 milioni di spettatori…’. Per me la coerenza viene prima e per me i valori e la coerenza valgono più di 3 milioni di spettatori” ha detto il vicepremier in un comizio a Foligno. Poi, rivolgendosi direttamente a Fazio: “Riduciti lo stipendio, chiacchierone di sinistra pagato con i soldi degli italiani”.

E Fazio, in apertura di ‘Che tempo che fa’, ha replicato: “Prima di cominciare la nostra puntata voglio leggere alcune righe che mi sono appuntato per fare una brevissima, ma doverosa, precisazione in nome del pluralismo a cui ‘Che tempo che fa’ si è sempre attenuto”.

“Come forse saprete, dopo Forza Italia avremmo dovuto ospitare la Lega, in particolare il suo segretario Matteo Salvini a cui abbiamo ripetuto molte volte inviti senza ricevere risposta formale. Il Ministro però – ha continuato Fazio – ha fatto sapere in numerosi interventi pubblici, nei suoi comizi elettorali, che non sarebbe intervenuto. Naturalmente mi dispiace perché, al di là della sua opinione su di me che non mi permetto in questa sede di discutere, sarebbe stato invece interessante consentire al pubblico di ‘Che tempo che fa’ di poter ascoltare le sue opinioni circa i temi dell’Europa, i recenti tragici fatti di Napoli e naturalmente tutta l’attualità politica. Naturalmente la sua posizione è legittima – ha detto – confido che ci sia un’occasione nella prossima stagione”.

FOA – Sul ‘tema Fazio’ interviene anche il presidente della Rai, Marcello Foa, che dal Festival della tv e dei nuovi media di Dogliani dice: “Il compenso di cui beneficia Fabio Fazio è molto elevato, al di sopra di qualunque altra valutazione di merito che può essere fatta rispetto agli ascolti che fa. Nella Rai del cambiamento che vuole essere anche rispettosa del canone pubblico è chiaro che per quanto vincolato da un contratto che la Rai naturalmente deve rispettare si pone un problema di opportunità”.

“Spetta all’amministratore delegato trovare risposte opportune a una questione che è sul tavolo da tanto tempo. Non interferisco con il suo lavoro. Questa è la Rai del cambiamento e ‘Che tempo che fa’ è una trasmissione che va in onda da 16 anni, dal 2003. Forse è un format che non ha più quella carica innovativa che aveva all’inizio. Questo dovrebbe farci riflettere” dice ancora il presidente Rai a margine dell’incontro al Festival.

E aggiunge: “E’ stata portata su Rai1 e gli indici di ascolto non sono aumentati. Questo induce a una riflessione dal punto di vista aziendale. Non gestisco i palinsesti, non voglio entrare nel campo di Salini, è compito dell’ad; ma sono riflessioni di fondo che condivido anche con lui che porteranno alle valutazioni che Salini riterrà più opportune”.

PD – “L’offensiva della Lega contro Fabio Fazio – e non mi fa velo né la stima, né di sfidare lo zeitgeist – è una spudorata, intollerabile intimidazione. In linea con i suoi alleati di governo. Adesso ditemene e parliamone. Spero che i vertici Rai difendano l’azienda” scrive in un tweet il deputato del Pd, Filippo Sensi.

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